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Scuola pubblica e privata

Scuola pubblica e privata
Written by Federica Italia

Scrivo questo articolo nell’attesa della riapertura della scuola fra una settimana. Quando uscirà la scuola sarà finalmente iniziata. I miei figli frequentano una scuola privata, uno alla Primaria, uno alle Medie.

Riflettevo che, ora più che mai, sono contenta di aver scelto una scuola privata. Dieci giorni fa ci sono state inviate tutte le nuove disposizioni. Il nuovo orario, volto a diminuire i rischi della diffusione del coronavirus, ci è stato inviato addirittura a giugno.

La maggior parte delle persone che conosco, e che ha i figli alla pubblica, a meno di una settimana dal presunto inizio, è ancora in attesa di notizie. Non sanno se la classe sarà divisa, se cambierà la sede scolastica, se ci saranno ancora rientri pomeridiani e doposcuola. Unica eccezione nella mia cerchia è la nostra Drusilla: i suoi figli hanno iniziato la scuola il 7 settembre. Ma vivono a Brunico, nella regione Trentino Alto Adige, dunque a statuto speciale.

Ancora di più oggi mi trovo dunque a riflettere su scuola pubblica e privata.

Differenze fra scuola pubblica e privata in Italia

La scuola privata ha un costo mentre la pubblica no

Lo so, vi sembrerà banale, ma ad oggi è l’unico pro che vedo a favore della pubblica e quindi mi sembra giusto sottolinearlo. Non tutti possono permettersi di avere una retta scolastica a cui aggiungere i costi di mensa, libri, materiale scolastico, gite, eventuale doposcuola. Soprattutto se si parla di più figli.

Nel caso di famiglie medio benestanti però mi sento di sottolineare il fatto che le spese per la scuola sono un investimento per il futuro dei nostri figli. Non parlo di scuole bilingue, internazionali o speciali. Parlo di normali scuole paritarie la cui retta è di circa 2000 euro all’anno, 170 al mese. Forse si può rinunciare a qualcosa di meno importante? Ovviamente se ce n’è la possibilità. E anche la necessità, perché in molti comuni ci sono ottime scuole pubbliche.

La scuola privata può agire più indipendentemente rispetto alla pubblica

Ovviamente anche la scuola privata deve sottostare alle linee guida del Ministero dell’Istruzione, ma può fare molte scelte in maniera indipendente. Questo si è visto chiaramente in questo periodo post lock-down in cui ha preso tutte le misure del caso in largo anticipo rispetto al governo. Trasmettendo così le linee guida a noi famiglie che sappiamo già come tutto si svolgerà fin dal primo giorno di scuola. Fermo restando che possa arrivare qualche altro dettaglio ancora dal Ministero.

La scuola privata ha più potere nel rimuovere un insegnante

Con questo mi ci sono scontrata in prima persona quando siamo rientrati dalla Thailandia ed ho contattato la scuola pubblica a 2 Km da casa. Ho chiesto di poter inserire mio figlio in una specifica sezione delle due presenti e mi ha stato risposto con fermezza che erano obbligati ad inserirmi nella sezione che non volevo perché il numero era nettamente inferiore.
Sapete perché lo era?

Diverse famiglie avevano tolto i loro figli da quella sezione e li avevano trasferiti in un’altra scuola molto più scomoda perché c’era una situazione insostenibile.
Una delle insegnanti era inadatta a gestire una classe piuttosto vivace ed aveva diversi problemi al punto che a volte invitava gli alunni ad appoggiare la testa sul banco e a dormire. A volte li faceva solo disegnare.
Ad aggravare ciò, l’altra insegnante si era trovata ad affrontare una grave malattia e veniva continuamente sostituita con delle supplenti sempre diverse.

Una situazione insomma insostenibile che era andata avanti tutto l’anno precedente e non prevedeva cambiamenti nell’anno che stava per iniziare.

Insomma purtroppo non è sempre solo un modo di dire che “una volta ottenuto un impiego pubblico è per la vita“.

Intendiamoci, gli insegnanti meno capaci capitano anche alla privata, ma è molto difficile che vengano riconfermati per l’anno dopo se c’è malcontento e motivazioni serie.

La scuola pubblica ha di solito insegnanti con più esperienza in anni di insegnamento

Questo perché la gavetta è lunga prima di entrare di ruolo. Alla privata è facile invece incappare anche in insegnanti giovani con pochi anni di insegnamento alle spalle ai quali viene affidata una classe.

È un settore dove sicuramente l’esperienza conta, ma a volte nei giovani c’è un entusiasmo ed una capacità di coinvolgere gli alunni che conta altrettanto.

Ai mie figli, su tre insegnanti giovani, è andata meravigliosamente bene due volte e negativamente una. Questa insegnante però non è stata riconfermata.

Alla privata può esserci meno continuità negli insegnanti

Proprio perché il posto pubblico è sempre il posto pubblico, quando gli insegnanti hanno la possibilità di entrare di ruolo o vengono chiamati, è molto facile che abbandonino la privata di punto in bianco.

Un tempo la scuola privata era considerata più facile per gli alunni perché “pagavi”. Non è più così.

Oggi sempre di più privato è sinonimo di eccellenza.
Più ore dedicate all’inglese, presenza di insegnanti madrelingua, laboratori informatici ben attrezzati per tutti gli studenti, progetti speciali. Questi gli aspetti principali che ritrovo nella nostra scuola.

Nel pubblico troppo spesso non è così. Ma non si può generalizzare. Anche fra le pubbliche ci sono scuole illuminate e funzionali. Ma sempre di più ciò è dovuto all’eccellenza di certi dirigenti scolastici, al sostegno dei comuni e alla passione di alcuni insegnanti. Perché sì, nella pubblica fa la differenza incontrare sul proprio cammino persone speciali. Le risorse date dallo stato non bastano.

La nostra scuola privata è inoltre davvero impegnativa e agli alunni viene chiesto molto. Testi scolastici scelti con molta cura, spesso più avanzati di altri, compiti complessi e dati in grande quantità. Insomma non è certo una scuola facile, soprattutto per quanto riguarda le medie.

Nella privata non ci sono scioperi né seggi elettorali

Nella scuola privata i giorni di chiusura sono stabiliti a inizio anno e non ci sono poi sorprese. Niente scioperi del personale né chiusure straordinarie per i seggi elettorali. Magari questa è una piccola differenza, ma nel contempo è anche un piccolo vantaggio per i genitori che comunque lavorano.

Queste sono le principali differenze che trovo fra scuola pubblica e privata. Ovviamente si basano sulla mia esperienza personale e quella delle persone che conosco.

Mi farebbe piacere che mi raccontaste nei commenti la vostra esperienza e se trovate altre differenze fra l’una e l’altra.

Federica, Italia

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Federica Italia

6 anni vissuti fra Cina e Thailandia. Un figlio nato a Shanghai e uno in Italia. Con 11 traslochi all'attivo mi sembra di aver vissuto più vite. Guardo il mondo con occhi curiosi, di solito dietro all’obiettivo della mia Canon. Adoro leggere e scrivere sui miei blog: Mamma in Oriente sulla Thailandia e My Travel Planner, il mio nuovo progetto dedicato ai viaggi!

1 Comment

  • Il problema della scuola privata lo vedi solo se tuo figlio ha delle difficoltà per le quali occorre un aiutino in più rispetto agli altri bambini. Anche io ho mandato i miei figli alla scuola privata per tutti i pro che tu elenchi, contenta e convinta di investire nella loro istruzione. Dopo tre anni di asilo quando mio figlio è andato alla primaria sono iniziati i problemi. La direttrice della scuola nonostante le relazioni neuropsichiatriche non “trovava” il tempo di riceverci per iniziare un percorso di aiuto. In breve l’insegnante incontrata “segretamente” mi ha consigliato di togliere il bambino se avessi voluto aiutarlo. In seconda ha cambiato scuola e nella pubblica è rinato. Ho trovato insegnanti e dirigenti che hanno affrontato apertamente il problema. Non so se il mio sia un caso isolato ma la politica della scuola privata purtroppo tende al risparmio e a comportamenti poco chiari. Scusa la mia lungaggine. Federica da Roma

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