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Picnic a Parigi, o meglio picque-nicque!

picnic a Parigi - amiche di Fuso
Written by Amiche di fuso

Io, ormai un po’ lo sapete, prima di finire qua ignoravo tutto o quasi sulla Francia e su Parigi. Ci sono cose che non avrei mai associato alla francesità. Come per esempio i reality show sugli agricoltori, ma anche i pic nic, o meglio picque-nicque. E invece i picnic a Parigi sono una vera e propria istituzione. Io li presi pure in giro che francesizzano tutto, persino una parola internazionale e corta come pic nic,  ma in realtà  pare la paternità della parola sia proprio francese (letteralemente: spizzicare cose di poco valore).  Se ci pensate bene ce l’aveva già suggerito il signor Manet.

douard Manet -Le_Déjeuner sur l'herbe

Édouard Manet – Le Déjeuner sur l’herbe » par Édouard Manet — wartburg.edu. Sous licence Domaine public via Wikimedia Commons

Della onnipresenza e inevitabilità dei pic nic a Parigi  io e mio marito, allora fidanzato, ce ne accorgemmo tanto tempo fa. Era un sabato di sole quando, dopo un lungo inverno, da veri milanesi, ci guardammo in faccia dicendo: ‘Andiamo a bere un aperitivo sul canal Saint Martin!’.  Andammo. Il problema è che sul canale Saint Martin, che è tipo un naviglio, bizzarramente, non c’era nessun café con i tavolini non dico fuori, ma almeno vista canale.  Certo, flash forward a tanti anni dopo e ancora facciamo errori da pivelli. Domenica scorsa passeggiata lunghissima sulla bellissima Marna: 10 km senza trovare neanche un’ombra di bar o di pub. Altro che Pimms o Sunday roast o via Gorizia.

Il fatto è che il parigino medio, soprattutto se  giovane, di fronte al sole non cerca il bar ma entra al supermercato. Ne esce con birra, camembert, baguette e magari frutta. Poi cerca un posto dove sedersi sulle sponde della Senna e via di aperitivo pic nic. All arrivo dell’estate vi capiterà certamente di vedere gruppi di persone che picniccano allegramente su ogni angolo possibile delle sponde di ogni spettro d’acqua. Il Pont Neuf e’ un luogo particolarmente ambito e ci si va il prima possibile dopo l’ufficio, magari anche con tovaglie per accaparrarsi un bell’angolo e battere la concorrenza (ocio: non bere troppo! Li’ la sponda é stretta!!)

Se non il fiume, ci sono i parchi. A Parigi molti parchi sono fighetti (esempio Jardins de Luxembourg, Tuileries)  e sull’erba udite udite non ci si può entrare (pelouse interdite!). Però, laddove si può, vi sfido a non trovare tovaglie, famiglie intere e gente scalza la domenica pomeriggio, alla Buttes Chamont, Montsouris, Bercy, Andre Citroën e tanti altri, anche Champs de Mars (torre Eiffel). Ed è un vero piacere soprattutto dopo il lungo inverno grigio. Poiché uscire da Parigi la domenica  per la gita fuori porta  non è così immediato e facile (malinconia delle Prealpi dietro casa), quindi sarà normale incontrare tutto il vicinato stravaccato al parco la domenica  pomeriggio, bimbi che siestano da qualche parte e genitori pure con occhio a mezz’asta.

Insomma il consiglio che davvero posso darvi da parigina acquisita è sì ok  i café a Parigi fanno scena e fanno ricercato, ma se passate in tarda primavera quando si fa sera e volete essere parigini davvero (ed evitarvi 20 euro per due birre con noccioline), allora entrare al primo supermercato (o mercato di strada se avete fortuna) e andate a guardarvi il fiume al tramonto, o a passeggiare a piedi nudi sull’erba dove non è vietato.  Non ve ne pentirete.

Per consigli e luoghi di  picnic a Parigi, ecco qui alcuni suggerimenti, in francese (1, 2), in inglese (3 dal sito del comune!, 4, 5) e in italiano con bellissime foto (6).

P.S. nello scrivere questo post ho scoperto che nei parchi di Parigi sarebbe vietato il consumo di bevande alcoliche, pena possibile multa di 40 euro… Onestamente io non l’ho mai visto applicare, anzi…nella mia esperienza se non si è molesti nessuno viene a dare fastidio, ma mi pare giusto dirvelo!

Anna, Francia

Ha collaborato con Amiche di Fuso da giugno 2014 ad agosto 2016

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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