Family&Kids

La scuola dell’infanzia in Italia

Quest’anno sia Lia che Noah entreranno alla scuola dell’infanzia: Lia nei piccini e Noah nella sezione primavera, i piccini dei piccini. Stiamo giusto facendo l’inserimento ora quindi non ho ancora un’esperienza completa però ho alcune impressioni che vorrei riportare.

Quando ancora non erano in età da scuola, sentivo tutti i commenti negativi riguardo al lunghissimo inserimento della scuola italiana: per quanto riguarda noi si tratta più o meno di due settimane in cui io partecipo per 2 giorni e il resto le ore di permanenza di Lia da sola aumentano fino ad arrivare alla nanna e quindi al ritiro delle 15:30/15:40. Per Noah invece è un pochino differente perché più piccolino. Momentaneamente non lavoro quindi per me non è un problema con l’organizzazione e tutto questo procedere per gradi sta dando i suoi frutti con la mia bimba, dato il suo carattere prudente con cui deve essere sempre preparata alle cose e a cui non piace buttarsi ciecamente nelle cose.

Devo ammettere che anche a me non sta dispiacendomi separarci poco alla volta: sta aiutando anche a me ad essere più serena e tranquilla perché forse sono io che soffro di più di questo distacco.

Quindi l’inserimento lungo per me è ok, capisco chi lavora e invece sclera nell’incastrare tutto o solo per avere dei permessi: ma qui il discorso viene lungo perché sarebbero dovuti e non si dovrebbe elemosinarli.

La nostra scuola è paritaria, il classico asilo (ora non osate più chiamarlo così!) del paese, però ha una struttura nuova a differenza di altri dei paesi vicini, con classi adeguatamente grandi, molto verde attorno e grandi saloni. L’ambiente mi piace moltissimo, ma anche qui abbiamo dovuto girarne parecchie prima di trovare quella che più ci andava a genio. La maestra ci ha fatto una buona impressione alle riunioni e da come sta gestendo gli inserimenti la conferma.

La sezione primavera è la parte che più mi piace: 2 insegnanti 11 bambini ed tutta strutturata benissimo.

Durante l’anno ci saranno corsi di inglese, teatro, acquaticità e psicomotricità. Hanno una palestra attrezzata, si mangia nella propria classe dove i bimbi apparecchiano e sparecchiano, molti giochi sono in legno e non plasticoni e i saloni sono allestiti con varie zone di gioco come musica, costruzioni o travestimenti. Le classi sono eterogenee e includono piccoli, mezzani e grandi ma tutte le mattine vengono divisi per età riunendosi con le altre sezioni e si creano diverse attività in base all’età.

Sono carica di aspettative e abbastanza soddisfatta: spero di poter dire la stessa cosa a fine anno!

La cosa che meno mi piace, e mi son scontrata con questa realtà in tutte le strutture che abbiamo visitato, è che i bambini escono solo con il bel tempo per lo più. I genitori sono preoccupati per i malanni quindi anche quando le maestre si sono organizzate per uscire con pioggia e neve hanno avuto un feedback negativo e lamentele. Addirittura anche la mia pediatra mi ha detto che ha presieduto a delle riunioni dove spiegava l’importanza anche per la salute di uscire e respirare aria pulita e non restare otto ore nell’aria satura di microbi come una scuola può essere e si sentita rispondere picche da tutti i genitori. Poi ci sono delle strutture più piccole e particolari dove l’uscire con qualsiasi temperatura è parte della quotidianità ( e meno male che stanno diventando più numerose ) ma nelle classiche non c’è ancora questa mentalità perché i genitori faticano ad accoglierla. Mi spiace moltissimo ma come in tutto il cambiamento richiede tempo e penso sospirando alle scuole in Wisconsin dove i bambini anche di due anni stavano fuori a giocare con la neve nel parco giochi ricoperto di bianco.

Sono curiosa di sapere le vostre esperienze sull’inserimento e le uscite all’esterno dei vostri toddlers!

Greta, Italia
Ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

5 Comments

  • Ciao Greta grazie per questa condivisione! Pensa che noi viviamo in Cina e l’aria è più pulita quando piove quindi il brutto tempo è proprio l’occasione per stare all’aria aperta! So che in Italia ci sono diverse resistenze a proposito. Non so fino a che ora i tuoi bimbi stiano a scuola ma se ti è possibile prova a portarli fuori quando li vai a prendere o nel weekend, oppure potresti portare la pediatra a scuola. La mia sensazione è comunque che gli asili in Italia funzionino bene, c’è molta attenzione ai piccoli. In bocca al lupo!

  • Ciao Greta!
    Mi considero quasi una veterana degli inserimenti (2 figli, ma 4 “distacchi” tra nido e materna). Ora sono al quarto e sono un po’ stanca dei tempi “lunghieterni”, soprattutto considerando che l’inserimento alla materna (comunale in un piccolo paese in provincia) è decisamente più lungo e meno flessibile di quello del nido (privato). Secondo me ci vorrebbe un po’ più di flessibilità, ma credo che molto dipenda dal fatto che la nostra è, appunto, una scuola comunale.
    Nel complesso la mia opinione è positiva, anche se vorrei più attività proposte (laboratori teatrali, musica, creatività…). Chiedo troppo? Le maestre sostengono che siamo noi genitori a proporre: la partecipazione dei genitori è fondamentale secondo me, ma a volte un genitore non ha proprio cognizione per fare proposte e organizzare.
    Per quanto riguarda il tuo punto di vista sulle uscite mi trovi perfettamente d’accordo: noi ovviamo stando fuori in giardino al rientro da scuola e nel fine settimana. Per esperienza direi che, oltre alla questione malanni, ci sono almeno un paio di altre motivazioni: alcuni genitori non vogliono che i bambini si sporchino troppo; inoltre ho percepito anche una certa resistenza da parte del personale scolastico: vestire e far vestire/svestire i bimbi è un’attività che richiede tempo e fatica.
    Positivo che nella vostra scuola i bambini apparecchino, ma temo che la norma sia un po’ diversa (forse sempre perché la nostra è comunale?). E poi: vuoi mettere tutta la terra (da ripulire!) che possono portare dentro?!?
    Grazie per la condivisione! 😉

  • Ciao Greta, io abito in Toscana e la mia bambina di quasi due anni, ha iniziato da poco l’asilo nido, l’unico Montessori presente nella zona. L’inserimento è durato una settimana, i primi due giorni sono rimasta anche io e poi, gradualmente, hanno allungato l’orario di ritiro. Anche con il brutto tempo la porteranno fuori infatti, ci hanno fatto acquistare stivalini e tuta impermeabile!

  • Qui Montreal, Canada. I bambini escono tutti i giorni, con qualunque meteo, salvo se le temperature percepite sono sotto i -30 o sopra i +40 (davvero!). Il problema dei malanni e’ visto al contrario: se non escono, non si temprano, quindi si ammalano. E la questione pratica del vestirli/svestirli non esiste perche’ dai 2 anni gli si insegna a mettersi la tuta da neve da soli (https://www.youtube.com/watch?v=U_jQCR9F-_w) e i bambini in dieci minuti sono pronti ad uscire.

  • Concordo sul fatto che rimangono sempre dentro e non mi piace, io poi vengo dal nord Italia e vedo bambini super vestiti con 20 gradi mentre i miei hanno iniziato a mettere le maniche lunghe in cotone da un paio di giorni!
    Per l’inserimento io credo fermamente nella flessibilità, nel senso che non puoi farmi fare un inserimento lunghissimo se mio figlio entra senza quasi salutarmi e non mi calcola per tutto il tempo! Di contro non mi piace che mi si strappi mio figlio dalle braccia se è in lacrime, cerchiamo di capire come poter evitare un trauma prima!
    Purtroppo io non ho avuto un’impressione bellissima della scuola (materna e primaria), di contro sono contenta di aver trovato una bella ludoteca per il piccolo, anche se gli spazi in entrambi i casi non sono per niente ben tenuti. In Francia era tutto ben tenuto e se qualcosa si rompeva/rovinava veniva sostituito immediatamente, qui abbiamo ruggine, sporcizia e cose vecchie che rimarranno così per anni e anni ancora.
    Poi parliamo del fatto che il mio secondo ha avuto una supplente che giusto ieri hanno trasferito senza preavviso, ora avremo un’altra supplente per non si sa quando…e la titolare è andata in maternità a giugno mica due settimane fa! In un paese stracolmo di gente che ha bisogno di lavorare non è per niente normale!
    Ma vabbè, tutto fa brodo, si impara anche da queste situazioni no? La pazienza per esempio!!

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