#expatimbruttito

Fashion crimes in Peru

Written by Nadja Australia

Chiariamo una cosa tanto per iniziare bene: non sono una fashion blogger (ma esistono ancora, e si chiamano ancora così?!). Amo la moda in tutte le sue forme, da sempre cerco di seguire i trend senza ossessione alcuna e tengo sotto braccio un Vogue e una foto di Anna Wintour (scherzo dai!!). La mia italianità comunque mi impone un certo buon gusto da esportare nel mondo per evitare i crimini fashion così diffusi all’estero. E sapete bene che non esagero, ammettetelo.

Venire in Peru è stato uno shock sotto vari punti di vista. Arrivare da un paese moderno (non come mentalità ma ne riparliamo in un altro post) e glamour come l’Arabia Saudita (o quanto meno Riyadh) ha accentuato il mio turbamento. E’ stato come atterrare con la DeLorean (cit. coltissima da “Ritorno al Futuro”) dritta negli anni ’80, periodo buio della moda (secondo me ovvio).

Non ci credete? Facciamo che allora vi elenco tutta una serie di “orrori” che vedo giornalmente e poi mi dite se esagero! Pronti?!

  1. Le spalline. Sì, proprio loro. Dagli anni ’80 con furore, le giacche con le spalline sono un must have. Raffaella Carrà sicuramente sarebbe fiera di questo stile di cui era ambasciatrice!
  2. Le spalline trasparenti nei reggiseno. Si vedono. Qualcuno ve lo doveva pur dire. Sono brutte. Sono illegali. Se non lo sono lo dovrebbero essere. Ma cosa vi viene in mente eh?!
  3. I leggings non sono pantaloni. Questa verità pensavo fosse universalmente riconosciuta. E invece…
  4. I calzini bianchi in spugna. Magari sotto abiti eleganti . Cari uomini, no. Non si fa. Brutti brutti. Non ve lo ha detto nessuno vero? Mi spiace ma è un grosso NO.
  5. Tute in ciniglia o acetato. Capisco che per la prima possiamo dare la colpa alla Simona Ventura nazionale, sopratutto se la si porta con i tacchi, ma in Italia la moda è finita vero? Ditemi di sì che non reggo il colpo eh!
  6. Fantasie, colori e righe usati senza criterio alcuno. Va bene la libertà di espressione sopratutto nella moda, ma uno specchio non ce lo avete a casa?! Eppure i vestiti tipici sono cosi belli, ma mettevi quelli no?! Perché da eccentricità ad Arlecchino il passo è brevissimo.
  7. Tacchi altissimi alle 7 del mattino. Ammessi solo se state rientrando da una festa durata fino al giorno dopo. In caso contrario è un NO assoluto. Se poi abbinato alla tuta in ciniglia del punto 5 e marciapiedi sconnessi di Lima direi che non ci siamo proprio!!
  8. A proposito di scarpe. Le decolleté con punta lunga, lunghissima, erano brutte pure quando erano di moda. Mi fanno sanguinare gli occhi. Per favore, buttiamole eh!
  9. Le pinze per capelli. Si usano, se necessario, in casa o dal parrucchiere. Non si portano in giro così dai, ma davvero?! E qui le vendono pure animalier, che vanno per la maggiore! Sono un MUST. O fosforescenti. Aborro!
  10. La Nail Art. Quella pesante. Unghie a mandorla lunghissime e con colori e disegni improbabili. Ma come fate a casa?! E’ una domanda seria! Quando avrò il coraggio proverò a fare questa domanda scomoda.
  11. Le bambine con i tacchi e truccate. Questo proprio è forse il peggiore. Ma che vi hanno fatto di male eh!? Ma lasciatele in pace e compratevi una bambola no?
  12. Orecchini a cerchio. Qui non sono mai passati di moda, anzi, pare che stiano bene con le tute in acetato e borse palesemente false. Se poi ci aggiungete nail art e scarpa con punta potete capire che la cosa è grave.
  13. Le crocks. Sono ciabatte santo cielo!! Che ci fai al supermercato con quelle?! Chi è stato a sdoganarle per l’esterno eh!?
  14. Le taglie dei vestiti. Se non le sapete chiedete gentilmente alle commesse. Perché devo rischiare di essere uccisa da un bottone della vostra camicia eh?!

Mi fermo qui solo perché ho pena di voi che leggete, ma ne avrei da scrivere ancora!! Poi non vorrei rovinare la sorpresa a chi vuol venire in vacanza qui !

Ps: il post è ironico eh! Giuro che non vado in giro a gridare : “Ma come ti vesti” 🙂

Nadja, Peru

 

Photo courtesy of http://fashionfocustt.com/

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Author

Nadja Australia

Espatriata per lavoro ormai più di 15 anni fa, con mio marito abbiamo vissuto in Serbia, Romania, Bulgaria, Arabia Saudita,Peru, Argentina e adesso Australia! Con noi due bimbi globetrotter che ci accompagnano nella nostra pazza vita girovaga!Il nostro mantra? Home is not a place, it's a feeling! Con la Sardegna nel cuore, viviamo dove ci porta il lavoro e ci godiamo ogni piccola cosa che i paesi ospitanti ci offrono con l'entusiasmo della prima volta!

7 Comments

  • il punto 12 è il più terrificante di tutti!!!!aiutoooooooo povera Nadja … 🙁 ora sono curiosa di sapere come era a Riyadh…Abaya a parte!Vediamo se Drusilla ci aiuta un po’! 😉

    • Riyadh era l’eccesso opposto! Sotto l’abaya milioni di dollari in ultime uscite dei piu grossi stilisti 😉 ah che gioia per i miei occhi!!

      • E’ vero!a Parigi alle Gallerie Lafayette e da Printemps mi ricordo che le uniche con i sacchetti Chanel (sigh…io solo quello degli occhiali posso permettermi al massimo…) , YSl, etc…erano le signore con l’Abaya!!!!

    • Credo che molti miei sguardi inorriditi dicano molto di piu 🙂 ma sono troppi e ovunque, in netta maggioranza! Venite ad aiutarmiiii

  • E vieniiiii! Ora ricalco i punti che distruggono anche me, ogni giorno, nella seconda città del Perù:
    ‘sti dannati leggings, non solo non si usano come pantaloni, ma accettiamo anche che non a tutti stanno bene, eh?! Esattamente come i calzini bianchi in spugna, che se son ridicoli sotto i mocassini figuriamoci con le scarpe col tacco!! Suvvia donne, un po’ di dignità… e per favore, se proprio non ce la fate ad abbandonare la pinza per capelli, per lo meno i bigodini in giro per strada evitateli!! Ah si, i supertacchi alle 7 di mattina dicevi… ecco, immaginateli con look total black in mini, 35 gradi, sulla COMBI! Nun si pò vedè!! Oddio, ecco lo sapevo, devo scrivere la seconda parte del tuo post… 😀

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