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Una nuova vita in Austria: intervista a Roberta Castelli

Se non conoscete Roberta dovete subito riparare andandola a leggere sul suo blog Se anche il ragionier Ugo espatria: Siciliana di nascita, ha vissuto a Milano, è tornata in Sicilia e poi ancora in Toscana. Il suo primo espatrio è stato la Germania e poi, dopo una piccola parentesi italiana, è ripartita verso l’Austria, Vienna per la precisione. Ironica, diretta e sempre sul pezzo, Roberta è una blogger e scrittrice con una grande passione della fotografia: ora conosciamola meglio attraverso questa intervista. 

Come è stato ripartire per un secondo espatrio dopo l’esperienza italiana?

Francamente è stato molto più semplice rispetto al primo espatrio perché non avevamo così tante incognite come la prima volta. La lingua tedesca per esempio non era più quella strana sconosciuta, non avevamo shock culturali ad attenderci anzi, il vero shock lo abbiamo vissuto quando siamo rientrati in Italia dalla Germania. Stranamente e contro ogni nostra aspettativa, tornare all’estero ci ha regalato la sensazione di un rientro a “casa”, per quanto questo termine sia ormai per noi abbastanza relativo.

Cosa ti ha spinto prima a tornare in Italia e poi a lasciarla di nuovo?

Beh, indubbiamente hanno influito tantissimo la nostalgia dell’Italia, della famiglia di origine e le difficoltà che all’inizio mettono a dura prova il sistema nervoso. Siamo stati deboli, abbiamo ceduto e ci siamo fatti sopraffare dalla voglia di essere circondati da qualcosa che conoscevamo bene, da volti familiari che parlano una lingua familiare. La realtà però aveva in serbo per noi un’inaspettata “sorpresa” perché proprio nella nostra terra, tra la nostra gente, ci siamo sentiti dei perfetti stranieri. Parlavamo la loro lingua ma non ci capivano, non capivano il nostro sgomento quando ci lamentavamo per delle cose alle quali loro sono ormai assuefatti, non capivano il nostro malessere e il nostro rifiuto di scendere a compromessi per noi inaccettabili. Rimanere a vivere a Catania sarebbe stato per noi un lento spegnersi, avrebbe significato abbandonare sogni, speranze, aspettative, ambizioni, insomma…tutto quello che serve da carburante affinché la vita non si riduca a un lento trascinarsi a vuoto. Non dico che in Italia sia per tutti così, c’è chi è riuscito con merito (e chi senza merito) a ritagliarsi un angolo di paradiso dove vivere bene e fare crescere egregiamente i propri figli, ma noi ormai eravamo come un pesce fuori dall’acqua, avevamo reciso ogni sorta di radice e da quel momento niente sarebbe stato mai più come prima.

Ormai sei a Vienna da abbastanza tempo per fare un confronto con la vita in Germania, quali le differenze e quali le somiglianze?

Non è semplice fare un confronto perché in Germania vivevamo in un piccolo paese, dove la mentalità era chiusa e ottusa. Non ho un bel ricordo dei tedeschi, persone che, per quanto precise e affidabili, covano in seno un’arroganza che non mi piace. Seguo molte persone che sono andate a vivere in Germania, anche in città grandi, e ho notato che stanno riscontrando le stesse difficoltà dal punto di vista umano. Per quanto riguarda Vienna posso dire che è impossibile sentirsi stranieri perché racchiude infinite culture diverse che, bene o male, riescono a convivere creando una meravigliosa armonia. A differenza della Germania è facile incontrare persone che, ad una tua richiesta di aiuto, provano a venirti incontro con l’inglese o l’italiano (lingua che amano tutti e che parlano in tanti), nessuno si permette di dire “Qui sei in Austria e si parla solo tedesco”. Questo è il motivo che ci ha spinti a depennare subito la Germania optando per Vienna. Le somiglianze invece si possono trovare in diversi usi e costumi, in fondo sono molto simili anche se gli austriaci detestano ammetterlo, e viceversa. C’è anche da dire che a Vienna è difficile incontrare un vero austriaco talmente è vasta la quantità di stranieri che vi abitano.

Stai prendendo questa nuova esperienza diversamente rispetto a quella in Germania?

Sì, senza ombra di dubbio! Il primo obiettivo è quello di focalizzarmi sugli aspetti positivi e sulle tante opportunità che questo luogo offre. L’espatrio, per quanto tu possa essere preparato, non è mai una passeggiata ed è necessaria molta tenacia per andare avanti senza scoraggiarsi davanti ai primi ostacoli. Trovare un lavoro soddisfacente richiede parecchio tempo, la ricerca della casa è anche qui complicatissima e in mancanza di una buona dose di caparbietà si rischia di fallire clamorosamente.

Ritorneresti in Italia prima o poi?

In vacanza certo, per il resto assolutamente no! Non ci sono le condizioni necessarie per partorire (di nuovo) un pensiero simile. Inoltre, guardando il “Bel Paese” da lontano, si notano ancora di più le immense lacune che lo pervadono e che spesso sembrano davvero incolmabili. Abbiamo una figlia di tredici anni, vogliamo che cresca avendo a disposizione tutte le alternative che una città come Vienna le potrà offrire.

Tua figlia come vive tutto ciò?

Fortunatamente lei si adatta facilmente, forse perché ha viaggiato fin da piccola e non ha mai avuto delle vere e proprie radici. Ogni tanto mi fa qualche battuta chiedendomi…”Allora? Dove si va la prossima volta?”. Io però so benissimo che invece ha voglia di fermarsi, e Vienna mi sembra una città perfetta per accontentarla.

Come ti vedi fra 5 e 20 anni?

Questa è la domanda che solitamente fanno durante i colloqui di lavoro e ogni volta ci si deve inventare visioni paradisiache per non poter dire “Non lo so dove mi vedo” ah ah. Quindi voglio osare anche stavolta rispondendoti che tra 5 anni mi vedo ancora qui, a Vienna, intenta a firmare le copie del mio romanzo di successo. Tra 20 è più complicato, non ho sufficiente fantasia! 🙂

Dopo la pubblicazione del tuo primo romanzo ” Eppure me l’avevano detto!”, stai pensando ad un altro libro?

Sì, sto scrivendo il mio secondo libro che in realtà è il mio primo romanzo. “Eppure, me l’avevano detto!” è un’autobiografia che racchiude i luoghi che mi hanno vista diventare una donna, come la Sicilia, croce e delizia, e Milano, città che mi ha regalato tanto ma che ha provato a portarmi via tutto. Dentro quelle pagine ho inciso per sempre la vita di molte persone, quelle che più rappresentano un modello di vita e quelle che invece sarebbero da cancellare dalla faccia della terra. Una in particolare meritava attenzione, e a voi ho voluto regalare un monito per dire “Occhio, non permettete che la vostra bontà vi renda ciechi e deboli”. Vorrei anche dire che, nonostante tutto, nonostante gli errori, nonostante la paura che spesso paralizza, è sempre possibile uscire da una situazione che ci stava risucchiando verso il basso…basta volerlo! La versione ebook di questo libro è disponibile in tutti gli store online mentre è appena uscita, per gli “sniffatori seriali” come me, la versione cartacea su Amazon (anche negli store esteri).
Il romanzo che sto scrivendo invece parla di un viaggio, materiale e spirituale, è tratto da una storia vera e sarà ambientato quasi interamente in Germania. Lì troverete antichi e nuovi profumi di vita, sarete gli spettatori di una commedia creata dal destino sotto forma di puzzle, e spetterà al protagonista ritrovare tutti i tasselli che forse daranno finalmente forma alla sua vita.

 

Una canzone, un fiore e una bevanda che ti rispecchiano.

Adoro queste domande perché vanno a toccare le corde dell’anima. Le canzoni che fanno da colonna sonora alla mia vita sono tantissime però, visto che abbiamo parlato del mio primo libro, vorrei citare quella che ha accompagnato i miei dieci anni a Milano ed è “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni. Per quanto riguarda i fiori hai fatto la domanda ad una persona che ha il famosissimo pollice nero! Però, se devo pensare a dei fiori che mi mettono allegria, non posso che dire le margheritine gialle. E la bevanda? Se intendi anche gli alcolici direi senza dubbio il vino rosso! Ho vissuto per tre anni in Toscana dove il vino è divino e sono cresciuta in una terra, la Sicilia, che ne produce di ottimi.

E per salutarci, dicci il tuo motto per il 2017.

Ce la faremo, nonostante tutto!

Ce la faremo sicuramente! 😉
Grazie Roberta, un grande in bocca al lupo per il tuo prossimo romanzo e la tua nuova vita a Vienna.

 

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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