#expatimbruttito

Di come sono diventata un’americana mannara

Written by Amiche di fuso

8 febbraio 2015. Questa data segna il mio ottavo anniversario come expat negli Stati Uniti.
Otto anni non sono una vita, ma non sono nemmeno pochi. Alcune volte mi pare siano passati in un soffio, altre mi rendo conto che sono stati abbastanza da cambiare l’Alessia che conoscevo quando ero in Europa.
È stato un processo lungo e, probabilmente, ancora in atto, ma mi scopro diversa da come ero un decennio fa. Succede a tratti. Me ne accorgo in particolar modo quando sono in Italia in visita.
Perchè forse è più facile notare quanto si è cambiati quando ci si trova in un ambiente che prima era il nostro… habitat.
Così, quando entro in un negozio italiano, mi stupisco di non essere salutata con entusiasmo e cortesia appena varcata la soglia, ma ancora di più mi stupisco di essere proprio totalmente ignorata.
Ammetto di non amare lo stalking di alcune commesse americane, ma apprezzo l’essere presa in considerazione e che mi si presti attenzione se ho delle domande riguardo al prodotto.

Durante le mie passeggiate in Italia, adesso, proprio io che ho sempre avuto il ringhio naturale dipinto in viso mentre camminavo per la strada, ora sento la mancanza del sorriso e saluto educato tra passanti. Mi stupisco quando per percorrere un isolato ci impiego solo un paio di minuti invece di dover galoppare per millemiglia per raggiungere il prossimo angolo. E mi viene naturale guardare sempre a destra ai semafori prima di attravversare e  mi ci vuole un attimo prima di ricordare che lì non è necessario.

È anche cambiato il mio modo di valutare le amicizie, all’inizio ho avuto grandissime delusioni qui perchè avevo aspettative basate sul mio modello di amicizia italiana (che ancora amo) e finivo poi per archiviare persone che sarebbero potute essere meravigliose se solo le avessi giudicate in un contesto culturale differente.

Mi scopro americanizzata anche nel modo di vestire: sempre molto bordeline teenager/homeless, ma me ne rendo conto solo quando mi trovo a contatto con italiani in visita qui o quando sono io in vacanza in Italia e subisco un misto di semi invidia per i loro outfit condito con un abbondante spolverata di “macchissene io sono sono tanto più comoda vestita così”.

L’americanizzazione è passata anche per lo stomaco: sono diventata ghiotta di onion rings, chicken wings e crawfish, ma mi sono anche ritrovata a mangiare cose che avevo sempre detestato come, ad esempio, la salsa bbq. Perchè è proprio vero che nella vita ci si abitua a tutto. Pure alla salsa bbq. E pure l’ampiezza dello stomaco è cambiata: ricordo la prima volta che mi misero davanti un piatto nord americano, era più grande di un piatto da pizza e vicino c’erano piatti grandi come i nostri piatti piani che erano quelli del contorno, pensavo fossero pazzi, invece ora è tutto diventato normale e rimango sempre male quando in Italia mi ritrovo con delle piccole porzioni al ristorante di turno 🙁

Quando sono arrivata qui, seppur non fossi mai stata un’italiana tipica al 100%, mi venivano fatte notare le mie bizzarre abitudini italiane ed io stessa mi sentivo molto diversa dagli americani che incontravo. Oggi mi sento molto più simile a loro e meno simile all’italiana che ero. Parlo, scrivo e sogno in due lingue, facendo errori in entrambe, ma mi sento molto arricchita e credo di piacermi di più come sono ora di quanto non mi piacessi 8 anni fa.

Alessia, Lousiana

Alessia ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a gennaio 2020.

Trovate Alessia qui

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

4 Comments

  • Per me sono passati pure tanti anni, 10. Sono indubbiamente più crucca che terrona, e mi sta bene. Però mi manca la me di 10 anni fa, più per la spensieratezza che altro, ma quello forse è legato più all’età

    • La me di 9 anni fa era un po’ in un vicolo cieco, le mie amiciazie di sempre erano comunque lontane anche se non così tanto e il lavoro c’era ma non mi dava grandi prospettive economiche, quindi non so, forse mi manca avere dei sogni, quello si, ma la me chemi manca è quella di 15 anni fa, li si che ero cazzuta 🙂

  • E chissà tra altri 8 anni in quale posto sarai! =)
    Mi sembra evidente che questa vita expat ci cambia… ci cambia tanto, giorno dopo giorno, facendoci vedere modi diversi di intendere la vita, modi su cui riflettere e da accogliere, se ci va! Eppure conosco anche molte expat che sembrano talmente legate alla loro vita italiana che non sembrano subire questa metamorfosi che io, come te, sento di aver fatto mia!

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