Family&Kids

La mia ovvia (forse) verità: i bambini non sono tutti uguali

Written by Federica Italia

Sono mamma di due figli maschi, di 5 e 9 anni.

Anche solo guardando all’interno della mia famiglia, una cosa mi è chiarissima: i bambini non sono tutti uguali. I miei figli non potrebbero essere più diversi fra loro. Nell’indole, negli atteggiamenti, nei gusti.

Ovvio, direte voi. Ed invece no. Perché ovunque è tutto un susseguirsi di affermazioni assolutistiche da parte di chi, a quanto pare, ha in tasca la verità assoluta sui bambini.

A volte è la signora incontrata per strada che non perde occasione per dirci che nostro figlio è troppo magro o in carne. Che è troppo vestito. Che abbiamo iniziato a portarlo troppo presto sui mezzi o che non va fatto uscire con quel clima, freddo o caldo che sia. E non sempre è una persona conosciuta. Spesso non ha mai incontrato prima nostro figlio, ma a quanto pare pensa di conoscerlo meglio di noi che ne siamo la madre.

A volte sono i nonni stessi dei bimbi. Molto spesso con la loro esperienza ed il loro amore sono per noi una grande fonte di aiuto. Ma a volte anche di stress. Perché sanno sempre loro come è meglio comportarsi con i figli, come nutrirli e curarli. Senza tenere in considerazione il nostro istinto materno. Senza chiedersi se i loro consigli sono necessari e, soprattutto, richiesti.

A volte sono le amiche o le conoscenti che sanno sempre meglio di te come vanno gestiti i bambini, considerando i metodi che hanno usato con i loro figli universalmente applicabili con risultati perfetti.

A questo punto mi preme precisare che ho una madre meravigliosa che mi ha solo aiutato senza mai impormi le sue verità. E delle ottime amiche che, quando mi hanno visto in difficoltà, hanno provato certo a suggerirmi qualcosa per vedere se poteva funzionare per me, ma senza ritenere quanto suggerito un metodo infallibile. E, soprattutto, che mi hanno supportato ascoltandomi.

Ascoltare. Sembra così facile ed invece troppo spesso le persone non lo fanno. O sembrano farlo per poi offrirti una soluzione certa che se avessero ascoltato davvero, non avrebbero mai potuto proporti per tuo figlio. Perché non hanno provato empatia, non si sono messe nei tuoi panni.

Quanto è importante invece venire ascoltate davvero come madri. Anche dalle mamme che hanno avuto la fortuna di avere figli perfetti senza nessun problema. Anche dalle amiche che mamme ancora non lo sono. Anche dai mariti quando tornano a casa, anche se il loro unico desiderio è rilassarsi.

Ascoltate e capite se nostro figlio non è perfetto (ci sarebbe poi da chiedersi perfetto in base a cosa). Se non risponde come gli altri. Perché, ribadisco, i bimbi non sono tutti uguali. Ma molte persone sembrano proprio non capirlo.

Soprattutto nell’era dei social e di internet dove basta porre una domanda o un dubbio o anche solo sfogarsi nei momenti di esasperazione per venire assaliti da mille verità. E no, non funziona così. Non è che perché la maggior parte dei bimbi risponde in un certo modo ad una certa modalità, quella modalità è l’unica che va bene e funzionerà con qualsiasi bambino.

Sono e devono rimanere dei suggerimenti. Applicabili con alcuni bambini e con altri no. Sembrerebbe semplice.

Eppure sono troppe le verità che si sentono in giro sui bambini.

“Se un bimbo lo abitui a viaggiare fin da piccolo non avrà mai nessun problema in nessun tipo di viaggio”.

Con certi bambini è vero, ma non con tutti.
Il mio primogenito nel primo anno di vita aveva già fatto 4 volte avanti e indietro fra Cina e Italia più altri viaggetti. Eppure fino ai suoi 5 anni l’unica vacanza possibile per noi è stata quella stanziale, in appartamento o in villaggio. E chi mi conosce sa quanto io adori i viaggi itineranti ed impegnativi. Ma ci siamo dovuti adattare noi alla sua indole. Era un bimbo che aveva bisogno di una routine ferrea, di dormire sempre al pomeriggio e prestissimo alla sera. Nello stesso letto. Quindi arrivati in un posto addormentarlo in una camera nuova era un’impresa titanica. Se sgarravamo dagli orari consueti, cosa che in viaggio è facile che avvenga, anziché calmarsi perché stanco, si eccitava per contrastare la stanchezza e diventava ingestibile.
Il primo viaggio itinerante lo siamo tornati a fare ai suoi 6 anni. Quando suo fratello aveva solo 3 anni e fece 1400 Km on the road in Australia senza dare il minimo problema. Educato da noi nello stesso modo e senza aver fatto nessun viaggio internazionale fino a dopo l’anno di vita.

“Se certi bambini non sanno stare seduti tranquilli al ristorante è colpa dell’educazione ricevuta e quindi dei genitori”.

Per carità, sicuramente a volte può essere così, ma credetemi che ci sono bambini che possono reggere a tavola solo i 10/15 minuti necessari a consumare una portata. Indipendentemente da come siano stati educati. Il mio primogenito era così ed il nostro pasto al ristorante era costantemente un alternarci di noi genitori fra dentro e fuori perché mio figlio seduto a tavola non ci voleva stare. E non è possibile sempre rinunciare. Si può evitare il più possibile, ma capiterà sempre l’occasione di un pasto al ristorante.

“Mio figlio mangia tutto perché io l’ho abituato così fin da piccolo”.

Sicuramente offrirgli da subito un’alimentazione varia aiuta molto, ma non è sempre così e se tuo figlio non mangia quasi nulla non è sempre colpa tua. Il mio primogenito ha sempre mangiato normalmente, ma certe cose proprio non le voleva. Aveva i suoi gusti fin da subito. Il secondogenito, con lo stesso svezzamento, non mangiava e non mangia quasi nulla. Nel senso che mangia poco e solo 5/6 alimenti. Lo so anch’io che sono pochi, ma se lui non vuole altro non posso certo obbligarlo. Non serve non dargli scelta, perché lui semplicemente salta il pasto. Io sono stata uguale fino ai 10 anni. Mangiavo solo pasta in bianco e al pomodoro, pane con l’olio e con la cioccolata. E, a casa mia, si è sempre mangiato in maniera varia.

E potrei fare tanti altri esempi: dai modi e tempi giusti per togliere il ciuccio a quelli per togliere il pannolino, da come farli dormire da soli a come lasciarli all’asilo senza che piangano. Esistono dei modi che vanno bene per tanti bimbi, ma che semplicemente non funzionano con tutti.

E allora, se siete madri di bimbi che rispondono bene a tutti i metodi, per favore non pensate che sia solo perché voi avete fatto bene. Pensate che avete anche dei bimbi con l’indole predisposta a rispondere bene alle regole.

Che non è sempre colpa dei genitori se un bimbo è troppo vivace o non riesce ad abbandonare il ciuccio nei tempi giusti. E che non è nemmeno colpa del bambino. I bambini non sono tutti uguali. Hanno tempi e modi diversi. E forse nella loro varietà di carattere c’è anche un po’ della meraviglia dell’umanità. Spesso i bimbi più vivaci hanno un guizzo di intelligenza negli occhi davvero speciale. Spesso hanno un modo di sorridere accattivante. Non sono né migliori né peggiori. Solo diversi.

Quindi cerchiamo innanzitutto di accettare la diversità dei nostri figli e di trovare ciò che funziona meglio per loro. Sfoghiamoci, senza tenercelo dentro, quando ci sembra di essere pessime madri perché i nostri figli non rispondono come la massa. Ma scegliamo bene con chi farlo. Con chi è in grado di ascoltarci e sorreggerci. Non di farci sentire peggio. Con chi è in grado di provare empatia.

E tutte noi, cerchiamo di non giudicare. Smettiamo di sentirci migliori, ma apriamoci all’ascolto ed alla comprensione delle altre madri.

Federica, Italia

 

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Author

Federica Italia

6 anni vissuti fra Cina e Thailandia. Un figlio nato a Shanghai e uno in Italia. Con 11 traslochi all'attivo mi sembra di aver vissuto più vite. Guardo il mondo con occhi curiosi, di solito dietro all’obiettivo della mia Canon. Adoro leggere e scrivere sui miei blog: Mamma in Oriente sulla Thailandia e My Travel Planner, il mio nuovo progetto dedicato ai viaggi!

4 Comments

    • Scusa il ritardo con cui ti rispondo! Mi fa piacere che sei d’accordo ed immagino che anche tu hai figli molto diversi fra loro o non propriamente dei bimbi da manuale 🙂

  • Verissimo! Per quanto mi riguarda io sono passata da ” Eh, non puoi capire…vedrai quando avrai un figlio” a ” Eh ma tu ne hai uno solo! Non puoi capire cosa significa averne due”. Insomma sono sempre un passo indietro, sempre inadeguata e pronta ad incassare consigli e giudizi non richiesti. Sarebbe bello se ognuno pensasse alla propria esperienza di madre o di figlio senza esprimere opinioni se non direttamente interpellati.

    • Scusa il ritardo della mia risposta…
      Sì è vero, ci sono tante persone per cui la situazione degli altri, rispetto alla propria, è sempre migliore. Se tu ne avessi due troveresti chi ti dice: “Eh non puoi capire perché ne hai solo due!” È ovvio che avere tre figli sia impegnativo, ma a volte se un figlio è di difficile gestione, vale per tre figli da manuale!

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