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Da Parigi: Diletta e il Meal Train

La premessa doverosa è che non ho mai vissuto negli USA e che in compenso ho tanti amici americani meravigliosi.
Ma non è mondo mio: tante cose loro faccio fatica a capirle, prima di tutto l’inglese che uso a livelli minimi di sussistenza con un accento ignobile, almeno così dicono i miei figli, che invece amano tutto ció che è a stelle e striscie. Tutto.
E quindi mi tocca spesso ascoltare tra le gesta di Abraham Lincoln e i proclami di George Washington, l’elogio dei Cinnamon  toast crunch o peggio ancora dei Beef jerky ( a mio parere veri e propri pezzi di cadavere ) quando qualche compagno di scuola gli molla metà merenda o quando il loro papà ritorna da un viaggio di lavoro negli States.
Insomma ‘sti  “gringos”, come li chiamano i miei amici latini, hanno gusti e abitudini che a volte faccio fatica a fare miei. Alla loro vita su macchine giganti e malls immensi preferisco la mia passeggiata giornaliera tra caffè in vetrina e baguette sotto il braccio.
Ma quello che vi sto per raccontare è una grande illuminazione per cui l’elogio all’efficienza glielo devo tutto.
Più di mese fa, uno dei nostri amici expat, papà di una compagna di classe di mio figlio, ha avuto un incidente e si è fatto molto male. Ricovero, intervento, cose toste insomma.
Io mi sono messa in contatto con loro per offrire la mia disponibilità ad un supporto di qualsiasi tipo, ma mi hanno detto che nel giro di pochi giorni, mi avrebbero fatto sapere.
Ed ecco dopo poco arrivata l’email.
Oggetto: Meal Train*.
Cos’è? Una staffetta super organizzata tra amici per supportare la famiglia nell’organizzazione della cucina e quindi nei pasti.
Ora, io vengo da Bari e lí quando uno ha un problema o ha bisogno, famiglia ed amici non ti mollano, tipo formiche sul cibo nei giorni d’estate. Infatti non è questo il punto.
Mi ha sorpreso invece l’efficienza dell’idea e del sito super strutturato creato per supportarla. Una cosa tipo Evite con gli inviti, per intenderci.
Poche storie: sul sito viene indicato numero delle persone, gusti culinari dei componenti, allergie, indicazioni sull’orario di consegna e modalità di imballaggio. Se ti va, certo.
Nessuno ti obbliga e nessuno si fa problemi se non lo fai.
Tu ti segni nei giorni in cui sei disponibile per fare spesa e cucinare così che la famiglia riceve ogni giorno e per lungo tempo un supporto continuo.
Mi viene in mente quello che in passato dalle mie parti si chiamava Il consolo, che consisteva nel presentarsi a casa della famiglia del defunto con generi alimentari di ogni tipo: i familiari si ritrovavano con la casa invasa da cibo senza neanche la possibilità di rifiutare perché poteva sembrare scortese.
Ecco, il meal train è un “Consolo intelligente”, un modo poco affettuoso a dire il vero, ma tanto tanto utile per dire ci sono, ti aiuto, puoi contare su di me.
Chapeau quindi a questa cultura che è aperta e innovativa e che, anche se totalmente diversa dalla mia, dimostra un cuore grande, quasi ( ma quasi ) grande come il “The world’s greatest hamburger” che trovi
a Fuddruckers, a Houston.

Diletta, Parigi

*Qui potete trovare il sito del Meal Train!

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Diletta Texas

In uno strano mix di curiosità, poesia e resilienza, da quasi vent’anni giro il mondo con la mia famiglia. Tre continenti, otto paesi, due figli e un cane che si sono uniti strada facendo.
Lingua che arriva dritta al punto e cuore tenero e generoso. Appassionata, schietta e carismatica, amo cucinare se sono nervosa e andare a teatro se sono felice.

2 Comments

  • Non è la stessa cosa ma io sono rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto da alcuni amici si siano già prenotati per portarmi pasti da loro cucinati una volta nato il bimbo, per aiutarci durante i primi giorni. Adoro questi aspetti degli americani 🙂

  • Davvero una bella iniziativa, bravi!
    Conosco bene l’idea del Consolo, anche se non l’ho mai chiamato così, essendo di origine napoletana… credo che sia un modo “pratico” di far sentire la vicinanza a chi in quei momenti ha bisogno di un supporto (non necessariamente deve essere un decesso, anche in caso di incidenti o lunghe degenze, spesso i familiari hanno bisogno).

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