Family&Kids

Espatrio: un bagaglio di risorse personali per i nostri figli

Siamo rientrati in Italia da un mese.
Siamo ancora nella fase coccolamento, tutti ci viziano e noi abbiamo occhi solo per tutto ciò che di bello e importante ci è mancato in due anni canadesi. Una sorta di luna di miele con il nostro paese di origine.

I miei tre figli (due di 4 anni ed uno di 6) chiedono spesso conferma sul dove siamo. Quando ci spostiamo da casa ci chiedono se siamo ancora in Italia. Raramente chiedono se torneremo a Montreal. Il più grande, però, se ne è uscito con un’espressione del tipo “Ma io voglio anche andare in un altro paese e non restare solo in Italia” lasciandomi letteralmente a bocca aperta.

2014.08_bambini sul ghiaccio montrealMi domando quasi quotidianamente cosa rimarrà di questa esperienza canadese nei miei figli visto quanto sono piccoli.

Noi genitori ci muoviamo e scegliamo (di partire o di tornare) sempre cercando di avere il loro benessere come obiettivo principale, ma non è mai facile capire fino in fondo se la direzione intrapresa è davvero quella più appropriata per ciascuno dei propri figli. Perché se è vero che tutti i bambini hanno risorse incredibili ed una capacità di adattamento invidiabile per noi adulti, è vero anche che sono tanti piccoli individui con sensibilità e ritmi spesso molto diversi da un bambino all’altro e non è mai bene liquidare velocemente la questione pensando solo a ciò che di buono portano queste esperienze.

A volte non ci resta che “fare del nostro meglio” per prepararli, accompagnarli e sostenerli nell’intraprendere avventure come quella dell’espatrio, ma personalmente credo che sia sempre bene anche incrociare le dita e augurarsi sempre di fare quantomeno meno danni possibile.

Tra le mie ansie di mamma expat neo rientrata in Italia sicuramente l’apprendimento delle lingue gioca la parte da leone, ma non solo. Se più in generale ci domandiamo quanto i nostri figli hanno imparato e ricorderanno da forti esperienze di crescita come queste è difficile avere riscontri diretti. Sappiamo che significato hanno avuto per noi e speriamo che tutto questo vada a costruire un bagaglio di risorse personali che sapranno ripescare all’occorrenza.

Da questi due intensi anni di vita da expat mi auguro tante tante cose per i miei figli.
Innanzitutto che abbiano imparato che il mondo è grande e che poterlo esplorare è una grande fortuna e una grande ricchezza. Che è importante tenere gli occhi sempre bene aperti per non farsi sfuggire nessuna delle meraviglie che questa terra sa offrirci.
Mi auguro che abbiano imparato che parlare una lingua è mettersi in contatto con un’intera cultura, é creare  occasioni di dialogo e confronto. Che le persone che abbiamo la fortuna di incrociare nelle nostre strade hanno storie, tradizioni e quotidianità da cui c’è sempre tanto di cui far tesoro.

Mi auguro soprattutto che abbiano imparato a non darsi per scontato, e che per quanti ostacoli e fatiche ci possano essere da affrontare, solo mettendosi in gioco veramente si possono avere risultati e soddisfazioni personali.

Alessandra in transito fra Canada e Italia
Ha collaborato con Amiche di Fuso da Febbraio 2014 a febbraio 2015
La trovi anche qui: Mommy Planner

 

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

8 Comments

  • Penso che quello che scrivi, “non ci resta che “fare del nostro meglio” per prepararli, accompagnarli e sostenerli”, si possa applicare bene a concetti anche più ampi dell’esperienza dell’espatrio… penso all’educazione di uno, tre figli! Quindi penso all’espatrio come strumento di educazione!

    • Sicuramente è una preziosa occasione educativa e formativa per tutti. Noi abbiamo la responsabilità di questa nei confronti dei nostri figli …. e questo non è sempre banale 🙂

  • cara ALESSANDRA IN TRANSITO” …CIAO sono mamma kia…..ho letto il tuo post qui sopra, come se avessi trovato risposta alle mie domande….sono piena d’ansia…per ora io e mio marito stiamo solo pensando ad un trasferimento in canada a Hamilton nell Ontario..ma per come mi sento io in questa italia che mi fa molta paura e mi va stretta, piu’ che un pensarci su sta diventando ormai un progetto di vita….sono mesi che mi informo, cerco leggo e rileggo ….ma tu sei riuscita a scoprire le mie paure piu’ grandi…i miei figli 2 e 7 anni….fosse per noi adulti la decisione sarebbe gia’ presa, ma sono mille i dubbi che riguardano loro…sopratuttto staremo facendo la cosa piu’ giusta?? guardando al fututro sono sicura di si…ma e’ il momento del espatrio del cambiamento per loro, lasciare le vecchie abitudini per quelle nuove…ho una paura che possano soffrire soprattutto la grande….hai ragione a dire che a volte viene sottovalutato lo sforzo che loro debbano fare….in effetti e’ stato il tuo l’unico articolo che fin ora ho trovato a riguardo….se ne conosci altri mi faresti avere i titoli o i link??’ ti ringrazio….ma se ho capito bene ..voi non tornerete in Canada giusto…e’ stato solo un periodo all estero???? noi invece vorremmo trasferirci definitivamente e forse questo e’ ancora piu’ difficile, perché si e’ consapevoli del non ritorno….ma penso che tu capisca che per il futuro dei nostri figli, un futuro migliore di quanto possano avere purtroppo nella nostra bella Italia, ne valga la pena …..mammakia di ALE e GIO

    • Cara mammakia,
      sì, il nostro è stato un trasferimento temporaneo . E quando condivido penseri, emozioni e difficoltà lo faccio solo a nome della nostra personalissima esperienza. Noi siamo rientrati in Italia perché in fondo il Canada lo sentivamo “troppo lontano”, ma mio marito è ripartito oggi per una nuova esperienza svedese. Abbiamo preferito mantenere base in Italia con la famiglia almeno all’inizio. Questo per dire che i timori rimangono, che non c’è una soluzione sicuramente giusta e una sbagliata, che si prova sempre a fare del proprio meglio anche a rischio di sbagliare. Se sei disposta a mollare tutto del tuo paese per trasferirti e tentare di dare una nuova vita con nuove opportunità ai tuoi figli non ho dubbi che sul lungo periodo ti ringrazieranno. Bisogna solo non smettere mai di sostenerli in questo delicato passaggio.
      In bocca al lupo a voi 🙂

  • Ciao Alessandra, ho commentato ieri in un altro tuo post: ho appena scoperto questo bellissimo sito e anche io come te ho alle spalle un’esperienza temporanea di espatrio (un anno a Brema). Mi ritrovo nelle tue parole, alcune tue frasi potrei averle scritte io. Io sono rientrata prima della nascita del mio piccolo e mi rammarico del fatto che non abbia vissuto lì, se non in pancia…

    questo scrivevo sul mio blog qualche giorno prima di rientrare, a gennaio 2012, rivolgendomi al mio bimbo:

    “speriamo di averti trasmesso la curiosità e la voglia di andare e scoprire il mondo, perchè, nonostante le difficoltà, ne vale sempre la pena”

    🙂

    • Ciao Alessandra, quante belle coincidenze.
      Anch’io – nonostante al momento stia bene qui in Italia – non faccio che domandarmi cosa sarebbe stato meglio per i miei figli. Ora li vedo sereni, circondati da persone che li amano e li sostengono. E questo in fondo non è davvero sostituibile. Mentre possiamo lavorare ancora molto per tenere alta la voglia di essere curiosi e scoprire il mondo 🙂 O forse lo dico solo per convinvermi di aver fatto la scelta giusta almeno per il momento?

  • Quello spirito di avventura, quel rimettersi in gioco, vedere le cose con occhi nuovi… non va dimenticato mai (e questo rischiio si corre eccome, la quotidianità uccide queste piccole cose) 🙂

    • Mio marito è attualmente in Svezia … direi che per fortuna c’è chi non smette di ricordarci queste cose 🙂

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