Vivere all'estero

Un nuovo inizio

Written by Amiche di fuso

Non sono mai stata una persona che riuscisse ad “esaurire” tutta se stessa solo nella coppia, ho sempre avuto bisogno di avere anche altre interazioni sociali (e no, non intendo un amante!) e non ho mai pensato che fosse sbagliato, visto che molte delle mie amiche in Italia erano come me. Oltre ai consueti attriti dovuti al fatto che le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte, io e mio marito siamo molto diversi caratterialmente e la mia rete di amicizie mi permetteva di compensare ampiamente queste differenze! Anche se si favoleggia di una sua vita precedente fatta di notti a ballare fino all’alba, ho conosciuto mio marito quando era gia’ una persona che ad un aperitivo in centro e alla discoteca preferiva una cena in casa tra amici o un film. Inoltre, le mie maglie sociali sono sempre state molto piu’ ampie delle sue…non voglio dire che mi vadano sempre bene tutti, perche’ nella scelta degi amici importanti sono molto selettiva, come lo e’ lui…ma se si tratta di passare una semplice serata in compagnia mi posso adattare anche a persone che sono molto diverse da me o di cui sento di non potermi fidare moltissimo. Lui assolutamente no. Per questo alla fine io uscivo comunque, con i colleghi del laboratorio o con i compagni del corso di fit boxe o anche solo con amiche vecchie e nuove…e lui si accodava se le persone in questione rientravano nei suoi parametri, ma piu’ spesso se ne restava volentieri a casa a dedicarsi alle sue passioni (cinema e fotografia), per poi ritrovarci a fine serata a raccontarci della giornata.

Da quando siamo qui, soli e lontani da tutti, non e’ per niente facile. Mio marito ha continuato a fare piu’ o meno la vita di sempre, ha sempre avuto pochi amici, contava su di me e su se stesso. Come era in Italia, piu’ o meno e’ qui. Gli manca solo qualcuno che si entusiasmi con lui per l’uscita dell’ultimo film di guerra e gli faccia i complimenti per aver battuto la squadra rivale nel videogioco delle macchine da corsa. Io invece sento moltissimo la mancanza delle mie uscite serali e mal tollero le continue serate casalinghe. Non mi mancano tanto le notti in discoteca, quanto il confronto con qualcuno che possieda sufficienti cromosomi X da poter capire i miei ragionamenti sconclusionati o anche solo con qualcuno che faccia un lavoro diverso dal mio! Si, perche’ tra l’altro io e mio marito facciamo lo stesso lavoro e spesso finiamo con il parlare in continuazione del laboratorio, dei colleghi, di come fare per fare venire un esperimento, delle frustrazioni. E’ come se la mente non si liberasse mai completamente. In Italia una parte delle mie lamentele se la smezzavano le mie amiche…anzi spesso quando arrivavo a casa, magari dopo un caffè o un aperitivo, avevo già sbollito il nervoso e non avevo neppure urgenza di parlarne. Mi mancano proprio tanto la loro capacità di ascolto, le osservazioni equilibrate e le battute fulminanti. Mi manca avere vicino qualcuno che mi conosce benissimo, che sa tutto quello che è successo nella mia vita e non ha bisogno di spiegazioni per capire perchè reagisco così. Qualcuno che sa dirmi quando esagero e quando ho le derive vittimistiche, qualcuno che sa che darmi ragione e criticare a tutto spiano mio marito non servirà a farmi stare meglio. Senza i loro consigli ed il loro modo di sdrammatizzare, spesso ingigantisco le cose e sono come una lima sorda che continua a ribattere con lui, a spaccare il capello in quattro, a rimuginare. Ho voglia di parlare della nuova moda della stagione, della eterna lotta al pelo superfluo, di quanto mio marito sappia essere pedante, della perenne aspirazione frustrata ad iscriversi in palestra e del trattamento per capelli alla cheratina…e di farlo con qualcuno che non si senta offeso per le mie critiche, non sbadigli dopo 2 minuti e non mi fissi con quegli occhietti vacui in cui naviga il più totale disinteresse (giustamente eh!). A volte riesco a risolvere con una conversazione skype, un mail o una chat di whatsapp, ma tra il fuso orario e gli impegni di ognuno, la risposta non e’ quasi mai immediata. Gli amici di qui invece sono troppo freschi e recenti, non potrei mai aprirmi con loro, senza contare che sono anche colleghi del marito e non voglio certo alimentare pettegolezzi sul luogo del lavoro. Inoltre ho notato che le coppie di expat che ci sono qui sono molto piu’ simbiotiche e separarle anche solo per pochissime ore e’ un’impresa praticamente impossibile. Infine, so da sempre che il marito ha un rapporto non molto profondo con la famiglia ed è figlio unico, quindi non ha mai capito molto le mie complicate interazioni con la casa-base. Per questo in genere avevo un paio di amiche fatte col mio stesso stampo da tediare a riguardo, con cui fare lunghi scambi sul distacco dalla famiglia e varie. Adesso tutte queste pare toccano a lui. Insomma, mi rendo conto di avergli chiesto tantissimo da quando siamo qui. Gli ho chiesto di essere marito, compagno, amante e migliore amica. E mi sono arrabbiata quando non ci e’ riuscito. E ci ho litigato, tanto. Ci ho litigato perchè non gliene fregava niente dei miei commenti su come si vestono le americane e dei pettegolezzi, si scocciava dopo 15 minuti in cui mi lamentavo “e lei ha detto così e ci sono rimasta male…e credevo che mi chiedesse di andare a prendere il caffè con lei e non l’ha fatto…e non ho niente da mettermi per la mezza stagione…e ho visto mio papà stanco, sono molto preoccupata…e non riesco a stare a dieta, e poi le vedi queste rughe che prima non avevo?”. E mi dava delle risposte rapide e sbrigative, da maschio…che non mi sedavano, perchè io volevo sviscerare i problemi sotto ogni angolazione e poi ricominciare da capo. Stando lontani e da soli, il rapporto si fa sicuramente più saldo, ma questa maggiore intensità può tradursi anche in una maggiore conflittualità. Non sto dicendo che il segreto sia stare meno insieme, ci mancherebbe…ma è sicuramente vero (almeno per me) che la mancanza di certe valvole di sfogo che in Italia avevo e che magari qui non ho abbiano fatto in modo che io spesso canalizzassi tutta la mia aggressività, le frustrazioni e le ansie sull’unica persona che avevo qui. E viceversa. Questo rende più uniti, ma affatica tanto e appesantisce lo stare insieme.

Vorrei poter dire che dopo quasi due anni qui le cose sono nettamente migliorate, ma non sarei del tutto sincera. Non siamo riusciti a conoscere altre persone al di fuori dell’ambiente lavorativo, nonostante qualche piccolo tentativo come il corso di pittura o alcune feste. Non posso offrirvi un bel “happy ending” come avrei voluto, ma neanche essere troppo negativa e trascurare le cose positive che ci sono state. Anche se sul fronte delle amicizie reali non ci sono stati molti miglioramenti, nella mia vita sono entrate un gruppo di donne, expat come me, con cui ho iniziato una stretta corrispondenza virtuale. Sono le stesse con cui e’ nato il progetto di questo blog e la nostra distribuzione su quasi tutti i fusi del mondo fa in modo che ci sia sempre almeno qualcuna collegata con cui sfogarsi. Mi ha cambiato la vita, davvero! E l’ha cambiata anche a mio marito, che almeno non deve piu’ sorbirsi una parte delle mie lagne! Anche come coppia abbiamo trovato comunque un nuovo equilibrio, che credo sia migliore di quello precedente, sicuramente piu’ maturo.

Adesso mio marito e’ la prima persona che cerco quando ho bisogno di raccontare quello che mi e’ successo e so che e’ la stessa cosa per lui. Io ho cominciato a stare qualche ora sul divano a guardare serie televisive con lui senza essere presa dalla frenesia di uscire per forza e lui ha iniziato o ad accompagnarmi alle mostre di pittura senza sbuffare e ad adattarsi a qualche serata mondana. Abbiamo cercato di riempire la nostra vita di cose piacevoli per sentire meno la solitudine, organizzando week end fuori porta e viaggi, partecipando ai vari eventi in citta’ o nei dintorni, andando a concerti. Io cerco di non dirgli proprio tutte le cose che mi passano per la testa, ma quando lo faccio lui mi offre tutta l’attenzione di cui e’ capace, prima di addormentarsi. E ci siamo imposti la regola che dopo una certa ora non si parla piu’ di lavoro. Forse abbiamo solo fatto con estremo ritardo un passo che andava fatto molto prima, cioe’ siamo diventati una famiglia nel vero senso della parola, dove ognuno e’ il sostegno unico e insostituibile dell’altro. E ci siamo riusciti solo qui, lontani da tutte le interferenze esterne, positive o negative che fossero.

Lara, Ohio
Ha collaborato con Amiche di Fuso da Febbraio 2014 a Gennaio 2015

 

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Author

Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

10 Comments

  • Senza andare troppo lontano è esattamente quello che è successo a me e mio marito da quando io sono venuta a vivere da lui in Sicilia. Ecco l’unico “non scontro” che abbiamo avuto (perché tutto il resto s’è risolto a suon di guerre!!) è che nessuno di noi due è troppo mondano. Ecco forse gli è solo scocciato Dover togliere il subwoofer (sto ancora lavorando sulla vendita ma niente, non lo molla, piuttosto in rispostiglio!) dalla macchina per far spazio al passeggino…
    A volte mi sento un po’ expat anch’io 🙂
    Ah, l’altra differenza è che lui lavora e io faccio la mamma, ma pagherei perché mi raccontasse i suoi pettegolezzi ma nada, giustamente da buon uomo non gliene frega un accidenti!
    Un abbraccio!

    • Alla fine che siano pochi km o tantissime miglia, si tratta sempre comunque di costruire un nuovo equilibrio di coppia e non e’ per niente facile, soprattutto per due litigiosi come noi!
      Io non posso neppure raccontargli i pettegolezzi del lab, perche’ non sa tenere nessun segreto!!
      Grazie di essere passata di qua!

      • Figurati, conosco anche il tuo blog e quello delle altre 🙂 mi fate sempre venire voglia di espatriare, nonostante le difficoltà! Questo blog è una bellissima idea.
        Mio marito è così bravo a tenere segreti invece che di solito mi arrabbio proprio perché non mi racconta niente di niente e mi fa sentire ancora più sola… ma vabbè stabilire un equilibrio credo sia un processo lungo… lunghissimo!

  • Cara Lara, la stessa cosa vale per noi. L’espatrio ti avvicina sicuramente, ma ti fa capire anche quanto tu abbia bisogno di “altro” e quanto sia importante avere amici veri accanto!

    • Si’, non so se valga per tutte le coppie, perche’ qui ce ne sono che fanno davvero tutto in simbiosi, ma io ho sicuramente bisogno di condividere la mia vita con amici, senza nulla togliere all’amore per mio marito o a quanto stia bene comunque con lui!
      Grazie di aver commentato!

      • Sono d’accordo con te anche in questo. Io sono una persona indipendente e vorrei la mia indipendenza anche sociale. Mi manca avere il mio giro di amiche che conosco da una vita e da cui so di essere compresa in fondo!

    • Grazie per il tuo commento. Anche per me scrivere questo post e’ stato un modo per analizzare “da fuori” quello che ci stava succedendo e dare una definizione piu’ precisa delle mie emozioni!

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