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Guide Giapponesi – Ep. 1 – La sanità in Giappone

Written by Veronica Marocco

Oggi parliamo di sanità in Giappone, anche se nel mio caso ovviamente parlo di influenze e malanni non gravi, non avendo fortunatamente sperimentato nulla di grave finora.

Premessa: da quando vivo all’estero, non ci crederete, ma sento la mancanza del caro vecchio Sistema Sanitario Nazionale italiano (ovviamente non di quando vivevo in Francia).

Molti non ci pensano, ma un servizio pubblico e garantito quasi gratuitamente a noi sembra cosa normale, ma nel resto del mondo, tranne in Europa (e ogni paese con modalità diverse) non funziona così.

Negli Stati Uniti, in Asia, la sanità non è qualcosa a cui tutti hanno un sacrosanto diritto. Quanto ho rimpianto il medico di base! Poi sappiamo bene che alcune regioni sono affette da casi di malasanità cronica, ma credetemi: la sanità italiana non è AFFATTO messa così male, anzi.

Dopo gli anni a Hong Kong, secondo posto al mondo più caro in quanto a medici e compagnia assicurativa (il primo ovviamente gli USA), dove ogni visita era foriera di angoscia e moduli infiniti da riempire per l’assicurazione, e col dentista che poteva trasformarsi in un incubo, arrivare in Giappone è stata cosa piacevole. Unico caso asiatico, qui lo Stato si fa carico del 70% delle prestazioni mediche, e il restante 30% si può facilmente evitare con una buona assicurazione (di solito inclusa nei pacchetti expat).

Pagare una pulizia dei denti o una visita ginecologica (da uno specialista privato convenzionato) 25 Euro (proprio perché la maggior parte del costo viene corrisposto dal governo direttamente al medico) è cosa buona e giusta. Tra l’atro, come dicevo prima, anche questi possono essere rimborsati dall’assicurazione garantita dal datore di lavoro.

La qualità è alta, almeno mi sembra, e finora non posso dire nulla di male… a parte qualche piccola perla che voglio condividere con voi.

1- le medicine giapponesi, a me come ad altri, fanno pochino: bisogna aumentare le dosi per noi occidentali! Sarà la massa corporea, il fisico diverso, non so, ma io faccio scorte di Tachipirina 1000 e Ibuprofene italiani ad ogni ritorno (a questo punto credo che un nostro Moment, o i temibili Panadol Extra che compravo a Hong Kong, potrebbero fare strage di Nipponici).

2- i dottori sono spesso…delicati. Pure troppo. Alla prima visita è tutto un “posso toccarle la gola per vedere se le ghiandole sono infiammate?, “posso usare lo stetoscopio per sentire il respiro?” e così via. Amico mio, sei un dottore, ti paghiamo per visitarci, non essere timido! Questa balzana abitudine, almeno ai primi incontri, sembrerebbe venire da un misto di timore di denuncia per molestie e di un’educazione alla formalità assoluta portata all’estremo.

3 – le tessere ovunque, sempre e comunque. I Giapponesi amano i moduli da riempire. Tutto ha il suo modulo e c’è un modulo per ogni cosa. Quindi, ogni volta che ci si avventura in un nuovo studio medico, l’infermiera o la segretaria arrivano con tutto l’armamentario. Alla fine, ti fanno la tessera dello studio medico, che ti sarà richiesta ogni volta. Anche se dici che non tornerai mai più, che sei di passaggio, che sei malato a Tokyo sì, ma per caso. E’ la prassi, si fa così, chi sei tu per cambiare le cose? Piglia la tessera e tante care cose.

Siamo comunque fortunati: in molti paesi asiatici alcune (parecchie) di queste cose non sono garantite, cosa che rende il Giappone il più simile ai paesi europei fra gli stati in questa parte del mondo.

La sanità e le assicurazioni sanitarie sono alcune fra le cose cui più bisogna fare attenzione quando si parte in espatrio, e sono molti ad avere brutte sorprese (o comunque a rivalutare i metodi europei).

E da voi? come funzionano le cose?

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Author

Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

7 Comments

  • Come hai detto tu qui negli Usa la sanità è costosissima.. Io ho rivalutato il.nostro caro sistema sanitario nazionale! L Assicurazione è cara ma senza farsi visitare diventa davvero un salasso.. E quando ho avuto bisogno non mi sono nemmeno trovata bene. Anche qui sono molto, fin troppo, gentili, ma poi nella sostanza i medici italiani mi sono sembrati più competenti. Qui c è una iperattivo specializzazione, e al di fuori dello strettissimo ambito di competenza non vanno assolutamente!!viva la sanità italiana!!!

  • Io sono in Russia, qui potresti avere medico e tutte le prestazioni gratuite ma solo con la residenza.
    Si paga tutto, io ho fatto un contratto per la gravidanza fino alla 36° settimana, un all-inclusive con miriadi di esami e controlli che in Italia non avrei mai fatto probabilmente. Poi un altro contratto solo per il parto in una clinica pubblica ma che era pagamento per gli stranieri.
    Ora che mio figlio è nato la clinica dove ho firmato il primo contratto vuole vendere ne uno per il pediatra, che include ogni tipo di specialista e di analisi…
    Anche io sento la mancanza del nostro sistema sanitario, dove il medico e il pediatra sono gratuite e statali e dove, soprattutto vai dal dottore solo quando ne hai bisogno e non per contratto, come è qui.
    In Russia la medicina è profilattica, perciò prima di avere qualsiasi cosa, ti fanno analisi, controlli e danno sfilza di medicine; in Italia ci vai sei hai un problema, e si affronta quando insorge. E un’altra differenza che ho notato è che qui ti propinano un medicinale per qualsiasi cosa.
    Viva la sanità pubblica!

    • Super interessante anche il punto di vista russo…sono paesi di cui si sente parlare meno.

  • interessante la cosa delle dosi dei medicinali! mi chiedo cosa succederebbe al contrario allora, se un turista giapponese in vacanza in Italia si prendesse una tachi mille. zombie per una settimana

  • Anche qui in Svizzera assicurazioni carissime e prestazioni mediche carissime rispetto alle competenze e agli standard. C’è molta attenzione al minuto, al soldo, alla fatturazione e molto poca al paziente. Ovviamente ci saranno anche delle eccezioni; io mi riferisco solo alla mia esperienza di questi 5 anni tra ginecologi, dentisti e medici generici. Quelli piu’ attaccati ai soldi ti fanno pagare anche la telefonata, se chiedi un consiglio, o una mail per richiedere la ricetta medica; o -peggio- non rispondono alle mail perchè si aspettano che tu prenda un appuntamento per ogni cosa, per poi fatturarlo… e si, danno un po’ per scontato che le donne siano a casa e abbiano un sacco di tempo per andare da un medico all’altro! >.< ouch!

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