#expatimbruttito

Io odio i gatti

odio i gatti
Written by Elena Dubai

Le ultime parole famose.

Ho sempre avuto cani. Ho sempre amato cani. I gatti non li potevo manco vedere. Ricordo ancora quell’odore acre dell’appartamento minuscolo della vicina di casa gattara.
Ho sempre provato un grande fastidio ogni volta che un gatto si avvicinava per strusciarsi. Perché poi si doveva strusciare? Che vuole da me?

Mi hanno sempre fatto paura. Forse sentivano la mia paura.

E poi ho Giulia. Mia figlia allergica ai cani. Ma non allergica-faccio-due-starnuti-e-mi-gratto-gli-occhi. No allergica con attacchi di asma e chiazze su tutto il corpo.
Allergica che se abbraccia qualcuno che ha preso in braccio un cane comincia a respirare male e gli occhi diventano rossi.
Tanto allergica che la mia cara amica quando ha fatto la festa di compleanno della figlia ha mandato in pensione il cane e ha chiamato i Ghostbusters per disinfettare tutto (che amica eh?!).
Allergica che ho sempre l’antistaminico in borsa e gli oli essenziali per lei che di amici con i cani ne abbiamo tanti e perché lei adora gli animali e spesso non riesco a dire di no a quel musino che mi chiede “posso accarezzare solo una volta questo puppy?”.

Ma il suo carattere così dolce e il suo amore per gli animali è sempre stato enorme. Quasi in contrasto in una famiglia che sì certo ama gli animali, ma non da considerare di accogliere ogni tipo di bestia in casa.

Per anni è andata avanti a chiedere nella letterina di Babbo Natale un gatto. Per anni le abbiamo spiegato che avere un animale in casa quando per due mesi d’estate si va via, non è facile.
Anni a spiegare a mia figlia che alla mamma i gatti fanno paura.
Finché, esattamente un anno fa, la sofferenza di non avere un animale di cui prendersi cura ha preso il sopravvento.
Giulia ha cominciato a prendersi cura di tutti i gatti del vicinato. La sua naturalezza e passione con cui coccolava, curava, puliva e nutriva tutti era ammirevole.
Ho cominciato a comprare cibo per gatti in modo che lei potesse accudirli.
Giulia la gattara.

La verità è che ho sempre saputo e pensato che avere un animale in casa fosse un dono meraviglioso per i bambini. Io ancora mi commuovo quando penso ai miei cani. Ma essere expat non sempre appunto è facile perché si viaggia spesso, perché si va via per 2 mesi l’anno e io vi sembrerò pure una di ghiaccio ma il fatto è che se mi affeziono poi sto male al pensiero. Ogni animale è un impegno ed è un essere vivente che va amato ed accudito.

Passano i mesi e la storia del prendersi cura dei gatti fuori va avanti finché proprio non ce la fa più. Mamma io davvero desidero un gatto tutto mio.
La soluzione arriva da una mia amica che mi dice di andare al gattile dove potrà passare delle ore e dare una mano.
Giulia sembra contenta di poter finalmente sentirsi utile.

Vi state già immaginando la fine della storia?
Esatto.

Da quel gattile siamo tornati tutti sconvolti e innamorati di un gattino salvato.
La signora italiana mi dice che possiamo tenerlo per una settimana senza impegno (un modo secondo me meno brutale per far adattare le famiglie all’idea di prendere un animale in casa).
Già sapevo come sarebbe andata a finire.
Torniamo a casa… ci pensiamo.. no ma se poi lo prende qualcun’altro? No ma io odio i gatti come faccio. Oddio e se si struscia?
Ma poi che si fa con un gatto? Che cosa mangia? No no no Elena che stai facendo?? Non dormo la notte.
Il giorno dopo mando un messaggio “Ok proviamo”.

Prendo i bambini  a scuola e andiamo. Io in stato catatonico.
Compra il cibo, compra la sabbietta e poi ti serve questo per raccogliere le feci. “Giulia è tuo e fai tutto tu”. E poi prendi questo cibo. Ma quanto mangia? Mah vedi tu…COME VEDI TU?!?!
Panico.

Arriviamo a casa la sera e in mezzo alla sala apriamo la gabbietta…

E da quel giorno io mi sono innamorata.
Lei è Maggie ed è la mia bambina numero 3.

Per tutti quelli che “io odio i gatti” e “io i gatti mai”: ebbene probabilmente sono stata fortunata perché Maggie è buonissima, non si struscia, non puzza (i gatti non puzzano!!), mia figlia si occupa del gatto sempre, non lo devi portare fuori e si arrangia. Abbiamo passato due mesi quest’estate senza di lei e ci è mancata tremendamente, ma lei è stata benone.

Quello che non si impara grazie ai figli!

Elena, Dubai

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Author

Elena Dubai

Elena, piemontese di nascita, milanese di origine ed expat da più di 10 anni. Ho vissuto in Germania, Ecuador e poi in USA a New York, Las Vegas e San Francisco e dal dicembre 2014 sono a Dubai negli Emirati Arabi.
Sono mamma di Tommaso e Giulia e moglie di un ingegnere che mi ha trascinato in questa vita in giro per il mondo.
Dal 2012 lavoro come Grafica per Eventi e Feste (www.worldwideparty.it) e dal 2017 come Graphic Designer e Social Media Specialist Freelance a Dubai.

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