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Il giro del mondo a 30 anni

Written by Guest

“Questa è la mia casa la casa dov’e’?
La casa dove posso stare in pace con te”

4 mesi fa, io e il mio compagno abbiamo lasciato la Svizzera per viaggiare il mondo. Avevamo un buon lavoro, un bell’appartamento, una vita stabile. Ma ci mancava un po’ di quello che cantava Jovanotti: un posto dove “stare in pace con te”. Vivevamo a Zurigo da 5 anni. Una sera, capitiamo a una serata di una presentazione di un libro che parla di un ragazzo che, per 6 anni, ha viaggiato il mondo. E boom: i suoi racconti ci fanno scoccare qualcosa nell’anima, come se questo desiderio fosse gia li latente, senza aver mai avuto il coraggio di uscire. Quante volte vediamo persone viaggiare per un periodo lungo e diciamo “beato te!”, come se invece fossimo legati a qualcosa che non ci lascia partire? E invece tutto é possibile 😊.

Negli ultimi anni abbiamo vissuto in tanti paesi (USA, Spagna, Polonia, Germania e Svizzera, Francia).

Sappiamo bene cosa vuol dire la mancanza di amici e famiglia ed adattarsi a nuovi stili di vita. Essendo io italiana e lui tedesco, abbiamo anche imparato ad amarci in lingue diverse, non sentendoci per niente diversi: anzi ci amiamo proprio perché siamo cosi speciali l’uno per l’altro.

Non volevamo aspettare la pensione per vedere il resto del mondo alla maniera nostra e nemmeno volevamo troppo cadere nella trappola della comfort zone svizzera. E cosi abbiamo deciso di partire per quella che si sta rilevando l’avventura piu’ pazzesca della nostra vita. Abbiamo lasciato tutto: lavoro, appartamento, Svizzera. Quello che ci rimane sono due zaini (a testa) e tanta voglia di scoprire.

A piu di 30 anni compiuti per entrambi, non siamo quindi partiti perche’ arrabbiati o per scappare, ma perché finora siamo sempre stati felici senza, troppe volte, avere il tempo di realizzarlo. Eravamo sempre troppo impegnati, troppo in velocità, troppo presi a rincorrere qualcosa, senza sapere nemmeno se era davvero il nostro desiderio finale.

La distanza da casa porta alla realizzazione delle cose importanti, mischiando dentro di te una sorta di mancanza verso tutto cio che é rimasto lontano (famiglia, amici d’infanzia) assieme all’impagabile esperienza di poter cominciare tutto da capo, con i suoi pro e contro, come vuoi tu.

Ed é cosi che volevamo sentirci, quando abbiamo deciso di partire per questo viaggio del mondo: LIBERI.

Siamo volati ad Instabul, abbiamo visto i tramonti sul Bosforo per poi volare in Armenia. Abbiamo scoperto che i confini erano chiusi tra i paesi, e che i confini troppe volte sono stati designati in maniera superficialmente banale, senza considerare le Storie con la S maiuscola che fanno di un’area un Paese.

Noleggiando una Lada Niva dei tempi sovietici, ci siamo addentrati tra le strade dell’Armenia e ci siamo innamorati dei paesaggi e delle persone. Siamo arrivati in treno in Georgia, dove ho scoperto dei vini tra i piu buoni che abbia mai provato (non abbiamo solo noi il primato, no 😊) e incontrato un popolo che ti riempie il cuore di sorrisi e danze. Ci siamo inoltrati nelle Stan countries: Kazakistan, Kyrgyzstan, Uzbekistan. Che mondi sensazionali abbiamo scoperto! Tra la steppa, le montagne, i laghi, la via della Seta, abbiamo conosciuto questa parte del mondo che prima facevamo fatica a individuare nella carta geografica. Ora siamo in Indonesia, dopo aver esplorato anche la Malesia.

In questi mesi ho visto tanti sorrisi, ho respirato altrettanti profumi ed odori.

Mi sono svegliata in tanti letti diversi, chiedendomi spesso dove ero, ma poi sapendo sempre che ero nel posto in cui dovevo essere in quel momento.

Mi sono ritrovata ad avere il tempo di pensare, a lasciare la mia mente vagare. In questo ultimo mese, mi sono ritrovata a staccarmi dal cellulare di piu’ e guardare più cosa é attorno a me, ad osservare.

Ho cominciato a camminare più lentamente.

Io, che di lento non ho mai avuto niente nella mia vita, che é sempre stata una maratona, gli ultimi kilometri di una maratona della quale non riuscivo mai a vedere la fine.

Ho mangiato cibi dei quali faccio fatica a ricordarmi il nome, ma di cui sono sicura non scordero’ mai il sapore.

Ho cominciato ad apprezzare le persone che non evitano il tuo sguardo, ma ti sorridono quando incrociano il tuo. Dio (qualsiasi sia) le benedica.

Questo viaggio mi sta facendo riscoprire una cosa che a volte dimentichiamo nella routine di tutti i giorni: l’amore. Per la vita, per il se’, per tutto ciò che ci circonda.

 La vita dell’expat mi ha fatto realizzare che tutto é possibile: un trasferimento di casa a diverse latitudini, il cambiare lingue, cultura e modi di vivere.

Ma questo viaggio mi sta facendo realizzare l’importanza di prendersi del tempo per guardarci attorno ed essere grati per i piccoli momenti di ogni giorno che sono veramente la ricetta per farti sentire a casa ovunque tu sia. Che sia un sorriso sdentato, un bambino che corre dietro al tuo scooter per urlare “hello”, una conversazione con mani e piedi: la vita é piena di momenti di gratitudine che non dovremmo mai dimenticarci di vedere.

4 mesi di viaggio e almeno 4000 sensazioni nuove.

“Perché la vita é un brivido che vola via, é tutto un equilibrio sopra la follia.”

E a volte, la parte folle é non accorgersi quante nuove strade ancora possiamo scoprire in questo viaggio chiamato vita…

Marta

Instangram Page @gravellas.adventures

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Se anche tu sei come noi una #adieffina per il mondo, alle prese con nuove abitudini, costumi, lingua e fusi sei la persona che fa per noi. Raccontaci la tua storia, chiacchiera con noi, allarga i nostri orizzonti. Questo spazio è tutto per te .

7 Comments

  • Mi piace molto viaggiare. Ma non posso. Andrò a vedere le tue foto su Instagram. Grazie e auguri per un anno splendido ed interessante

  • Io ho sempre in testa di farlo. Non per scappare, ma appunto per non aspettare quando magari è troppo tardi. Ma mio marito è più restio, forse per il suo lavoro o forse perché nemmeno avere 4 figli aiuta!!

    • Non occorre fare un viaggio del mondo alla fine, ogni tanto è importante ricordarsi di prendersi del tempo e magari fare una bella vacanza lunga in un posto nuovo, esplorando 🙂 è rivitalizzante! Ho visto tante belle famiglie con bambini che scoprono nuovi Paesi, anche quelli meno conosciuti! Un abbraccio Marta

  • Gentile signora Marta, di altre cose non posso dire, perche’ nella mia vita ho viaggiato piu’ o meno come il topo nell’armadio, ma sui vini georgiani mi permetto di ricordare che la Vitis vinifera e’ originaria proprio di quella zona, e secondo la leggenda il vino fu inventato da un certo Noe’, che sbarcato da quelle parti dalla sua arca giustamente di acqua non ne poteva piu’.
    Alla salute!

    • Bellissimo spunto di riflessione signor Francesco 🙂 per questo è così buono il vino, quasi divino direi dopo aver letto questa storia 🙂

    • Si impara sempre qualcosa. Credo che la lettura sia sempre fonte di informazioni, notizie, cose interessanti…Evviva i libri!!!

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