Vivere all'estero

Il mio espatrio: da sogno a realtà

Ho sempre pensato all’espatrio come un’esperienza solitaria, vissuta da protagonista attiva e trainante. Mi immaginavo con uno zaino sulle spalle e un biglietto per Londra dove avrei trovato lavoro, parlato un inglese perfetto, conosciuto un milione di nuovi amici e vissuto lì il resto della mia vita.

Un desiderio latitante sempre però azzittito prima dai i miei genitori, poi dal ragazzetto di turno, da un brutto momento o da un altro troppo bello da vivere da non far pensare ad altro e rimanendo così un sogno nel cassetto coltivato solo nella fantasia.

Fino a quando il mio non ancora marito ha avuto una proposta per il Brasile, a San Paolo. L’idea iniziale era che l’avrei raggiunto poco dopo la sua partenza, di fatto invece sono rimasta in Italia e Skype è diventato il nostro miglior alleato.

Vivere una relazione a distanza non è facile: si ha il fuso che obbliga talvolta a sveglie notturne per incastrare gli orari lavorativi, lo stress, la solitudine, le persone che invece di alleggerirti la situazione te la fanno pesare, la voglia di vedersi, di toccarsi, di raccontarsi senza guardare l’orologio.

È stato un anno duro e lungo, ne siamo usciti rafforzati e probabilmente ci ha fatto crescere, abbiamo scoperto e superato limiti che nemmeno sapevamo esistere, ma mi sono promessa di non rivivere mai più questa situazione e se mai fosse arrivata un’altra proposta l’avrei seguito ovunque. Quando penso a questo periodo mi si stampa subito nella memoria una fotografia di noi tre abbracciati, io, lui e la bassotta Margot, scattata la sera prima della sua partenza. Voleva essere un ricordo per noi e invece è un’accoltellata in pieno cuore tutte le volte che mi capita sotto mano: penso sia stata la sera più triste di tutta la nostra storia ma rivedere questo scatto mi ricorda come ne siamo usciti vincenti e più forti.

Successivamente è arrivata la proposta per due anni negli States: lui rincasava a Settembre e a Gennaio doveva essere operativo nella nuova sede. Abbiamo organizzato un matrimonio lampo che è risultato una meravigliosa festa di arrivederci con tutti i nostri cari e amici, poi una breve tappa in Thailandia per la nostra luna di miele ed eccoci pronti per un’avventura oltreoceano con la nostra bassotta, of course!

Sono sempre stata affascinata dagli States, “colpa” di film e telefilm che ne diffondono il mito e sono approdata fiduciosa e con la mia to do list da completare. Ho dovuto affrontare l’ostacolo della lingua perché mai studiata, di conseguenza l’iniziale isolamento abbinato al dolce far niente a cui non ero abituata hanno fatto vacillare un po’ la mia conquista dell’America e non è stato così facile, ma il fatto di essere assieme, la curiosità e la voglia di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno mi ha fatto andare avanti e vivere tutto con serenità.

Espatriando ho lasciato indietro la famiglia, le amicizie, le certezze e mi sono ritrovata a far i conti con me stessa, in un duo messo a dura prova dalla mancanza di sfoghi esterni. Prima della partenza ripetevo alle mie amiche “o si scoppia o si è destinati per sempre..siamo solo io e lui.” e anche questa sfida l’abbiamo vinta alla grande.

Sì, siamo soli e possiamo contare su pochi: fare amicizie non è stato così semplice e immediato tra i locali perché gli Americani sono molto gentili e disponibili ma spesso tutto finisce in quella porta tenuta aperta e in un sorriso per strada. Fare gruppo tra gli espatriati è più facile: tutti abbiamo superato le stesse prove e abbiamo un bisogno di aggregazione da soddisfare, tutti soli, con pochi aiuti, con molti percorsi simili. In tutte le donne che sono diventate mie amiche in questi due anni ho trovato tanta forza ed equilibrio: si cresce come persone, ci si coltiva nel carattere e si allargano le vedute.

Espatriare è un valore aggiunto da aggiungere sul Curriculum Vitae sotto la voce formazione continua che arricchisce tutte le capacità e conoscenze organizzative, relazionali e pure tecniche e nel mio caso, sotto i titoli acquisiti durante quest’avventura, potrò aggiungere anche quello di mamma e questo non ha che reso ancora più speciale quest’avventura!

Greta, Wisconsin
Ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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