Agli americani di tanto in tanto piace svuotare il garage e liberarsi di tutto ciò che non serve più. Ecco quindi che nel weekend organizzano davanti al loro garage, sui marciapiedi assolati della mia bella San Francisco, delle vendite dell’usato chiamate appunto garage sales.
Non si tratta solo di vendere ciò che rimane inutilizzato in casa, ma anche di creare l’occasione per una chiacchierata coi vicini o con i passanti, cosa che gli americani sanno fare proprio bene, così friendly come sono a prima vista!
Di solito, per segnalare l’evento lungo la strada vengono affissi sui pali dei segnali stradali o sugli alberi, dei cartelli scritti a mano sui quali sono indicati l’indirizzo e gli orari del garage sale o è disegnata una grande freccia che indica la direzione da seguire per raggiungere la vendita. Doveste trovarvi a girare in auto per San Francisco al sabato o alla domenica, potreste vederne diversi, più o meno artistici… E del resto, se non si ha niente di meglio da fare, perchè non fermarsi a dare un’occhiata?
Per i garage sales più grandi – spesso collegati ad un trasloco vero e proprio – giorni ed orari vengono invece pubblicati qualche giorno prima, insieme ad una lista e a volte a delle foto degli oggetti in vendita, su un sito, Craigslist, dedicato proprio alla vendita dell’usato.
Ma che cosa si può trovare ad un garage sale? E conviene davvero comprare?
Per quella che è la mia esperienza in questi tre anni a San Francisco, si possono fare davvero dei grandi affari!
A volte gli americani si liberano di cose in ottime condizioni e usate pochissimo. Beh, non vi capita mai di comprare una cosa e di usarla solo una volta o due e di tenerla poi ad occupare un ripiano nascosto della cucina? Ecco, quella cosa andrebbe benissimo per un garage sale qui a San Francisco!
I prezzi poi sono molto convenienti (proprio perchè lo scopo della vendita è di liberarsi di più cose possibili!): generalmente si va dai 5$ ai 20-30$ per oggetto. E ci si può trovare proprio di tutto: tavolini, sedie, vestiti, bicchieri, posate, utensili vari, oggetti da collezionismo, ma anche libri e giochi per bambini… tutto dipende da chi svuota il garage! Per esempio noi ultimamente abbiamo puntato sui garage sales di altre famiglie con bambini piccoli e così abbiamo acquistato macchinine varie, bolle di sapone, libri di fiabe anche a 50 centesimi l’uno e pure un super seggiolino per la mia bicicletta a 15$ (ci sarebbe costato 45$ da nuovo!).
Quante cose prese nei garage sales in questi tre anni di California!
Tra gli affari più eclatanti ci sono la sedia a dondolo per l’allattamento, pagata 30$ e che invece in un negozio qualunque mi sarebbe costata dai 150 ai 600$ e poi, la macchina da caffè. Quest’ultima merita un capitolo a parte perchè penso sia stato un angelo a volermela far trovare!
Sabato mattina, di ritorno dal solito mercato di frutta e verdura, incrociamo per caso un garage sale lungo la strada. Aveva molte cianfrusaglie esposte sul marciapiede: valigie vecchie, cornici antiche, bauli vari e… una macchina per l’espresso.
Dovete sapere che io dell’espresso non posso fare a meno e, lasciando l’Italia, mi ero portata dietro la Brikka, una caffettiera della Bialetti che fa appunto l’espresso. Ma quanto mi mancava la mia macchina italiana: due pulsanti soltanto e mi faceva ogni mattina un buon espresso. E il cappuccino? No, non ci potevo proprio pensare!
Vedo quindi quella macchina appoggiata sul marciapiedi e non riesco più a pensare a nient’altro: la voglio! Ma temo che costi troppo… Allora mando avanti il marito: “Chiedigli a quanto la vende!” gli dico. Il marito si avvicina al venditore e chiede il prezzo: “10$” mi dice quanto torna. “COSA??? 10$?!!”
Ovviamente ce la siamo portata a casa pensando che per per un prezzo del genere valeva la pena di tentare: sai mai che funzioni sul serio! Curiosi di sapere se funziona??? Funziona addirittura meglio di quella che avevo in Italia!!
E a proposito di caffè, un’altra delle convenienze dei garage sales alla domenica mattina consiste nella possibilità di fare colazione gratis.
Mi è capitato spesso di finire a rovistare tra le cianfrusaglie provenienti dal garage di qualcuno e di essere accolta da una bella scatola di ciambelle – le famose donuts che fanno tanta gola ad Homer Simpson! – accompagnate da un caffè caldo (americano pero’!). Credo che l’idea sia un po’ questa: se attiri qualcuno con delle ciambelle che ti costano 1$ l’una, è molto probabile che quel qualcuno poi ti comprerà qualcosa, aiutandoti quindi a svuotare più in fretta il tuo garage. E tra una ciambella e l’altra ovviamente diventa anche più facile scambiare quattro chiacchiere.
In uno degli ultimi garage sale vicino casa mi è successa una cosa che mi è rimasta in mente. I responsabili delle vendite erano due ragazzini di 12 e 16 anni, due fratelli che non avevo mai visto. Sbirciando tra le loro cose in vendita, alla fine siamo tornati a casa con diversi giochi in scatola, tra cui lo Scarabeo e il Monopoli in inglese ovviamente, e anche con un libretto di fiabe, dalle pagine spesse di cartoncino, perfette per la lettura del mio bambino di 17 mesi. Mentre salutavo i due ragazzi, sento la mamma dire: “Vedi, ora un altro bambino ora potrà godersi la storia del coniglietto che tanto ti piaceva…” Mi sono intenerita sentendo queste parole e pensando a quanto sia bello che un gioco, o un libro, possano avere una seconda o una terza vita, insieme ad un altro bambino, in un’altra famiglia. Ma soprattutto mi sono resa conto di quanto possa essere bello per un genitore insegnare ai propri figli a liberarsi delle cose che non servono più, a non rimanere ossessivamente attaccati agli oggetti, a lasciarli andare invece… per trattenere piuttosto i ricordi legati ad essi.
E voi che cosa ne pensate?
Ha collaborato con Amiche di Fuso da Luglio 2014 a Settembre 2016
Cavolo, mi hai fatto venire voglia di fare ripulisti a casa mia! Ora dimezzo l’armadio e la libreria!
Tanto a Milano oggi piove tutto il giorno…..
Ho visto che adesso si usa chiamarlo DECLUTTERING, all’inglese! Buon decluttering allora! E chissà che non ne salti fuori del materiale per un ricco garage sale! 😉
Che bello il tuo articolo Sabrina e interessante. Anche in UK ci sono i garage sales ma li chiamano Boot Sale. Non ci sono mai stata ma ora ci andro’. Anch’io ho la fissa con il caffe’, mi sono portata la mokka da casa e il cremino per fare la schiuma al latte.
Grazie Laura! Mi fa piacere di averti fatto venire voglia di frequentare i boot sales! =) Sappici dire come sono lì allora!!
P.s.: Mi chiamo Sabina, senza la R!
Ups… sorry Sabina! Ok, vi sapro’ dire come sono i boot sales.
che cosa meravigliosa! altro che l’italia!
Ci sono tante cose che mi piacerebbe importare in Italia e sicuramente la tradizione del garage sale nel weekend rientra tra queste! =)
Ti credo 🙂
anche in Francia fanno la “vide des greniers”, da noi la gente invece generalmente o accumula o butta… che peccato… L’episodio del libro cartonato mi ha fatto pensare che ogni tanto rimpiango di non poter più sfogliare i miei libretti degli anni cinquanta, ma sono passati a tutti i miei cugini, nati in scala dopo di me e po… chissà!
Anch’io ho qualche rimpianto per i libri ceduti oppure prestati e non più tornati indietro! Ma ora penso che sia più che altro il ricordo legato a quei libri ad essere importante per me e cerco di custodire quello!
I ragazzi che vendono i propri “tesori” mi fanno tanto pensare a Toy Story, in particolare al numero 3.
A me, comunque, hanno fatto tenerezza quei due adolescenti che, seppur grandicelli, erano ancora legati a un vecchio libro d’infanzia. Non è da tutti.
Anche a me è venuto in mente quel film quando scrivevo della seconda, terza o quarta vita di un gioco…
Trovo sia bello essere affezionati ai propri giochi d’infanzia ma credo sia salutare liberarsene ad un certo punto! Ecco perché vorrei insegnare a mio figlio a lasciarli andare per crescere…
anche a me piacciono molto, anche noi abbiamo fatto buoni affari, tra garage sale e craigslist
Sì, tra garage sales e craiglist siamo davvero messi bene!! W l’usato =)
Se noi dovessimo fare un garage sales invaderemmo la strada!!!! Prima o poi dovremo liberarci di tutte le cianfrusaglie accumulate in anni e anni.
Trovo che l’idea sia ottima per far spazio e quella mamma aveva ragione, peccato sia così difficile separarsi da certi oggetti
Hai proprio ragione! Io anche faccio fatica a lasciar andare oggetti e ricordi…
Il garage sale deve essere molto bello proprio per l’occasione di socializzare e per il fatto di essere all’aperto.
Ogni tanto mi stupisco del fatto che sembra che molti non sappiano che esiste un mercatino dell’usato in Italia, una catena presente più o meno in ogni città. Certi, non è lo stesso, anzi viene spesso snobbato e si trova sempre in quartieri poveri e periferici, ma anche lì si fanno degli ottimi affari. Io ho portato lì tutto ciò che non serviva più della tremendazza: box, girello (mai usato), lettino, ecc. Gran parte di queste cose, poi, le avevo comprate usate.
Nel padovano i mercatini dell’usato vendono spesso antichità e oggetti da collezionismo, ma devo anche dire che non ci sono mai stata con l’intento di cercare cose da bambini che magari invece vengono vendute!
Ho visto invece dei bellissimi mercatini dell’usato ad Amsterdam, Copenhagen e a Lisbona ora che mi ci fai pensare!! E l’atmosfera che si respirava era molto simile a quella del garage sale… è vero… immaginati pero’ una realtà ancora più familiare visto che si tratta di vendite organizzate da una famiglia proprio sotto casa!
[…] “Garage sale a San Francisco” di Sabina – Amichedifuso. Lei si è portata a casa una macchinetta per il caffè funzionante e ad un prezzo stracciato. Io, leggendo, mi sono portata a casa fantastiche immagini che pensavo esistessero solo nei film… E invece. […]
Bellissimo post, che mi ha trasmesso belle sensazioni di vicinato e del potere di riuscire a fare spazio nelle proprie vite di quello che non ci serve più, facendogli avere una seconda possibilità. Ti ho scelta per la mia Top of the Post https://momfrancesca.wordpress.com/2015/04/17/top-of-the-post-33-20-aprile-2015/
Ma che sorpresa! Grazie Francesca! =)
Qui dove vivo io, Lancashire, non mi è mai capitato di vedere dei garage sales, però ci sono le charities, negozi dell’usato il cui ricavato va devoluto a varie associazioni di beneficenza e il personale è volontario. Quando sono arrivata qui ho preso tutto lì, dai mobili agli elettrodomestici, se si ha tempo di girare si fanno degli affari e si riesce ad “arredare” casa con poco. Siamo qui da due anni, è relativamente poco e ancora non abbiamo avuto modo di accumulare nulla (anzi a casa nostra c’è lo stretto indispensabile, visto che oggi viviamo qui ma domani non si sa) però mi piacerebbe molto in futuro, se ne avessi l’occasione, organizzare un garage sale. Bellissimo post, mi è sembrato di ritrovarmi lì con te a osservare quegli oggetti appartenuti ad altri e in cerca di una nuova vita.
Sì, anche qui ci sono le charities e anche dei negozi che vivono proprio delle donazioni ma nei quali il personale è retribuito! Pero’ in questi negozi, per lo meno a San Francisco, si trovano cose più scadenti e più usate rispetto ai garage sales delle singole famiglie… e poi a me piace molto il contatto umano per cui potendo scegliere preferisco i garage sales! =)
Lo preferirei pure io!!! 🙂
Qui in Brasile si chamano Familia vende tudo (famiglia vende tutto, appunto) e nel area dove viviavmo noi vengono organizzate da due simatiche signore anziane. Se traslochi e vuoi lasciare indietro cose che non servono più, chiami loro e ti organizzano la vendita. Eccezzionale! Per noi sono stati una vera scatola del tesoro dove abbiamo comprato il 70% dei nostri mobili e utensili da cucina, visto che abbiamo scelto di affrontare l’avventure expat con solo valigie e niente container. E bello pensare che ho queste cose in uso per qualche anno per poi rivendere tutto di nuovo e lasciarle continuare la loro vita con quanlcun altro.