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Torta al Testo di Rosa Mariotti dall’Oregon

torta al testo 1 amiche di fuso
Written by Food Guest

La nuova rubrica mensile dedicata al cibo continua con Rosa, una fantastica expat che non solo ama cucinare ma ne ha fatto il suo lavoro principale: cucinando e insegnandolo. Potete seguirla sul suo blog GROWING UP ITALIAN, due mondi, due vite, una cucina dove trovate tante sue ricette fusion e deliziose, ma ora ecco la sua storia e la sua ricetta per noi. 

Sono nata e cresciuta in Umbria, il cuore verde d’Italia. La mia infanzia non è stata clamorosa, o almeno così pensavo. Infatti, non ho mai apprezzato tanto le mie origini fino a quando me ne sono dovuta staccare totalmente. Le cose che davo per scontate sono diventate esperienze che tengo care. I sapori, i profumi delle memorie, sono parte del mio patrimonio genetico che spero mi accompagnerà per tutto il resto della mia vita.

Ma cominciamo dal principio!

Mi chiamo Rosalinda Mariotti, nata a Perugia negli anni 60.

Quando qualcuno nasce in Italia, nasce con l’aspettativa che gli piacciano il caffè, il vino, e ogni parte animale (in questo ordine preciso) come se fosse una dote innata…come l’amore per l’arte o la storia. Di conseguenza, come tutti gli Italiani il cibo mi ha sempre affascinato. Qualsiasi cibo.

Mia madre era una buona cuoca. Aveva le sue specialità. Le mie nonne però…quelle sì che erano fantastiche cuoche! Due personalità totalmente diverse. La nonna dalla parte di papà (Giuseppa) cucinava più per dovere che per passione però. Mentre la nonna materna (Faliera) cucinava per intrattenimento. Poi c’era la mia tata, la Nunzia, che invece cercava la perfezione ad ogni morso.

In tutto bisogna avere un po’ di equilibrio, così anche in cucina. L’ho scoperto tardi, ma l’ho scoperto anche io. Così come la gioia nel cucinare. Il vero piacere di stare ai fornelli, quello che ti fa venire le “farfalle allo stomaco” quando stai per preparare una nuova ricetta che ti fa felice, oppure quando assaggi un cibo che pensi sia venuto particolarmente bene. Tutto questo l’ho scoperto nel 1996 durante il mio primo anno di College qui a Eugene, studiando Hospitality Management con indirizzo culinario.

Julia Child avrebbe detto: “fino ad allora, mangiavo solamente” 🙂

Contestualmente, imparare una nuova lingua mi ha dato una seconda anima, la mia parte Americana. Ora vedo in una nuova prospettiva la mia vecchia vita. Vivere lontani dalla Madrepatria ci da ~ in un certo senso~ una nuova visione, un nuovo apprezzamento anche per il cibo.

Si è vero, non sono tutte rose e fiori. L’essere lontani dalla famiglia comporta sofferenze, per me però ha anche significato una scoperta inaspettata, un regalo: la riscoperta di me stessa. Qualcuno una volta mi disse che è solo quando si è totalmente persi che uno può ritrovare se stesso.

Per me è stato così: sola, in un paese straniero, ho trovato la mia passione, il segreto per la felicità interiore. Di certo fino ad allora l’avevo cercata nei posti sbagliati come in viaggi esotici in mezzo mondo, capi firmati…invece era nel cibo.

Cibo semplice, tradizionale, quello con cui sono cresciuta. Preparato con amore per le persone che amo.

Ma veniamo ad oggi, 2015. Finalmente sono la persona che ero sempre destinata ad essere. La mia vita gira intorno al cibo. Il cibo mi fa felice, ed è il mio mezzo per far felici gli altri.

Cucinare per professione è più di un lavoro. È uno stile di vita. Richiede molta forza fisica e di volontà, stressante, con punte di adrenalina quotidiane.

Non c’è modo per descrivere però la soddisfazione che provo quando vedo la reazione (di solito buona) di qualcuno che ha appena assaggiato il mio cibo. Non potrei attribuirci un valore monetario di sicuro.

Il mio lavoro ora involve la gestione di una cucina del distretto scolastico locale, e l’insegnamento al college, sempre locale, di classi di cucina tradizionale italiana. Riuscire ad insegnare allo stesso college, dove ho preso il primo diploma più di 15 anni fa, è stato come un cerchio che si chiude per me. Una soddisfazione unica, come il prendere un secondo diploma in pasticceria.

Nel tempo ho imparato ad amare questa cittadina Oregoniana: Eugene.  È come se ci avessi vissuto sempre. Ne amo la varietà di prodotti naturali locali, come quelli che ho lasciato in Umbria: Nocciole, Tartufi, Funghi, per dirne alcuni.

L’anno scorso ho anche lanciato un blog con Giallo Zafferano, dove presento ricette “fusion”. Inspirate alla mia gioventù’ italiana, ma con la maturità della mia esperienza americana per bilanciarne i sapori. Una cucina meno istintiva, più tecnicamente equilibrata, ma innovativa.

Con tutto questo, spero di trasmettere la gratitudine che ho per questa mia vita a cavallo tra due continenti, l’apprezzamento di conoscere da dove viene il cibo che mangio. Sia che si tratti di un animale o del lavoro di un contadino. Solo allora, riuscendoci, avrò servito questa comunità in modo consono. Allo stesso tempo mi piace pensare che, se i miei genitori e nonni fossero ancora vivi, approverebbero il mio lavoro e sarebbero orgogliosi dell’infanzia, delle tradizioni e del rispetto per il cibo e tutto il frutto del lavoro che esso comporta.

La ricetta che ho scelto per voi e’ una tipicamente umbra: la torta al Testo.

Sin dal tempo degli Etruschi, il pane era un elemento importante della dieta, così come i formaggi e la carne di maiale. Duemila anni dopo, questo pane si fa ancora, in un testo di cemento come per tradizione. Oggi, come allora, è  sempre buono e facilissimo!!

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Torta al Testo di Rosa Mariotti

Torta al Testo di Rosa Mariotti

Ingredienti per 4 persone

  • 3 cups farina
  • 1/2 tsp lievito chimico (baking powder)
  • 1 tsp sale meglio se kosher
  • 2/3 cup di acqua frizzante molto fredda
  • 3 Tbs latte intero
  • 2 Tbs di olio
  • 1 C Pecorino grattato molto fino

Procedimento 

Per prima cosa mettete la farina, il lievito, ed il sale in una ciotola. Mischiarli con una frusta. Versare il tutto a fontana su una spianatoia. Al centro fate un “cratere” grande come un’arancia. Mettete l’acqua, l’olio ed il latte al centro. Aiutandovi con una forchetta, incorporate il liquidi con la farina. Lavorate velocemente e non troppo l’impasto. Aggiungete il formaggio e lavorate ancora ma solo qualche minuto. Formate una palla e lasciatela riposare per 30 minuti sotto un canovaccio asciutto.
Stendete l’impasto in un disco dello stesso diametro della padella che sceglierete per cuocerlo. Io di solito uso un 20 o 22 cm.
Scaldate la padella e senza l’aggiunta di grassi cuocete la vostra torta ruotandola ogni 5 minuti per un totale di 20 minuti.  Lasciate raffreddare leggermente prima di tagliarla. Potete imbottirla con spinaci oppure mortadella…oppure quello che volete.

Grazie per esservi fermati a leggere la mia storia.

Rosa, Oregon.

Puoi scaricare la ricetta da questo link: La torta di Testo di Rosa Mariotti

 

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Food Guest

Questa rubrica nasce dalla curiosità culinaria insita in ogni italiano: vivere all'estero vuol dire voler ricreare i sapori della tradizione e le ricette dell'infanzia per non dimenticare le proprie radici ma anche scoprire nuovi ingredienti e ricette sperimentandoli con la nostra capacità di trasformare semplici piatti in delizie. Ecco quindi una selezione di ricette della tradizione italiana e altre invece etniche presentate proprio dalle expat Italiane sparse nel mondo, raccontandoci anche la storie dietro a questi piatti.

2 Comments

  • Ciao Rosa, quando hai scritto “Quando qualcuno nasce in Italia, nasce con l’aspettativa che gli piacciano il caffè, il vino, e ogni parte animale (in questo ordine preciso) come se fosse una dote innata…” mi hai fatto sorridere. È precisamente così che alcuni mi vedono quando racconto di essere italiana. Io non bevo caffé, sono completamente astemia (dico no al vino, alla birra e al resto degli alcolici) e la carne la evito come posso e sappi che vivo in un Paese di cacciatori! E così la classica reazione è “ma tu non puoi essere italiana!” Ma quello che mi fa impazzire è quando ricevo il commento “ahh italiana! Ma allora devi essere una cuoca bravissima!!” ????? 🙂

    Io non amo cucinare, voglio dire, essere costretta ogni giorno a tirare fuori un pranzo/cena dal fornello magico 🙂 ma amo fare le zuppe, i dolci, vari tipi di pane e pizze, per cui proverò a fare la tua torta. Qui il pecorino non lo trovo ma sono sicura che mamma me ne può mandare un pezzo! A proposito la mia mamma è umbra 🙂

    Un abbraccio.

  • Ciao Rosa, mi e’ piaciuto tantissimo il tuo post. Si, anch’io come italiana all’estero creo aspettative di buona cucina negli amici inglesi, compreso mio marito. E invece no, sono vissuta da single per tantissimi anni e NON sono una brava cuoca italiana. Ti diro’ che ho imparato (e sto ancora imparando…) a cucinare qui in UK per il semplice fatto che non riesco a digerire il cibo locale. Naturalmente cucino solo ed esclusivamente ricette italiane e per mia fortuna le amiche d’infanzia italiane mi sono di grande aiuto! Ora provero’ la tua ricetta, un abbraccio

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