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Cinque cose che voglio ricordare di Gerusalemme di Sissi

Abbiamo ospitato Sissi quando era appena arrivata a Gerusalemme: ora ne sono passati due e ha voglia di mettere per iscritto cosa le è rimasto più nel cuore.  

Qualche giorno fa ho compiuto due anni di vita in Terra Santa. Due anni. E pensare che dovevano essere solo tre mesi. In questo periodo sono successe cose incredibili e alcune di queste sono diventate ordinaria amministrazione. Sono sicura che un giorno stenterò a crederci, mi dirò che era impossibile. In questa domenica pomeriggio, ho buttato giù una lista di getto delle cinque cose vere ed incredibili del mio vivere a Gerusalemme, per registrarle e non dimenticarle.

Una piccola premessa: per i credenti, Gerusalemme e la Terra Santa sono i Luoghi che sono stati testimoni dell’entrata di Dio nella Storia degli uomini. Dopo un po’ di tempo qui, vi posso assicurare che questi luoghi colpiscono anche i non credenti: tra queste pietre si respira il passaggio di un uomo che è davvero esistito, e che da qualcuno è considerato Dio. Credenti o meno, l’uomo-Gesù ha una dimensione di concretezza oserei dire quasi tangibile.

 

  1. Abitare sopra l’ottava stazione.

Sono nata in Italia, in una cittadina come tante, e ho sempre vissuto in un comunissimo appartamento di una zona residenziale. Quando mi si chiedeva “dove abiti?”, potevo rispondere “in via XY, all’altezza del supermercato, praticamente dietro la posta”. Oggi abito a Gerusalemme, in città vecchia, ovvero entro le mura che nel Cinquecento ne delimitano i confini. Alla domanda “dove abiti?” oggi rispondo “hai presente l’ottava stazione? Ecco vai ancora un po’ in su, il primo portone sulla destra”. Questa ottava stazione altro non è che la stazione della via Crucis in cui Gesù incontra le donne di Gerusalemme. Un punto di riferimento come un altro, no?

 

  1. Betlemme esiste (e ci sono stata).

Se c’è un modo di viaggiare che adoro, è quello di percorrere i passi dei personaggi dei romanzi che leggo. Una delle città che più ho amato per questa ragione è Londra: che sia Harry Potter, Mrs. Dalloway o Sherlock Holmes, la città e i personaggi diventano improvvisamente veri perché il luogo acquisisce un significato nuovo, in più, guardato con gli occhi del cuore e della fantasia. Quando sono stata a Betlemme, questa sensazione si è decuplicata. Forse perché Betlemme entra tutti gli anni nelle nostre case quando cantiamo le carole o costruiamo il presepe: non importa se “fedele” all’originale o una nostra interpretazione, questa piccola cittadina fa parte del nostro immaginario da sempre. Ecco, la mia Betlemme era dirimpettaia dell’Isola che non c’è. Un luogo in un altro mondo. Invece non solo esiste un posto che si chiama Betlemme, dove si venera la Grotta in cui è nato Gesù, ma è anche una città moderna, in cui circolano le macchine. Ci sono stata, credetemi.

 

  1. Stendere in terrazza.

Nel primo appartamento in cui ho vissuto da universitaria, a Padova, il pezzo forte era il tetto condominiale. Il palazzo infatti era tra i più alti della zona, si vedeva la città e, col bel tempo, persino i colli Euganei. Quando salivo a stendere era di rito fermarsi ad ammirare il panorama, caldo permettendo. Anche oggi ho una vista mozzafiato: si vede tutta Gerusalemme, il Monte degli Ulivi, il Duomo della Roccia e soprattutto il Santo Sepolcro, a circa una quarantina di metri in linea d’aria. All’inizio avevo più di qualche remora a stendere. La mia biancheria sventolante e il Luogo più santo della cristianità in un unico colpo d’occhio. Su questo punto ho ancora qualche reticenza.

 

  1. Pietre in ufficio

Un’amica di mia madre lavora per l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia. Mi ricordo che, diversi anni fa, raccontava di quando lo scioglimento dei ghiacciai restituiva dei reperti e i suoi colleghi li portavano in ufficio per metterli in freezer, cercando di non farli scongelare. Questa commistione di ordinario e fuori-ordinario mi ha sempre affascinato. Qui lavoro per la Custodia di Terra Santa, incaricata da circa sei secoli e mezzo di preservare i Luoghi Santi. Può capitare allora che sulla mia scrivania, tra il portapenne e la mia ridicola tazza del caffè maculata simil-giraffa, sostino per qualche tempo delle reliquie della tomba del Sepolcro o del Monte Calvario. Le reliquie “lungodegenti” le tengo nel cassetto invece, sotto quello dei crackers.

 

  1. Da che parte si scrive?

Due anni a Gerusalemme vogliono dire due anni in Medio Oriente e in particolare in Israele: solo questo meriterebbe un libro. Ho imparato l’arabo sufficiente per sopravvivere al mercato e a sleggiucchiare qualcosa, un po’ per gusto un po’ per sopravvivenza. Da qualche tempo studio ebraico, sai mai che torni utile. Mi sorprende che non ho mai avuto l’incertezza, davanti al testo scritto, di approcciare ciascuna lingua nel senso giusto: ebraico e arabo da destra a sinistra, inglese da sinistra a destra. Ho dei problemi invece quando scrivo: la gestione dello spazio è diversa quando devi scrivere in due lingue che marciano in sensi opposti! E’ impossibile continuare una frase sulla stessa riga per esempio. Il peggio di me lo dimostro verso la fine della lezione di ebraico, quado mi trovo a fissare la pagina e per un secondo penso “con questa lingua, da che lato comincio??”

Mi immagino già, quando sarò vecchia e racconterò queste cose, lo sguardo di tenerezza dei giovani che penseranno “questa ha perso qualche rotella, come faceva a stendere davanti al Santo Sepolcro?”.
Invece è vero, proprio vero.

 

Sissi, Gerusalemme

Photo by Rob Bye on Unsplash

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Se anche tu sei come noi una #adieffina per il mondo, alle prese con nuove abitudini, costumi, lingua e fusi sei la persona che fa per noi. Raccontaci la tua storia, chiacchiera con noi, allarga i nostri orizzonti. Questo spazio è tutto per te .

3 Comments

  • Grazie per questa pagina . Vorrei sapere molto di più, forse è il solo luogo della terra dove vorrei conoscere tutto lo immagino pieno di paesaggi bellissimi ma soprattutto quelle sensazioni meravigliose di vivere dove è nato Il Padre Colui che ci ha dato la vita e donato questo mondo . Grazie ancora appena puoi dammi tue news!!! Grazie Raffaella

  • Gerusalemme da un po è tra le mete che più vorrei visitare e con questo tuo post mi hai fatto venire anche più voglia di andarci! Posso chiederti quale secondo te sia il periodo migliore per visitarla?

  • Bella la pagina che hai scritto.Non so perché ma mi ha emozionato. Ti auguro buon lavoro e buono studio Rosanna

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