Se avete figli ancora piccolini, il titolo del mio post “Figli: sesso e alcool…” vi potrà incuriosire, ma vi sembrerà lontano il momento in cui il vostro tenero cucciolotto , che dipende da voi in ogni momento, che fa magari i primi passi da solo o che comunque vi dice “Mamma, sei la più bella del mondo o “Papà, io sposerò te da grande”, possa cambiare così tanto da crearvi problemi di droghe e alcool o chiedervi soldi da usare per comprare i preservativi (e alleluia se lo fa!)

Bene, mettetevi comodi. Godetevi le vostre notti insonni del presente, anche se ora i vostri figli vi svegliano mille volte per essere nutriti o con gli incubi ed i pianti notturni.

Di notti insonni ne continuerete ad avere, ma per ben altri motivi per cui, magari, non riuscirete a trovare soluzioni.

Naturalmente questa trasformazione da bambini cari e belli ad esseri con il cervello controllato dagli ormoni, non accade solo all’estero.

Solo che, se vivete all’estero, magari vi sentirete meno preparati ad affrontare l’adolescenza dei vostri figli perché sarete  in un ambiente diverso da quello in cui siete cresciuti voi. Avrete meno controllo. I vostri figli saranno automuniti prima che in Italia e l’ambiente esterno porterà i ragazzi ad avere comportamenti che non vi aspettavate.  Magari per quello che qui viene chiamato “peer pressure” ( il vecchio, italico, cattivo esempio).
Discuterete tanto negli anni dell’adolescenza dei vostri figli, con loro e con i vostri partner. Insomma preparatevi a litigare con tutti…

Io e mio marito siamo stati fortunati. Nostra figlia è stata abbastanza facile da gestire negli anni dell’adolescenza, anche se pure lei qualche problemino lo ha dato. Siamo sopravvissuti: qualche volta acciaccati, ma siamo qui a raccontarcela. A 21 anni ormai è  un’adulta e per noi è  arrivato il momento di guardare la sua vita, indipendente dalla nostra. Quello che potevamo insegnarle lo abbiamo fatto.

Ne avevamo comunque solo una: con le sue richieste assurde e i suoi silenzi arrabbiati con noi e con il mondo.
In quegli anni io e mio marito, che ora ci vogliamo bene di nuovo e probabilmente ce ne volevamo anche allora (anche se non si vedeva), abbiamo litigato parecchio su cosa concedere e cosa no, sulle libertà da dare e sulle cose su cui non transigere.

Certe volte, facendo così, le mandavamo messaggi contrastanti, che la confondevano (e da lì, altre accuse: “Vi odio, non mi capite”).

Alla fine i più confusi eravamo proprio noi, perché non esiste il manuale d’uso su “ Come sopravvivere all’adolescenza dei propri figli”.
Un’altra fonte di bisticci potrà scaturire dal confronto della vostra esperienza di adolescenti con quella dei vostri figli. Anche se gli anni della vostra adolescenza non sono lontani, ricordatevi che il mondo di adesso è diverso da quello in cui siamo cresciuti noi e molto probabilmente sarà ancora diverso fra 10 anni quando i vostri due-treenni saranno adolescenti.

Le principali cause delle notti insonni dei genitori di adolescenti, saranno la preoccupazione che si ubriachino, si droghino e facciano sesso senza protezione.

Quando ci siamo trasferiti negli USA,  un Paese molto puritano e non facile da capire nei suoi eccessi e regole, uno dei primi aspetti che ci ha colpiti è stato il rapporto di molti americani con il bere. Un rapporto direi molto controverso: da una parte eccesso, dall’altra repressione.

Vorrei incominciare il mio viaggio negli incubi genitoriali proprio dal rapporto fra figli e alcool e lo farò raccontandovi la nostra esperienza. Non sono un’esperta in psicologia e quella che vi racconto è semplicemente la mia vita: siete pronti?

Figli e alcool

Nei confronti dell’alcool, il nostro approccio educativo è stato dare l’esempio.
Qui molti figli vedono i genitori ubriachi, che ridono e sembrano divertirsi un mondo, già da piccoli. Per questo pensano che per divertirsi sia necessario bere. Nostra figlia non ci ha mai visti ubriachi.  Viceversa il vino non è mai stato demonizzato. A casa mia figlia ha assaggiato vino ben prima dei 21 anni. Stessa storia per i superalcoolici. Magari  beviamo un amaro o una grappa, ma di certo non mettiamo la vodka nel bicchiere di Sprite per poterla bere in giro di nascosto (cosa vista fare da genitori di amichette di mia figlia).

Questo video di youtube mette bene in evidenza l’atteggiamento diverso che abbiamo noi italiani adulti rispetto agli americani nei confronti dell’alcool. È una cosa che ho sempre considerato assurda. Tra le assurdità  legate al bere, il limite di età è quello che forse salta di più all’occhio di noi europei.

Negli USA il limite d’età per bere è 21 anni, ma a 18 possono andare in guerra. Se a 14 anni commettono un crimine grave,possono essere processati in un tribunale regolare, non per minorenni. Però a 17 anni e mezzo non sono considerati consenzienti in un rapporto sessuale! (ne parleremo nella seconda parte di questo post)

Negli USA non si può bere per strada o avere contenitori di alcoolici aperti in macchina.
Però poi di ubriachi in giro ce ne sono tantissimi . I giovani americani prendono la patente a 16 anni.  Possono quindi mettersi al volante ubriachi a quell’età, diventando potenziali omicidi.

Quando vanno all’università a 18 anni e non sono più  sotto il controllo dei genitori, si salvi chi può. Il consumo di alcool e droghe nei campus universitari americani è un problema reale.  Questo si porta dietro anche un’elevata percentuale di stupri che avvengono sotto il loro effetto. Di questo argomento ne ho parlato molto sul mio blog personale. Come insegnante ogni anno devo anche completare un corso per la prevenzione della violenza nei campus per aiutare studenti che dovessero rivolgersi a me per consigli.

Non potendo fare di più che dare l’esempio di come rapportarsi in maniera sana con l’alcool, spero che questo le sia servito. Mi auguro che, quando beve, riconosca il suo limite e non lo superi per non perdere il controllo di ciò che fa e di ciò che le succede intorno.

Per quanto riguarda le droghe, lì si vede proprio quanto io sia vecchia. Non ho mai fumato neanche uno spinello (e non lo dico perché qui lo potrebbero leggere tutti). Credo che non solo fosse meno comune, ma ero fondamentalmente tirchia. Preferivo spendere i pochi soldi che mi venivano dati per un cinema e una pizza, piuttosto che fumarmeli.

In USA nessuno o quasi fuma più sigarette, invece gli spinelli sono comunissimi!

In Wisconsin la maijuana  è illegale, ma questo non ne ferma il consumo, molto tollerato. L’altro giorno ero nel posteggio dell’università e la puzza di Maijuana era distinguibilissima. Lo stesso odore c’è  ai concerti e in ogni angolo della città, dove siano presenti persone sotto i 30 anni.

L’avrà provata anche lei? Non lo so. Di certo non alle superiori, l’odore lo conoscevo già e non gliel’ho mai sentito addosso.

Per quanto mi riguarda, a parte la tirchieria, a me non piace perdere il controllo e non capisco lo sballo. E  mia figlia? Se l’ha provata, spero non diventi un’abitudine. Spero che sia furba e che sia tirchia come me e che non si fumi i soldi che le vengono dati per essere all’università a costruire il suo futuro!

Se in questo articolo ho sviscerato l’argomento figli e alcool, ella seconda parte di questo post parleremo di sesso, argomento in grado di fare passare notti insonni ad ogni genitore di adolescente. C’è talmente tanto da dire sull’argomento che questo post sarebbe diventato un romanzo!

Potete leggere la seconda parte del mio articolo qui.

Claudia, Wisconsin

Ha collaborato con Amiche di fuso da settembre 2015 a dicembre 2019. Potete continuare a seguirla su Un’alessandrina in America

Loading...

Author

Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

7 Comments

  • Un post molto interessante, grazie! Anche qui in Australia è “normale” bere per sballare, in primis i genitori. È visto anche come un modo per socializzare: questa sera per esempio, partecipo ad una serata tra mamme della classe di mia figlia piccola per conoscerci meglio. Peccato che non si vada a mangiare una pizza, ma ci si veda dopo cena per un drink!
    Anche noi a casa cerchiamo di trasmettere la cultura del buon bere. Un buon bicchiere di vino a tavola fa parte delle nostre tradizioni. Riempirsi di birra a stomaco vuoto no.
    Sul tema droghe temo di essere anche io molto inesperta, specialmente per quelle sintetiche. Speriamo di riuscire a trasmettere i giusti valori alle nostre figlie ma che soprattutto siano abbastanza sicure di loro stesse e che dicano NO anche se “tutti gli altri lo fanno”.
    Aspetto curiosa la prossima puntata 😉

    • Vedo che la pensiamo allo stesso modo! Domani la prossima puntata e aspetto un tuo nuovo commento. Claudia

      • Per la cronaca, non sono uscita perché il marito è rimasto bloccato in ufficio. Si sono giocate il “designated driver” perfetto!!! Per fortuna anche qui è arrivato Uber 😉
        A domani!

  • Ciao Claudia, grazie per quello che hai scritto. Sono anche io una mamma expat in Irlanda da un anno, single con 2 figlie una quasi dodicenne e una settenne…
    Sono “spaventata” dal periodo che sta sopraggiungendo per la mia prima figlia… anche qui il problema alcool è “acuto” e anche il bullismo non scherza….
    Il buon esempio , spero, non le manca e mi auguro di aiutarla a crescere e fare un buon lavoro (,anche perchè finita una inizierò con la numero 2)
    Aspetto la seconda puntata!
    Monica Ireland

    • Vero, l’Irlanda e` nota per la birra ( sapessi qui negli USA tutti vogliono essere irlandesi per celebrare San Patrick e avere una scusa in piu` per bersi pinte di birra), ma qui vanno anche di Vodka…ce ne sono alcune che costano veramente poco e quindi anche a misura di tasche di studenti ( parlo del college). Come dicevo nel post, non abbiamo altre armi che dare il buon esempio. Baci e coraggio!!! Claudia

  • La mia figlia unica ha iniziato l’adolescenza molto presto(12 anni circa) in Italia e io da mamma perfetta sono diventata la nemica numero uno (ai suoi occhi, chiaramente, perchè non credo di essere mai stata nè l’una nè l’altra!). Il tutto si è congelato per un pò trasferendoci in Canada quando lei aveva 13 anni e mezzo: chiaramente ha perso per un periodo i suoi punti di forza e le sue sicurezze e si è calmata. Ma dopo…dopo è ripartita alla grande! Ora ha 16 anni e non ha grandi amiche qui: purtroppo il concetto di amicizia nordamericano è diverso dal nostro, è un pò più “consumistico”. Ne ha già combinate un paio, anche se senza conseguenze gravi, seguendo le amiche su strade sbagliate…si è già pentita amaramente, lacrime di coccodrillo a gogo, ma sono sicura che devo aspettarmi tanto di più, visto che i nostri consigli sono inutili e vecchi.
    Credo che, al di là di situazioni diverse e culture diverse, ci sia una voglia prepotente di provare e di fare ciò che viene loro presentato come pericoloso. Il fatto che i genitori siano presenti dietro le spalle dà loro la spinta finale. Io ho smesso di spiegare: ho spiegato per anni, e parlato e ascoltato all’infinito. Ora le ripeto solo che pensi sempre alle conseguenze di ciò che fa, che sia in grado di assumersi le responsabilità delle sue scelte perchè saranno solo ed esclusivamente sue. Non le diamo soldi, quelli che ha se li guadagna: e questo credo sia un piccolo deterrente a spenderli in alcool o fumo. Il nostro esempio è quello di persone serie, senza vizi e motivate. Però lei è in una fase apatica, non ha forti interessi per niente, continua a fare sport ma senza soddisfazione e la scuola qui è talmente blanda che non la impegna e soprattutto non riusciamo più a farla leggere e incuriosire…io spero fortemente che torni ad essere la ragazza ciclone che era prima, perchè questo completo inutilizzo/spreco di potenzialità strepitose mi fa tanto male al cuore!!

    • Hai toccato il punto. Le amicizie “consumistiche” specialmente alle superiori. Quelle amicizie che per noi in Italia rappresentano un’ancora per la vita, qui ( credo che Canada e USA siano molto simili sotto questo aspetto) non durano dopo gli anni del liceo. ( spero che questa notizia ti rincuori) A mia figlia auguro che le rimangano almeno quelle dell’universita`, le sue compagne di casa e qualche altra, che mi piacciono come persone, anche se mi sa che anche quelle si scioglieranno al sole appena portato l’abito da damigella del matrimonio delle amiche. Spero di sbagliarmi su questo. Un abbraccio e forza! Claudia

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.