Family&Kids

Ricordi di un anno di scuola da casa

Ricordi di un anno di scuola, da casa
Written by Drusilla Melbourne

Manca poco alla fine di questo bizzarro anno scolastico.
Un anno iniziato a Brunico in presenza. Una nuova avventura per Tommaso che a settembre ha iniziato la scuola media. Mentre il piccolo di casa concludeva un ciclo iniziando la quinta elementare.
Un anno proseguito con il ritorno a Riyadh e l’inizio di una nuova avventura scolastica: l’American International School di Riyadh. Insomma, un anno scolastico movimentato e diverso.

I miei figli porteranno con loro numerosi ricordi di questo anno scolastico 2020-2021, peccato che molti non saranno bei ricordi. Abbiamo deciso di tornare nel deserto perché questo maledetto virus ci ha tenuti separati come famiglia per troppo tempo e non volevamo continuare a farlo. Siamo arrivati entusiasti e felici perché finalmente tornavamo ad essere una famiglia normale, ma confesso che non mi aspettavo di affrontare un anno di scuola da casa.

Oggi, al termine di questo anno scolastico a distanza, penso a quali ricordi i miei figli si porteranno via.

Ricordi di un anno di scuola da casa

  • I volti dei teachers filtrati dal video di un iPad.
  • I link da inseguire per entrare a lezione. Ma più di tutti non dimenticheremo l’ansia e la fatica iniziale di reperire ogni singolo link.
  • Le camere da letto dei compagni di classe. I miei figli non hanno mai incontrato e conosciuto numerosi compagni di classe, ma di questi sicuramente ricorderanno la cameretta o lo sfondo del video usato durante le lezioni.
  • Seesaw, l’applicazione per i compiti.
  • Zearn e Khan Academy: i due siti per i compiti di matematica.
  • L’assenza di libri cartacei e quaderni. Quest’anno i miei figli hanno letto principalmente ebook e qualche libro stampato dai pdf inviati dal teacher.
  • Le urla della mamma che ricorda che sta iniziando una lezione.
  • Una foto di classe scattata via zoom. Per fortuna poi la scuola ha regalato ad ogni famiglia un Year Book, il librone con tutte le fotografie degli studenti di quest’anno.
  • La lezione di musica sull’applicazione garage band.
  • La noia durante i break tra una lezione e l’altra.
  • L’indifferenza del rimanere seduti da soli nella propria stanza ascoltando la voce lontana di un teacher.
  • Il cane che abbaia in salotto.
  • La musica durante l’attesa dell’inizio della prima lezione della giornata.
  • La voglia di uscire e scappare lontano.
  • La rabbia di non poter varcare i tornelli d’ingresso indossando una mascherina blu con il simbolo di AIS-R.

Purtroppo di questo anno di scuola, da casa, non si ricorderanno dei loro compagni di classe, visto che non li hanno mai incontrati dal vero. Così come dei loro teacher, dato che non hanno mai assistito ad una loro lezione face to face.
Non sapranno mai com’era l’aula: banchi, lavagna, cartelloni. Potranno solo immaginare l’aula di musica o di arte dato che non ci hanno mai fatto lezione. Niente ginnastica in palestra o corridoi e cortili dove trascorrere l’intervallo. Niente snack condiviso o divorato assieme ad altri ragazzini della loro età.

Potrei continuare all’infinito, ma smetto perché le lacrime hanno iniziato a bagnarmi il volto.
Mi spiace bambini, questo maledetto covid ci ha costretti un’altra volta a scegliere e ancora siete stati voi a subirne le conseguenze.

Vi prometto che ci rifaremo!!!

Drusilla, Arabia Saudita

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Author

Drusilla Melbourne

Expat per amore. Mamma di due terribili quanto adorabili maschi.
Nata nell’afosa e nebbiosa pianura padana, cresciuta con la voglia di andarmene a scoprire il mondo. Fidanzata da sempre con un imprevedibile uomo che mi ha portato prima in Libia, poi in Kuwait ed ora in Arabia Saudita. Appassionata della vita expat. Amo scoprire nuove culture, relazionarmi con nuovi mondi, leggere, pasticciare con i miei figli e vivere circondata dalla natura.

1 Comment

  • Cara Drusilla, il tuo post è decisamente triste, ma io penso che i bambini siano più forti di quanto pensiamo.
    Prima o poi l’incubo di questa epidemia finirà e per loro questo periodo sarà solo un curioso ricordo.
    Le cicatrici più profonde probabilmente le porteremo noi, che viviamo più consapevolmente i pericoli del momento.
    Io personalmente non mi sono ancora ripresa, ma spero nel futuro…
    Un esempio: i miei compagni della scuola di spagnolo (vivo alle Canarie) stanno organizzando una cena di fine anno, ma io ho già detto che non andrò, non me la sento di stare seduta ad un tavolo affollato, anche se sono vaccinata.
    Da un anno e mezzo non vedo la mia famiglia, andrò in Italia ad agosto, ma già ho l’ansia…
    Passerà! Passerà?
    Un abbraccio

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