Family&Kids

Le 4 domande che pongo ai miei figli prima di andare a letto… e le “cucculine” che vorrei non finissero mai

Written by Elena Dubai

Tredici anni uno e dieci l’altra.

Grandi. Fisicamente e negli atteggiamenti. Adulti in progress e adolescenti in piena.
Sono finiti i giorni in cui dovevo leggere la favola della sera. A volte li mettevo a letto e con una scusa dicevo loro “mamma arriva fra un istante” e speravo si addormentassero prima perché ero troppo stanca e troppo indaffarata per aver voglia di raccontare per l’ennesima volta la stessa storia.

Molte altre mi chiedevano la storia e le coccole ma finivo puntualmente per addormentarmi nel letto prima di loro. E in quei momenti il risveglio nel lettino è una tortura.
Altre ancora invece ringraziavo il cielo per aver questo momento tutto per loro e nonostante la stanchezza, mi inebriavo in un istante sprofondandomi nelle guance calde e morbide e nella gara di baci.

Poi crescono, e il grande si chiude in camera e ti manda un “buonanotte” mentre va a prendersi un bicchiere di acqua.
Un’ abitudine che gli ho tolto subito, perché finché sta sotto questo tetto viene a darmi e prendersi il bacio e la coccola della buonanotte. Spesso però mi sfugge.
La mia “piccolina” invece ancora mi aspetta: “Vieni a darmi la buonanotte, vero?” e non dorme finche non vado da lei. A volte è una coccola veloce ma molto spesso sono chiacchiere.

Mi sono imposta di porre quattro domande (lette in chissà quale libro o articolo) almeno un paio di volte la settimane per avere quel momento prima di andare a letto di confidenza. Un luogo sicuro per potersi aprire, sentirsi al sicuro e per far sapere loro, che nonostante ormai stiano diventando grandi, io ci sarò sempre ad ascoltare.

Non sempre mi riesce in questo intento e spesso le risposte sono del tipo “boh, non so”… per poi tornare a galla magari il giorno dopo. Il punto è creare una connessione e un “positive shift” che li porta spero ad affrontare meglio la giornata. O anche solo sentirsi amati e sicuri.

Ed ecco le domande….

1. Quale è stata la parte migliore della tua giornata?
Questa domanda li mette di solito in uno stato positivo. Porre in rilievo il bello e non il brutto. Un’abitudine che dovrebbe essere anche adottata dagli adulti.
Spesso ci si mette a ridere insieme e ormai loro lo chiedono a me ed effettivamente a me aiuta a focalizzare sul positivo.

2. Quale è stata la parte della tua giornata che ti è piaciuta di meno?
Questo è il momento che fa tendere la mano verso una confidenza. Magari una cosa spiacevole che se esternata poi passa. Nessuno è perfetto e saper accettare anche i momenti no, fa parte della vita.
È una domanda che lascia aperta la porta alle incomprensioni, frustrazioni, ansie… e lo vedo con i miei occhi, quando se ne parla è come se si fossero tolti un peso.
Per il mio adolescente è un momento di riflessione e lo ammetto non sempre capita. Ma quando succede il cambio nella sua espressione è radicale (e spesso sfugge anche un ti voglio bene mamma).

3. Hai qualche domanda da farmi? Su qualcosa successo durante la giornata o visto o detto?
Un modo per far sapere loro che possono sempre chiedermi tutto. Possono questionare su tutto e non sempre avrò la risposta ma la si può trovare insieme. O magari non si trova per niente.

4. Nell’articolo letto mi ero segnata come quarta domanda questa: come hai dimostrato amore o gentilezza oggi?
Non è una domanda che pongo ai miei figli onestamente anche se capisco possa stimolare ad essere persone migliori. Ma non la sento mia. Mi sembra un po’ pretenziosa. Ognuno poi pone le domande che vuole e quello che puntualmente chiedo alla fine è….. “vuoi bene alla mamma?”.

Che ci volete fare, non sarà educativo ma preferisco chiudere in bellezza con un abbraccio e dei baci!

Io vorrei che le “cucculine” pre nanna non finissero mai…
Anche da voi il momento pre-nanna è un momento di confidenza e coccole?

Elena, Dubai

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Author

Elena Dubai

Elena, piemontese di nascita, milanese di origine ed expat da più di 10 anni. Ho vissuto in Germania, Ecuador e poi in USA a New York, Las Vegas e San Francisco e dal dicembre 2014 sono a Dubai negli Emirati Arabi.
Sono mamma di Tommaso e Giulia e moglie di un ingegnere che mi ha trascinato in questa vita in giro per il mondo.
Dal 2012 lavoro come Grafica per Eventi e Feste (www.worldwideparty.it) e dal 2017 come Graphic Designer e Social Media Specialist Freelance a Dubai.

1 Comment

  • Noi siamo ancora nella fase “storia della buonanotte” (7 e 5 anni); dopo anni (anche) di fatiche proprio come dici tu, ora lo apprezzo tanto e me lo tengo stretto: non mancano coccole e confidenze.
    Sappiamo che è faticoso, ma pensiamo sia indispensabile per costruire una bella relazione.
    Mi segno i tuoi consigli: mi torneranno utili a breve

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