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Mini Guida all’Erasmus di Silvia da Istanbul

Written by Guest

Ci sono tante forme di espatrio e tanti motivi per decidere di andarsene dalla propria nazione e uno dei più diffusi tra i giovanissimi ora è un espatrio a tempo determinato fine allo studio: il cosiddetto Erasmus. E’ un ottimo modo per scoprire una cultura diversa, una lingue differente e persone da tutte il mondo, sicuramente per moltissimi giovani italiani è anche la prima volta lontano da casa ed è una bella esperienza per crescere e allargare le proprie vedute.
Oggi ospitiamo Silvia che ha deciso di aderire a questa progetto e ci scrive direttamente da Istanbul per spiegarci nei particolari cosa è l’Erasmus. 

Sono Silvia, ho 21 anni, studio Scienze Politiche e sono orginiaria di un paese nella provincia di Padova. Attualmente mi trovo in Erasmus a Istanbul e voglio spiegarvi un po’ come funziona questo fantastico Progetto.

L’Erasmus è un progetto universitario che consente agli studenti europei di frequentare un’università estera o effettuare un tirocinio per un periodo dai 3 ai 12 mesi. Si ha la possibilità di fare in genere un semestre all’estero e dare li gli esami che dovrebbero essere poi riconosciuti nell’università italiana. Tra febbraio e marzo di ogni anno esce il bando che contiene nel dettaglio le indicazioni necessarie per poter partecipare al progetto.

STEP 1 – IL BANDO: compilare la domanda di partecipazione secondo le indicazioni contenute nel bando. Nel mio caso ho dovuto compilare tutto on-line sul sito dell’università. Ho inserito le sedi di destinazione ( max 3 preferenze) e ho compilato un questionario in cui mi veniva chiesto perchè volevo partecipare, quali lingue conoscevo e se avevo mai partecipato a tale progetto in passato.

STEP 2 – LA SELEZIONE: in questa fase vengono presi in considerazione vari aspetti. Conta la media accademica, la motivazione per cui si vuole partire e le competenze linguistiche (ma di quest’ultimo punto vi parlerò a breve). É necessario effettuare un colloquio con il docente responsabile durante la selezione. Io ero terrorizzata per questo colloquio, convintissima che mi avrebbero fatto domande assurde in lingua straniera, invece non è stato proprio così severo..per fortuna oserei dire! Era più che altro una formalità per cercare di far corrispondere posti disponibili e preferenze dei candidati.

STEP 3 – ACCETTARE IL PERIODO: dopo aver compilato un numero elevato alla quinta di documenti (ma tranquilli..è solo l’inizio!!) ecco che l’ansia comincia a crescere…rullo di tamburi..oooooh..graduatorieeee!! Ebbene sì, sono pubblicati i nomi degli aspiranti Erasmus e le rispettive sedi di destinazione. Più alto è il punteggio, maggiore è la possibilità di partire per una delle mete prescelte.  Solitamente si riesce ad essere accontentati, tuttavia può succedere di essere indirizzati verso una destinazione completamente diversa da quella a cui si aspirava. Poco male cari ragazzi, siete stati presi, a breve partirete.. non fate i capricci e andate a preparare le valigie!

Entro un tempo prestabilito è necessario comunicare alla segreteria che si accetta il periodo di mobilità, in caso aveste ripensamenti potete anche non accettare (scelta caldamente sconsigliata ;)).

STEP 4 – PROCEDURE PRE PARTENZA: arrivati a questo punto dovrete consultare il sito dell’università ospitante, “host university”,e raccogliere tutte le informazioni utili sul vostro periodo di studio all’estero. Riceverete comunque una mail dalla host university che vi fornirà tutte le indicazioni.

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Tips: contattate gli ex erasmus che sono stati nel paese in cui vi recherete e tampinateli di domande! Vi posso assicurare che saranno ben felici di aiutarvi. Inoltre contattate anche gli altri studenti destinati alla vostra stessa università così da supportarvi a vicenda. Potete anche chiedere all’ESN, un’associazione presente in tutte le università in Europa che segue gli studenti durante il loro periodo all’estero. Uno dei problemi fondamentali è l’alloggio, alcune università soprattuto nel Nord Europa forniscono alloggi nei loro campus, altre invece ti danno semplicemente indicazioni su come cercare casa e devi arrangiarti da solo. I gruppi FB delle università sono pieni di proposte e di aspiranti coinquilini, non è poi così difficile!

La data di partenza la decidete voi, la host university vi fornirà le date di inizio e fine del periodo di mobilità ma voi potete anche partire con largo anticipo. Per quanto riguarda i contributi economici nel 2014, l’UE ha stanziato dei fondi sufficienti fino al 2020. Ciò significa che è quasi certo che riceverete 280 o 230 euro al mese a seconda del costo della vita del paese in cui vi recherete. Talvota la home university fornisce un’ulteriore borsa di studio a chi ha un ISEE inferiore a una certa soglia. Per l’assicurazione sanitaria di norma basta il tesserino blu, ma nel mio caso ho dovuto stipulare un’assicurazione privata perchè il Paese non rientra nell’UE. Da quest’anno è stato introdotto un controllo più severo sulla conoscenza della lingua: le università specificano la lingua principale di insegnamento ed è bene avere una base solida di tale lingua in modo da poter seguire le lezioni con facilità. Tuttavia accade che non sempre i docenti parlino in una lingua comprensibile per tutta la durata del corso, quindi risulta difficile seguire. Vi assicuro che non è divertente seguire le lezioni in turco senza capirci nulla… L’importante è chiedere al docente di fornire il materiale in una lingua adeguata e stabilire in quale lingua verrà effettuato l’esame . Il livello minimo per accedere a un periodo di mobilità è A2, ma la maggior parte delle università richiedono un B1 o B2 ( quest’ultimo solitamente UK e paesi Scandinavi). Molto probabile che la home university vi faccia sostenere un test per verificare il vostro livello e in base a quello indirizzarvi nella scelta di destinazione.

Oggi ho voluto spiegarvi in modo semplificato come funziona questo Progetto, non esitate a scrivermi se volete scoprire di più .. but stay tuned.

To be continued 😉

Silvia, Istanbul

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