Vivere all'estero

Come si entra negli Stati Uniti

Written by Diletta Texas

Consigli tecnici per migrare

Come tutti i posti all’estero che si rispettano, anche Houston ha il suo gruppo Facebook di
italiani. Una delle prime cose che, normalmente, si fa quando si atterra in un Paese straniero è
unirsi a questi gruppi. È un modo immediato per cercare connazionali, fare domande, capire
come si muove la città, scoprire se ci sono luoghi dove incontrarsi per socializzare. Questi
gruppi servono tantissimo anche per chi è in Italia per eventualmente capire se ci sono le
condizioni per trasferirsi in un posto piuttosto che in un altro. 


Una delle domande che più frequentemente leggo è: “Ho voglia di lavorare, so fare tutto,
posso fare qualsiasi cosa. Come faccio a venire a vivere negli USA?”.


Oggi cerchiamo di capire in che modo e cosa si può fare legalmente per entrare in questo
Paese per noi italiani. Il primo consiglio che mi sento di darvi, oltre quello di avere un
passaporto biometrico, è sicuramente quello di informarvi sui siti ufficiali americani.
U.S. Customs and Border Protection vi darà tutte le informazioni aggiornate.
Diffidate di agenzie e siti non ufficiali. 


L’Italia fa parte dei quaranta Paesi che possono accedere ad un programma che si chiama
ESTA (Electronic system for travel authorization). L’ESTA ti permette di visitare il Paese e
rimanerci solo a fini turistici per novanta giorni, completando unicamente una domanda.
Sui siti ufficiali troverete il modulo da compilare, pagare un piccolo contributo (circa 20 dollari) e
l’ESTA vi verrà concesso in più o meno quarantotto ore.
L’ESTA dura due anni e va richiesto nuovamente anche se il vostro passaporto nel mentre è
scaduto. Nel caso in cui, anche da cittadino italiano, avessi visitato, dal 2011 in poi, Stati
come Corea del Nord, Iran, Libia, Somalia, Siria, Sudan, Yemen, Iraq e (a volte) anche Cuba
non puoi accedere al programma ESTA, ma dovrai fare regolare domanda all’Ambasciata
Americana per un comune visto turistico (costo circa 140 dollari).


Se da cittadino italiano, invece, vuoi fermarti, per diverse ragioni, negli USA, hai bisogno di
un visto temporaneo o permanente.


Vediamo alcuni dei visti temporanei più frequenti:

 
Visto studentesco F 
Concesso agli studenti che intendono studiare all’università o nelle scuole superiori. È un
visto abbastanza semplice da ottenere, ma solo se la stessa università o scuola ne sponsorizza
l’accesso. NON permette di lavorare. 


Visto investitori E
Concesso a coloro che sono disposti ad investire una cifra di 500.000 dollari e garantire
almeno quattro posti di lavoro. I soldi investiti ed un progetto consistente fattibile
garantiscono la permanenza. 


Visto per talenti O
Concesso a soggetti con talenti eccezionali in diversi ambiti (sport, arte, cultura, letteratura,
scienze), o comunque concesso a coloro dotati di notorietà nel loro Paese di origine. Come si
riesca a dimostrare questa notorietà, onestamente, non mi è noto. 


Visti per i media I 
Concesso agli stranieri che lavorano nell’ambito dei media. Giornalisti o addetti media che,
però, scrivono e vengono pagati da testate straniere. 


Visto H1B
È uno dei visti più richiesti da chi vuole lavorare in America. Va richiesto contestualmente da
un’azienda che, tuttavia, deve dimostrare di avere bisogno proprio di voi per via di
competenze specifiche e particolari non facilmente recuperabili negli States.


Visto Intra Company transfer L
Concesso a manager, dirigenti e personale specializzato trasferito all’interno di una stessa
compagnia che, durante i tre anni precedenti la richiesta di visto, abbiano lavorato
continuativamente per almeno un anno per la compagnia e che sono in procinto di essere
assegnati ad una succursale, affiliata o consociata negli Stani Uniti. 


Tutti i visti temporanei vanno rinnovati a scadenze diverse, espressamente indicate ad ogni
rilascio. Ci sono, poi, i visti permanenti, quelli che permettono di risiedere nel Paese a tempo
indeterminato.
Possono accedere ai visti permanenti:

  • coloro che si sposano con un cittadino/a americano/a
  • coloro che richiedono la protezione umanitaria (richiedenti asilo politico) 
  • figli adottati da coniugi americani 
  • possessori di Green Card


La famosa Green Card è un permesso di soggiorno a tempo indeterminato ed è, insieme agli
altri visti permanenti, il primo passo verso la richiesta di cittadinanza.
Devi dimostrare di risiedere negli USA regolarmente e può essere auto-sponsorizzata o
sponsorizzata da un’azienda americana.  Non entro nei dettagli di questa complessa procedura
perché occorre sempre rivolgersi ai professionisti specializzati che qui vengono chiamati
“avvocati”. 


La Green Card si può ottenere anche attraverso la famosa lotteria. Il nome tecnico di questo
programma è Diversity Immigrant Visa.
Come funziona? Il Governo americano dagli anni ‘90 – in realtà è entrato in vigore dal 1995 –
mette in palio circa 50.000 permessi di soggiorno permanenti. Questo programma nasce per
mantenere una grande diversità ed eterogeneità dei suoi cittadini residenti. La forza di questo
Paese, infatti, è proprio questa: essere stata costruita e fondata da soli immigrati, a parte
ovviamente i nativi americani. 
Vengono, quindi, distribuiti con una estrazione che privilegia i candidati provenienti da Paesi
da cui c’è poca immigrazione verso gli Stati Uniti. 
Vincere è difficile, ma non impossibile. Personalmente ho conosciuto due persone che sono
qui perché vincitori di questa lotteria.  


Il possesso di qualunque dei visti sopra citati non sarà esonerato dal passaggio della dogana. Il
colloquio con gli addetti della dogana è sempre e per tutti un passaggio delicato. Vi sarà
chiesto di mostrare tutti i documenti in possesso e vi verranno fatte quasi sempre domande
legate alla permanenza. Occorre sempre dire la verità perché possono verificare le risposte e
decidere di non farvi entrare. Quindi, calma e onestà, sempre. 


Questo articolo – ci tengo a sottolinearlo – è solo una infarinatura generale sull’argomento,
scusandomi anticipatamente nel caso abbia fatto qualche errore. Ho provato a documentarmi
il più possibile. Non ho parlato di tutti i visti rilasciabili. Ovviamente, ce ne sono molti altri, ma l’argomento è complesso e delicato e spesso anche coloro che sono qui da diversi anni si
perdono nei meandri della burocrazia. 


Vi invito, quindi, nuovamente, a consultare i siti ufficiali e rivolgervi unicamente a
professionisti competenti. 


Vi aspetto in America, 
Diletta

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Author

Diletta Texas

In uno strano mix di curiosità, poesia e resilienza, da quasi vent’anni giro il mondo con la mia famiglia. Tre continenti, otto paesi, due figli e un cane che si sono uniti strada facendo.
Lingua che arriva dritta al punto e cuore tenero e generoso. Appassionata, schietta e carismatica, amo cucinare se sono nervosa e andare a teatro se sono felice.

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