Family&Kids

Vacanze con i bambini: sono da fare o no?

Written by Amiche di fuso

Vacanze con i bambini sì o no?

Io e mio marito abbiamo sempre cercato di viaggiare e visitare luoghi anche quando mia figlia era piccola.

Una volta all’anno cercavamo di ritagliarci qualche giorno per delle vacanze itineranti con lei. Cerchiamo di farlo ancora adesso, sempre che nostra figlia possa unirsi a noi.

Quando parlo di luoghi da visitare, non intendo Disneyland o gli Universal studios, che sono principalmente per bambini, ma che piacciono anche ai grandi. Intendo dire che facevamo vacanze con i bambini, ma da adulti.

Pur rispettando le sue necessità  di orari e di cibo, l’abbiamo portata in viaggio a Washington e New York quando era ancora in fasce. Ha viaggiato in aereo, piccola frequent flyer, da quando aveva pochi mesi. In macchina ha percorso centinaia di chilometri. Naturalmente non conto i viaggi intercontinentali per tornare in Italia: quelli non sono una vacanza, visto che viviamo all’estero. Appena in grado di fare lunghe camminate, l’abbiamo portata  a visitare parchi nazionali e città degli USA e dell’Europa.

Con lei siamo stati anche a visitare musei e luoghi famosi. Abbiamo visto il Louvre, i musei di Amsterdam, il Metropolitan ed il Moma, i musei Vaticani , gli Uffizi e molti altri.

Non siamo strani o diversi da altri. In giro per il mondo si vedono sempre genitori che fanno vacanze con i bambini. Immagino che molti di voi  facciano lo stesso.

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Quando i nostri figli sono più grandi, viaggiando insieme, speriamo di costruire con loro memorie durature: “Ti ricordi quando eravamo insieme a….”. I ricordi delle vacanze sono quelli dei momenti sereni e sorridenti delle famiglie, almeno in foto.

Immaginate il mio shock, ora che mia figlia ha 21 anni e ha trascorso 6 mesi in Francia a studiare per l’università, quando lei mi ha detto che sarebbe andata a visitare Amsterdam e Parigi. Ma come, se le avevamo già viste insieme solo… 10 anni fa! La ragione? Non si ricordava niente dei nostri viaggi in quei luoghi.

Poi ci ho ragionato sopra ed in effetti, se per me 10 anni fa sono ieri, lei di anni ne aveva allora 11 ed era una bambina, mentre ora è una donna.

Grazie alle foto che avevamo fatto durante le vacanze, sa di essere stata in quei luoghi, ma non ne ha ricordi veri.

In effetti, ciò che vedono i bambini e ciò che è importante per loro, non lo è più per noi che siamo adulti.

Ora di Parigi ed Amsterdam ha ricordi suoi, ma in quelli io e suo papà non ci siamo.  È la realtà.

Non ci avevo mai pensato. Forse credevo che parlandole dei nostri viaggi, di lei nei posti che avevamo visitato insieme, potessimo fissare dei ricordi nella sua memoria.

Invece è capitato anche a me.

Sono ritornata a Carcassonne, in Francia.

Ci ero stata in vacanza con i miei ed avevo 11 anni, 5° elementare. Ci sono foto a dimostrarlo, di me e mio fratello sulle mura; ci sono i “Ti ricordi… ?” di mia mamma.

No, non mi ricordo.

Sapevo di esserci stata per le foto, che ho visto girare per casa. Ho però rivisto tutto come se fosse la prima volta e ho capito che non era rimasto molto del viaggio con i miei. Un po’ mi sono sentita come se li avessi traditi.

Da allora guardo anche in maniera diversa i genitori che fanno vacanze con i bambini.

Mica è facile viaggiare con i bambini. Molti genitori li incroci con bambini piangenti in braccio.  Altri si trascinano con i figli dormienti a peso morto con le braccia penzolanti e la testa appoggiata alle spalle.

Se sono più grandicelli, i ragazzini si stancano comunque. Li si può vedere in giro imbronciati e stanchi, ora anche con il naso attaccato al cellulare o all’Ipad. Potrebbero essere dappertutto. Molte volte  ai genitori non rimane che la ricerca di cose da fare con loro e per loro.

Si vedono genitori esausti ed emotivamente esauriti e sai che viaggiano, nonostante tutto, con le stesse intenzioni che avevamo noi: dare ai bambini un’educazione e dei ricordi.

Siamo stati anche noi tra loro, come loro.

Ma se non rimane niente?  Ne vale la pena? È l’unico modo per fare le vacanze? Aiutiamo veramente i bambini, spendendo soldi, non pochi, in viaggi, per educarli a vedere il mondo e ad essere curiosi?  Non starebbero meglio a casa al parchetto? Non converrebbe lasciarli a girare in bicicletta, a giocare con gli amichetti o a fare un po’ di mare  sulla stessa spiaggia tutti gli anni?

Mia figlia dall’alto della assolutezza che i suoi 21 anni le danno, dice che i genitori sono scemi a portarsi dietro i figli, che non serve a niente.

Io ribatto che essendo i figli non degli animali domestici, non si possono lasciare in pensione. Forse non c’è altra alternativa al viaggio con loro. Specialmente se non si hanno nonni nelle vicinanze a disposizione, cosa che per noi expat è un po’ un lusso, come si fa?

Ribatto ancora che forse, se lei è curiosa del mondo che la circonda, non ha pregiudizi , si adatta facilmente alle cose, è riuscita a vivere da sola in Francia ed a girare l’Europa senza problemi è perchè l’abbiamo abituata a guardare il mondo, anche se non ha ricordi specifici di noi che passeggiamo per Parigi o Amsterdam.

Chi ha ragione tra di noi?

Cosa ne pensate?

Claudia Wisconsin

Ha collaborato con Amiche di fuso da settembre 2015 a dicembre 2019. Potete continuare a seguirla su Un’alessandrina in America

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Author

Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

20 Comments

  • Sono d’accordo con te Claudia….. non avere ricordi concreti non significa assolutamente che tale viaggio o tale esperienza non abbia arricchito l’anima….
    E, come vedi, per tua figlia il viaggio è una cosa “naturale”… cosa che non è poi tanto scontata….
    Avete fatto benissimo a “nutrirla” di pane&esperienze…. 🙂

    • Peccato pero` che non si ricordi quei momenti che a me riempiono ancora il cuore dopo tutti questi anni. 🙁 . Gli occhi di un bambino che guarda il mondo, vedono cose diverse da quelle di un adulto.Come genitori, noi facciamo tesoro delle loro piccole scoperte, loro crescendo e` normale che se ne facciano altre…. uhm, mi sa che qui parla la mamma che ormai ha una figlia indipendente, ma rifarebbe tutto da capo. Claudia

  • Io vivo nella città in cui sono nata, eppure mio figlio ha iniziato a girare l’Europa con noi ad un anno e, ancora oggi che ne ha 16, ha moltissimi ricordi dei nostri viaggi insieme: un po’ perché è sempre stato coinvolto nella storia e nella cultura di ogni paese visitato, un po’ perché abbiamo sempre cercato di “ancorare” le curiosità inculcategli con qualche piccolo ricordo acquistato sul luogo e legato a ciò che ha visto. Ora ha una mentalità molto aperta e cosmopolita, indubbiamente frutto dell’educazione ricevuta, ma che io sono certa gli appartenga anche grazie a quei viaggi, fatti tutti con noi e con i nostri cani al seguito. Quindi favorevolissima a tutta la famiglia in viaggio, basta un po’ di organizzazione e spirito di adattamento e diventa possibile non lasciare a casa nessuno (nemmeno i pets del nostro cuore in moltissimi casi).
    Avete fatto bene, senza alcun dubbio! 🙂

    • Grazie del tuo commento! Ammetto di non aver mai voluto cani, che adoro, da quando viciamo in USA perche` non avrei voluto lasciarli da soli durante i nostri viaggi di ritorno in Italia o durante le vacanze. Quindi capisco benissimo cio` che dici. Claudia

  • Da bambina ho viaggiato tanto con i miei ed ero così entusiasta di viaggiare, che già qualche giorno prima della partenza mi preparavo il mio zainetto.
    Anche i miei figli, finora, mi sembrano contenti quando partiamo.
    È vero dipende molto da come vengono abituati.
    Per i ricordi è soggettivo: ho visto Parigi a 12 anni con i miei e ricordo tante cosette sebbene sono sicura che se la rivedessi mi sembrerebbe diversa; mio marito invece già fa confusione sui posti che abbiamo visitato insieme qualche anno fa.

    • La 21enne assolutista ( senza dubbi ancora, come si e` a quell’eta`), di tutti i bambini incontrati nella nostra mini vacanza insieme in Francia a giugno, ha naturalmente notato quelli stanchi ed annoiati, quelli che si lagnavano con i “ho fame” ” ho sete” ” basta camminare”. Lei pero` faceva delle escursioni di ore nei parchi nazionali e girava le citta` senza lamentarsi mai… pero` dice di non ricordarsene.Allora per lei: bambini a casa! Claudia

  • I miei genitori decisero di aspettare che facessi 11 anni per riprendere a viaggiare all’estero, cosi avrei ricordato cio’ che avremmo visitato. Non ricordo tutti i dettagli, sono sfumati in alcuni punti, ma ci sono momenti che mi sono rimasti impressi nella mente. Non finiro’ mai di ringraziare i miei genitori per l’amore dei viaggi e della scoperta (e del rispetto) del diverso che mi hanno insegnato. Se oggi sono quella che sono, e’ grazie a quei viaggi, in particolare quando siamo stati in India insieme, avevo 15 anni e quell’esperienza mi ha cambiata, mi ha portata ad interessarmi ad altre religioni e culture, e adesso a quasi 34 anni, ho una carriera di successo in un’organizzazione internazionale, nel frattempo ho imparato 4 lingue, e anche se con i miei non posso piu’ viaggiare perche’ l’eta’ avanza per loro, continuano a venirmi a trovare ovunque io sia.
    Scusate il poema, ma quei viaggi con i miei mi hanno cambiato la vita in meglio! Quindi andate e portate i vostri figli ad esplorare il mondo…

  • Non sono ancora mamma però, da quando avevo 4 anni, i miei mi hanno sempre portata in giro per il mondo. Ovviamente non ricordo tutto benissimo però ricordo l’entusiasmo e la curiosità che provavo prima e durante il viaggio.
    Penso che viaggiare con i figli sia un modo per abituarli al diverso, che il mondo non è solo quello che si vede a casa. È anche un modo per abituarli a sapori e cibi differenti, anche se spesso è difficile farli accettare a un bambino (una costante dei ns viaggi erano i miei rifiuti verso i cibi piccanti che non ho mai amato).
    Però oggi, a 30 anni, penso che i soldi spesi meglio siano quelli in viaggi…. Avendo poi un fidanzato che ama viaggiare, ho pane per i miei denti. E penso che, una volta che saremo genitori, abitueremo anche i ns figli a viaggiare …

    • Assolutamente! Io infatti di molti viaggi con i miei ricordo i cibi…mi piaceva mangiare gia` allora! 😉 Claudia

  • Io penso che i viaggi siano più per noi, io e mio marito amiamo tantissimo viaggiare e davvero patiremmo moltissimo il non poterlo fare perché abbiamo una bimba. Per questo viene con noi. Ovviamente poi spero che in futuro qualcosa le rimanga ma se devo essere sincera vedo i viaggi fatti a quest’epoca (in cui è ancora piccola piccola) più come un nostro desiderio “egoistico” visto che siamo si genitori ma anche esseri umani e coppia!

    • Io, quando ho ripreso a fare i viaggi davvero in coppia, perche` mia figlia e` andata al college e non era libera di venire con noi, mi sono sentita tanto in colpa perche` non avrebbe visto il luogo dove saremmo stati. Pero` il senso di colpa mi e` passato subito, appena partita! Claudia

  • Credo che ciò che resti ai bambini di un viaggio sia un qualcosa di diverso dalla “memoria” del luogo.Il bambino in quel momento vive una esperienza nuova,sperimenta la scoperta,esplora la diversità.In un clima di serenità,senza che il viaggio diventi uno stress,i genitori possono divertirsi insieme a loro perché ciò che ai bambini piace è stare con i genitori. Si impara a conoscere i figli e a conoscersi come genitori.Non ci sono viaggi universali adatti a tutti,ognuno deve sapere ciò che è meglio per la propria famiglia e i propri figli poiché ciò che stiamo dando a loro attraverso un viaggio è una esperienza positiva,il ricordo di essere stato bene con i propri genitori.Quei souvenir o ricordi di cui non si ha memoria sono piccoli tasselli che aiuteranno i nostri figli a diventare gli adulti del futuro.Angela

  • Claudia io ho viaggiato tantissimo con I mi da piccola fino a 11 Anni, poi dai 12 in poi sempre vacanze in montagna a salice d ulzio ogni benedetta estate ed erscursioni in Rhone Alps..gia a 13 anni miancavano le vacanze in spagna dei 10, I viaggi in lussemburgo e in svizzera dei sette, il mare in toscana dei 5 e dei 6…ho valanghe di ricordi tuttora di quando ero piccola e mi sembra stranissimo inveceio marito si debba concentrare Cosi tanto per ticordarsi di quando era piccolo. In compenso lui legge un articolo di economia nel 2000 e te lo sa citare oggi perfettamente, dopodiche pensa che il nostro terzo bimbo sia un fifone del mare perche non ricorda assolutamente che cinque Anni fa il nostro pesciolino di sette Anni strillava gia a tre metri di distanza dalla spiaggia. Forse tua figlia usa la sua memoria per altre cose e non e portata per ripescare Nell archivio personale. Un bacio Valentina

    • Credo che mia figlia sia nella fase della scoperta dell’ essere adulta. Studiando storia dell’arte, poi, i suoi interessi sono per musei e architettura, e anche ogni altra forma d’arte. Pur essendo sempre stata una personcina curiosa, e` logico che quello che “vedi” e ti rimane di un viaggio fatto da bambina non sia quello che “vedi” da adulta. Secondo me anche bisogna conoscere i propri figli e cercare di fare vacanze che li interessino con i tempi che gli sono congeniali.Quello che facevamo con lei, nonostante le visite ai musei, fatte piu` per noi che per lei, era quello che andava bene a lei a quella determinata eta`. Forse pero` il fatto che lei studi storia dell’arte le deriva dal fatto che un po’ di storia gliel’abbiamo fatta vedere. Claudia

  • Gentile signora, io sono un esempio del problema opposto. I miei genitori, per una serie di ragioni, non amavano e non amano viaggiare. Pensi che abbiamo vissuto nove anni in un paese a un’ora e mezzo di macchina da Cortina e non ci siamo mai stati perche’ “e’ lontano”.
    Con queste premesse, arrivo alle superiori che non sono mai stato non si dice all’estero, ma nemmeno a Roma o a Milano, a differenza di pressoche’ tutti i miei compagni, e questo mi fa sentire uno sprovveduto, con un disagio che ancora mi ricordo.
    Viaggiate, viaggiate! Qualcosa restera’.

    • Che bella testimonianza! La ringrazio moltissimo per le sue parole. Non si deve pero` sentire uno sprovveduto, perche` c’e` sempre tempo per rimediare basta essere dotati di curiosita` e intelligenza e quelle, da cio` che scrive, non mi sembra le manchino!

  • Ni. Io penso che dipenda molto dai bambini, dall’eta’ che hanno, e anche dal carattere die genitori, non credo che esistano regole assolute. Certo dopo i 10/11 anni assolutamente si. Io con i miei di 3 e 6 anni so fino a dove mi posso spingere. Al momento non andrei mai in paesi troppo lontani o farei viaggi avventurosi. Al tempo stesso non sono una da resort o spiaggia di Riccione. Diciamo che per noi ora come ora va bene una via di mezzo. Ho gia’ provato certe cose e mi sono piu’ stressata che altro. Per cui viaggi si, ma misurati sul tipo di bimbi che si hanno.

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