Vivere all'estero

I ricordi più belli del mio espatrio in Cina

Written by Federica Italia

Arrivai in Cina il 10 marzo 2006. Ricordo benissimo quel periodo e tutte le date. Il 28 febbraio fu il mio ultimo giorno di lavoro per la società per cui avevo lavorato per 11 anni. Ed i 10 giorni successivi li utilizzai per togliere tutti i miei effetti personali dal mio appartamento e prepararlo per la coppia di ragazzi che avevo scelto come inquilini. Per fare i bagagli e salutare tutte le persone importanti per me. Tranne una, il mio futuro marito, che era già in Cina e mi aspettava.

Furono giorni pieni, ma sereni. Lasciavo il mio amato lavoro ed il mio primo, unico e amatissimo appartamento. Lasciavo una famiglia, amici cari ed una vita piena per andarne a costruirne una nuova.

Il 10 marzo fui accolta da mio marito e da tanto grigiore. Grigiore che sembrava aumentare man mano che, lasciato l’aeroporto di Shanghai, ci avvicinavamo a Wuxi.

Grigio era il cielo, grigie le vie della città, grigi i palazzi, grigio il ristorante dove mio marito mi portò a pranzo. Immaginando che avesse scelto il meglio per il mio primo giorno lì, non osai immaginare come fosse il resto.

Capii subito che non sarebbero state tutte rose e fiori, ma ero felice lo stesso. Perché stava iniziando una nuova vita, insieme alla persona con la quale avevo deciso di passare il resto della mia vita e costruire una famiglia.

Avevo all’improvviso tanto tempo solo per me stessa, dopo 14 anni di lavoro intenso, e pazienza se la città in cui mi trovavo era davvero brutta.

Con il tempo non cambiò la mia opinione sulla città e sulla vita che era possibile condurre lì, ma riuscii a cogliere comunque le opportunità che quell’espatrio poteva offrirmi. Mi sono dedicata a me stessa, ho affrontato le difficoltà rimboccandomi le maniche ed ho preso tutto il buono che c’era da prendere. Cambiando profondamente. Costruendomi dei bei ricordi.

Tanti ricordi di viaggio. In posti che probabilmente restando in Italia non avrei mai visitato.

Pechino e la Muraglia Cinese che è davvero così imponente e stupefacente come dicono.

La Muraglia CineseHong Kong, costruita in una posizione spettacolare, con davanti il mare e centinaia di isole, e dietro le montagne e le foreste. Con una giungla di grattacieli che ancora ricordo il male al collo del primo giorno a guardare sempre in alto.

Ed il viaggio più bello, in Sichuan, al confine con il Tibet. A fare trekking a 4000 metri fra templi buddhisti, campane tibetane e le file di bandierine con le preghiere appese ovunque. Lì mi sono sentita davvero in alto e “piena” con quella atmosfera colma di spiritualità.

Ho scoperto e conosciuto bene Shanghai, una città dai forti contrasti che ho subito amato. Essendo solo ad un paio d’ore di distanza, ci sono andata tutte le volte che ho potuto, insieme a mio marito o sola.

Ho adorato la sua parte vecchia dove potevo vedere la Cina più autentica. Mi sono persa mille volte nel dedalo dei vicoli pieni di case-bottega. A piano terra i negozi, nel retro due fornelli come cucina e sopra le camere da letto.

Ricordo lo stupore, le prime volte, nel vedere che le ragazze si lavavano i capelli per strada, con un secchio pieno d’acqua. Con a fianco la vecchietta che puliva le verdure. E un tavolino su cui mangiare. C’era tanta vita davanti a quelle casupole.

Ad ogni angolo un banchetto di cibo perché i cinesi mangiano ininterrottamente. Gli odori, quasi sempre forti e penetranti. E i mercati dentro i quali perdersi fra le mercanzie più varie.

Sorrisi a Wuxi - Cina

Poi, solo a pochi minuti di taxi, il Bund con i suoi palazzi storici eleganti e la sua passeggiata lungo il fiume. Ristoranti e SPA meravigliosi, lussuosi, ma assolutamente alla portata di noi occidentali. Il brunch della domenica, nei ristoranti con le finestre affacciate sulla meravigliosa skyline di Pudong.

E ancora, la Concessione Francese, con i suoi piccoli viali alberati, i negozi di design, i piccoli bistrot. Il mio quartiere preferito.

A Shanghai poi c’è il mio ricordo più importante perché lì sono diventata mamma per la prima volta. Con solo mio marito al mio fianco, ma serena.

Ricordo la felicità del giorno in cui siamo arrivati nel nostro nuovo appartamento con nostro figlio fra le braccia. C’era un grande albero di Natale vero ad aspettarci. Ero impazzita per farmelo procurare al mercato dei fiori e l’avevamo decorato pochi giorni prima che mio figlio nascesse. Mi rivedo ancora ora con il pancione enorme ad appendere gli addobbi.

Non eravamo più a Wuxi, ma il mese precedente ci eravamo trasferiti a Suzhou dove almeno c’era un ospedale in cui parlavano inglese.

Una città molto più bella. Una delle poche cinesi dove c’è anche una parte storica autentica. Anche lì mi sono persa fra le stradine, curiosa come sempre. Solo che non ero più sola, ma c’era mio figlio con me che dormiva placido nel marsupio durante le mie scorribande.

Ricordo le lunghe passeggiate sul lungolago su cui era affacciato il nostro palazzo. Un quartiere modernissimo con edifici magnifici e particolari. Mio figlio soffriva di coliche pesantemente e l’unico modo di farlo calmare era uscire fuori. Facevo chilometri con lui nella carrozzina senza incontrare quasi nessuno. Il lago mi dava serenità.

Ho passato un anno passeggiando intorno a quel lago che ha visto i primi passi di mio figlio. A tutte le ore. Nella luce del mattino e durante i tramonti mozzafiato.

Suzhou

Questi, oggi, sono i miei ricordi della Cina che abbiamo vissuto. E, a distanza di anni, mi sembrano tutti ricordi meravigliosi.

Federica, Italia

 

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Author

Federica Italia

6 anni vissuti fra Cina e Thailandia. Un figlio nato a Shanghai e uno in Italia. Con 11 traslochi all'attivo mi sembra di aver vissuto più vite. Guardo il mondo con occhi curiosi, di solito dietro all’obiettivo della mia Canon. Adoro leggere e scrivere sui miei blog: Mamma in Oriente sulla Thailandia e My Travel Planner, il mio nuovo progetto dedicato ai viaggi!

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