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Scuola a Londra: piccolo manuale di sopravvivenza per genitori

Consigli di sopravvivenza per genitori con i figli a scuola a Londra
Written by Amiche di fuso

Una volta trovata la scuola (qui i miei consigli in merito), non vi resta che sopravvivere, ehm, organizzarvi di conseguenza per sostenere l’anno scolastico 😀

Perfezionata l’iscrizione, lanciatevi sui siti di Asda, Tesco o Marks and Spencer  per comprare le uniformi per i vostri pargoli. Ogni scuola ha un fornitore che produce polo e felpe/cardigan/zaini/giacche con il logo, ed il solo logo raddoppia il prezzo dell’indumento, perciò vi passo subito la saggezza che ho carpito fuori dal cancello da un’altra mamma italiana: comprate con il logo solo un paio di cardigan o felpe e solo un paio di polo, il resto va benissimo senza, basta che il bambino vada a scuola con il logo su una cosa e nemmeno tutti i giorni. Il cotone delle polo bianche è un mistero, nessuno riesce a farlo tornare pulito nemmeno a 90 gradi in candeggina, perciò considerate che un pacco da 6 senza logo dura effettivamente 1 term (e costa 6 pounds sul sito di Asda). La scuola vi consegnerà una policy sull’uniforme: i bambini devono categoricamente indossare indumenti tra quelli elencati e scarpe nere senza decorazioni, luci, colori, non si sgarra. Se le bambine indossano fiocchi, cerchietti, nastri, devono essere nei colori dell’uniforme. Niente gioiellini, solo orologi di plastica. Ogni bambino porta a scuola lunedì un kit pulito per ginnastica, che usa tutta la settimana, contenente maglietta, calzoncini/pantaloni tuta, scarpe di ricambio sportive. Inizialmente temevo che le mie bambine, così creative e libere avrebbero detestato l’uniforme, invece l’hanno trovata subito un simbolo di appartenenza che le ha aiutate a sentirsi immediatamente parte del gruppo.

Da questo momento il vostro nome diventa Mom of XX o Dad of XX, e inizierete a ricevere email quasi quotidiane, con particolare intensità nel periodo di dicembre, quando vi renderete conto che i genitori di LOVE ACTUALLY avevano la loro ragione d’arrivare nevrotici al fatidico nativity play.

Quindi eccovi i punti chiave per sopravvivere alle insidie pratiche del genitore novizio del sistema inglese.

  1. Attendance: la scuola inglese fin dall’anno di Reception (4 anni) è estremamente stretta circa la presenza scolastica. Le assenze non dovute a natura medica sono sanzionate dal Governo con £60 al giorno, qui trovate tutte le informazioni su come funziona il sanzionamento delle assenze scolastiche. Se volete  far saltare scuola ai bambini per motivi particolari (matrimoni, funerali, situazioni di famiglia eccezionali) dovete chiedere l’autorizzazione all’Head Teacher. L’Head Teacher in passato aveva una maggior discrezionalità mentre ora deve attenersi alle linee governative molto rigide, tuttavia il vento sta cambiando perché recentemente un padre ha vinto in Appello la sua causa contro il pagamento della multa per aver portato la figlia, allieva peraltro modello, in vacanza al di fuori delle ferie scolastiche, basando la sua accusa sulla discriminazione che questo sistema impone ai bambini di famiglie a basso reddito. Il costo dei voli, treni, autobus, alberghi etc. durante le ferie scolastiche è infatti molto più alto del normale e questo non permette a  molte famiglie di portare i bambini in vacanza, se li portano al di fuori delle ferie devono pagare una cifra molto salata, moltiplicando la multa per ogni giorno di assenza. Si attende un dibattito parlamentare sulla questione essendo un problema molto sentito.
  2. School breaks: la scuola inglese inizia a settembre e finisce dopo la metà di luglio, ogni anno è disponibile da febbraio il calendario dell’anno successivo, che può variare in base a ogni singola città. I giorni scolastici sono 190 ma le vacanze durante l’anno si ripartiscono con un break a ottobre di una settimana, uno a dicembre di due per Natale, uno a febbraio di una settimana, due ad aprile per Pasqua, uno a fine maggio/inizio giugno. Se volete approfittarne per spostarvi, prenotate prima possibile voli, treni, appartamenti, hotel ovunque sia la vostra destinazione perché mezza Gran Bretagna si sposta (e una parte di Francia e Germania hanno le vacanze nello stesso periodo) e i prezzi vanno alle stelle.
  3. La newsletter e le email della scuola: leggetele, sempre, anche se quel bip alle 9.01 appena li avete lasciati in classe e state per tirare un respiro dopo la school run vi arriva addosso come un coltello alle spalle. Non ritrovatevi al cancello con vostra figlia l’unica in uniforme in un giorno senza uniforme, o vostro figlio l’unico senza costume in un giorno in cui bisogna vestirsi con il costume tradizionale di origine (national day, prima di partire per il Regno Unito attrezzatevi se ripassate da “casa”), a pallini (children relief day), col naso rosso (red nose day), con le galosce per fare la gita in giornata a raccogliere spazzatura sul greto del canale (i field trips possono essere alla niblioteca o nella natura, alla Sinagoga o alla fabbrica di zucchero…),  da personaggi di libro (world book day), da Cristmas dress code etc.
  4. Le contributions: la scuola è pubblica ma considerate che dovrete contribuire per ogni field trip (6 l’anno di minima) con da 1 a 3 pounds, poi ci sono le feste trimestrali organizzate dal PTA (parents teachers association) per raccogliere fondi per la scuola in cui tra giochini, mangiare, mercatino delle divise, lotteria, vanno sempre via 4 o 5 pounds per bambino, poi c’è la contribution volontaria annuale (minimo 10 pounds) a cui vi impegnate il giorno dell’iscrizione. Le scuole tengono a pubblica disposizione il bilancio per verificare quanto raccolgono e come lo investono e con questi soldi extra riescono a migliorare l’offerta formativa sensibilmente. Cercate di ricordarvi di portare le vostre monetine quando arriva l’email, le maestre vi saranno eternamente grate perché rincorrere i genitori all’uscita non è bello 🙂 Infine, ogni scuola di solito partecipa ad una charity (la nostra raccoglie donazioni in natura o in soldi per la food bank di quartiere), perciò periodicamente c’è anche questa richiesta.
  5. I projects: ad inizio di ogni half term riceverete un’email con il programma didattico del periodo e il project connesso. In alcune scuole si inizia coi project da reception, in altre da classi successive. I projects non sono obbligatori ma naturalmente chi li fa riceve una gratifica da parte dell’insegnante e vince dei punti per la sua House (vi ricordate le squadre nella scuola di Harry Potter? I bambini nelle scuole inglesi sono divisi in 4 gruppi, Case, trasversalmente alle classi, e durante l’anno raccolgono punti per la loro Casa in base al loro impegno personale e di gruppo) perciò non farli può provocare un po’ di malcontento nei bimbi. I project sono teoricamente prodotti dai bambini sotto la supervisione dei genitori, nel caso dei più piccoli, e dagli studenti più grandicelli autonomamente. Tuttavia, in base ai genitori le produzioni dei projects possono diventare un’escalation drammatica quanto ridicola. Ci sono scuole private dove genitori con larghi mezzi economici assumono architetti per costruire il plastico del London Bridge del piccolo Edgar. O semplicemente ci sono mamme di estrema buona volontà come la sottoscritta che si bruciano tutti i polpastrelli disponibili per aiutare ad incollare con la colla a caldo i marshmallows per costruire un maledettissimo igloo come desidera la figlia, salvo poi alla domanda: com’è andata, amore? si sentono rispondere, bene mamma, l’igloo è piaciuto, l’ hanno mangiato tutti, e il cuore cade giù nello stomaco al pensiero dei bambini che digeriscono colla a caldo e zucchero..
  6. Il rapporto insegnanti / genitori: per la scuola è importante includere i genitori, se uno vuole può passare la vita dentro la scuola partecipando a incontri, conferenze che spaziano dall’igiene dentale all’insegnamento della matematica, far volontariato per raccolta fondi, per accompagnare durante le gite, per fare attività post scolastiche (gli afterschool clubs). Poi ci sono le assemblee di classe dove i bambini presentano un argomento studiato in classe ai compagni e ai propri genitori, se la scuola è religiosa tutti i genitori, in particolare quelli di altre fedi (se l’admission policy li ammette), sono calorosamente invitati a partecipare alla mezzora settimanale di religione. Decidete fin da subito quanto volete impegnarvi, perché poi tornare indietro è difficile. Io sono partita dal minimo, visto che avevo il terzo piccolino e nessuno a cui lasciarlo, perciò le poche volte che faccio qualcosa mi ringraziano tutti, ho scelto la tattica “less is more” :-D. L’unico impegno che è davvero importante e fondamentale è andare al colloquio (parents conference) alla fine di ogni half term, che dura circa 10 minuti e dove il maestro spiega l’andamento del bambino. Gli insegnanti sono sempre disponibili a parlare del bambino durante l’anno mettendosi d’accordo con un paio di giorni di anticipo, all’uscita, ma le parents conferences sono imprescindibili.
  7. Infine, know your enemy, il Meteo! Se c’è un orario della pioggia da questa parte del mondo, stai sicuro che è all’ora del pick up e del drop off a scuola… perciò turatevi il fashion naso se ancora ce l’avete e compratevi i famigerati ponchi trasparenti ripiegabili da tenere sempre dietro, nonché attrezzatevi di galosce da cambiare prima di entrare/uscire dalla classe e tenere dentro lo zaino della vostra creatura, tanto tutto il materiale scolastico è fornito dalla scuola e resta in classe, gli zaini sono perennemente vuoti o contengono a malapena due fogli di compiti e un libretto (ogni bambino riceve un libretto di qualche pagina per esercitarsi a leggere e scrivere a casa). E soprattutto tenete i nervi saldi quando fuori ci sono 6 gradi, il vento polare, il diluvio universale e le vostre figlie piantano un capriccio colossale perché gli avete messo i pantaloni mentre Tilly va a scuola con il vestitino a mezzemaniche a quadretti rossi e bianchi (l’uniforme estiva) e i calzetti bianchi corti tutto l’anno 😀

Se avete altri insights o volete condividere i vostri dolori di genitori di bambini iscritti alla scuola inglese, siete benvenuti!

Valentina Inghilterra

Ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a giugno 2018

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

4 Comments

  • Qui in Western Australia la situazione è molto simile, anche perché hanno adottato il modello UK. La scuola delle mie figlie è una Indipendent Public School. C’è l’uniforme obbligatoria, ma siamo liberi nella scelta delle scarpe. Le bimbe possono portare collanine e braccialetti, ma meglio se in tinta con l’uniforme. Così come lo smalto ed i legacapelli.
    Le vacanze sono dettate dalle School Holidays ed i prezzi diventano esorbitanti. Gli studenti sono invitati a non perdere giorni di scuola, ma per fortuna, dato che ci sono tantissime famiglie che arrivano da tutto il mondo, chiudono un occhio se si allungano le vacanze per volare in Europa. Non ci sono multe ma va comunicato in anticipo.
    Insomma, per ora mi pare una versione un po’ più soft 😉
    Sul livello dell’insegnamento…ai posteri l’ardua sentenza!!!

  • Il mio frequenta la scuola privata, perché nonostante varie insistenze, non siamo riusciti a rientrare nella (ottima) scuola statale vicino casa nostra.
    …e nelle Private funziona il “the more you pay, the less you get”,
    Ergo una caterva di vacanze: 3 settimane e 1/2 sia A Natale che a Pasqua, 2 settimane di half term a ottobre più i tuoi già citati breaks per i restanti half terms.
    Che dire? Tanta pazienza!!

  • Similissimo a noi allora (Houston, TX, USA). Newsletter, field trips, raccolta fondi incluse. La nostra scuola non ha uniforme ma fa eccezione. Ottimo post, Vale, sono certa in molti lo troveranno utile.

  • Wow!Grazie della dettagliata guida! Non prevedo al momento trasferimenti in UK but just in case…..Una curiosità, hai cercato scuole Montessori a Londra?ce ne sono? Immagino che essendoti trasferita in un mese hai dovuto scegliere e andare diretta…..quando eri a Houston e avevi iscritto le bimbe alla scuola Montessori ( che fra l’altro ho consigliato ad una amica che si è trasferita proprio in quel quartiere) e dicevi che ti eri trovata molto bene…Grazie ancora della tua testimonianza 🙂

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