Sarò un po’ nostalgica, o vecchia come dicono i miei figli, ma è sempre piacevole ricevere una cartolina. Aprire la cassetta delle lettere e, assieme alla pubblicità o alle bollette, trovare inaspettatamente una cartolina.
Da qualche tempo, ho ritrovato la bellezza di scrivere cartoline o biglietti di auguri alla mia famiglia e agli amici più cari in Italia. Lo trovo un modo per accorciare le distanze, far sentire la mia vicinanza nonostante la distanza fisica che ci separa.
Non mi sono fermata alla mia cerchia di conoscenze, ma ho usato questa mia passione di scrivere-ricevere cartoline anche sul lavoro. Per questo, durante le scorse vacanze scolastiche di fine trimestre, ho pensato che sarebbe stato carino far conoscere la bellezza dell’invio di una cartolina anche ai bambini della scuola in cui lavoro. Quindi, ho contattato la preside di una scuola italiana, presentato la mia idea e chiesto se fosse interessata. Dopodiché sono andata dritta dalla preside della mia scuola e parlato di questa possibilità. Entrambe hanno accettato entusiaste!
Il progetto di scambio di cartoline significherebbe tanto sia per gli studenti della mia scuola che per quelli della scuola italiana. Non si tratta solo di migliorare l’abilità di scrittura in lingua, ma tanto altro.
Infatti, implica anche cose importanti come lo scambio tra culture di Paesi molto lontani. Per questo ho chiesto ad entrambe le presidi di inviare cartoline della città o della nazione per mostrare aspetti che probabilmente gli amici di penna oltreoceano non conoscono. Le cartoline, attraverso le immagini, forniscono informazioni su luoghi e sulle culture. Inoltre, spiega ai bambini australiani il fatto che l’anno scolastico in Italia inizi quando quello australiano sta per concludersi e quindi le stagioni invertite. Così come le differenze del sistema educativo che in Australia non prevede una scuola media.
Mi auguro che questo progetto permetta di creare nuove amicizie che, chissà, potranno durare nel tempo… (sono molto sognatrice, lo so!).
Porta inoltre a ritrovare la bellezza della scrittura a mano così come dell’attesa, cosa ormai sconosciuta nell’epoca del digitale dove tutto è immediato.
Per gli studenti della mia scuola significherebbe anche vivere un po’ le sensazioni che i loro nonni hanno vissuto quando sono arrivati oltreoceano. Sì, perché molti degli studenti hanno background italiano o greco ed i loro nonni sono immigrati in Australia negli anni ‘50.
Insomma, sono molto emozionata e spero con tutto il cuore che questo progetto parta il prima possibile!
Le cartoline offrono un modo tangibile per connettersi con gli altri, portano con sé un fascino tutto speciale. E, personalmente, credo racchiudano un valore emotivo importante. Oltre ad essere oggetti nostalgici che mi portano indietro nel tempo.
Confessate che anche voi da ragazzi, in estate, aspettavate l’arrivo del postino perché le amiche/i del cuore prima di finire la scuola vi avevano promesso di inviarvi una cartolina dal luogo delle loro vacanze! In fondo ciò che veramente importava non era l’immagine, bensì il messaggio scritto sul retro. Ecco perché era importante intercettare il postino prima che la cartolina finisse nelle mani dei genitori o della sorella!
Se anche voi siete nostalgici e volete ricevere-inviare una cartolina fatemelo sapere che vi mando il mio indirizzo australiano!
Drusilla, Melbourne