Family&Kids Vivere all'estero

La valigia sul letto

Written by Elena Dubai

“La valigia sul letto quella di un lungo viaggio…”

Caro Julio, mi spiace, ma questa non sarà la colonna sonora dell’Estate 2020.
La scuola è finita.
Un anno speciale per me perché ho due Graduations da celebrare: Giulia che andrà alle medie e Tommaso che inizierà il liceo. Nessuno si immaginava una fine anno così, ma indubbiamente sarà indimenticabile.

Mia figlia ieri ha tirato fuori la sua valigia. “Mamma, io comincio a preparare”.
Lei lo sa che probabilmente quest’estate la passeremo qui. Ma ha tirato comunque fuori la sua valigia.

Sui vari gruppi Facebook di Dubai non si parla d’altro.

Ma voi partite? E se poi non torni?
C’è da compilare il form.
Ma no, il form non c’entra.
Dai si va figurati se non torni…
Sì ma se poi non mi fanno tornare, come faccio?

Ho paura di partire.
Ho paura di restare.

Ormai ci si divide in quelli che se la rischiano e partono, e quelli che se la rischiano e restano. Si resta in attesa di sapere cosa succederà.
Rimanere a Dubai d’estate vuol dire rimanere chiusi in casa perchè fuori ci sono 50 gradi.
Vuol dire non visitare le nostre famiglie.

Per mia figlia vuol dire non vedere la nonna, gli zii e i cugini. Non esserci per la nascita del nuovo cuginetto.
Non mangiare la piadina di fronte casa della zia, respirare aria di campagna, oziare davanti alla tv con le persiane abbassate.
L’estate italiana è unica.
È fatta di suoni, di odori, di sapori.

I suoni delle saracinesche dei negozi che si chiudono il pomeriggio in piazza, del tram, della canzone dell’estate, delle tazzine e la macchina del caffè al bar, delle risate “molli” tra cugini.
Di odori del sugo della nonna, del pane appena sfornato della panetterie e il profumo di brioche al bar, della pioggia d’estate in città, della frutta al mercato.
I sapori del gelato, dei ghiacciolini della zia, dei pomodori di campagna, e del pesce quello buono.

Noi rimaniamo attaccati allo schermo e in attesa di notizie certe. E vedremo.

“Mamma io comincio a preparare la valigia , che se anche partiamo last minute, io sono pronta”.
Va bene amore.

Elena, Dubai

Loading...

Author

Elena Dubai

Elena, piemontese di nascita, milanese di origine ed expat da più di 10 anni. Ho vissuto in Germania, Ecuador e poi in USA a New York, Las Vegas e San Francisco e dal dicembre 2014 sono a Dubai negli Emirati Arabi.
Sono mamma di Tommaso e Giulia e moglie di un ingegnere che mi ha trascinato in questa vita in giro per il mondo.
Dal 2012 lavoro come Grafica per Eventi e Feste (www.worldwideparty.it) e dal 2017 come Graphic Designer e Social Media Specialist Freelance a Dubai.

10 Comments

  • Cara Elena, tutto cio’ sta capitando anche qui in KSA. Mia figlia e in parte anche mio marito hanno la valigia pronta da due mesi…e’ incredibile quanto ci manchi l’Italia ma questa prodonda indecisione ci sta uccidendo dentro. Andare e non sapere se torneremo, restare e non sapere quando partiremo. Io non potro’ partire finche’ l’emergenza non sara’ controllata, sono un medico e qui solo da qualche giorno i casi stanno diminuendo…questa mancanza di liberta’ di poter agire ci sta straziando…l’unica cosa che possiamo fare ed abbiamo imparato qui e’ accettare. Accettare la situazione, accettare gli eventi, accettare i 50 gradi che impediscono di respirare…ci sara’ la fine del tunnel!Mi hai fatto sognare ad occhi aperti mentre leggevo la descrizione dell’estate italiana. Mi sembrava di essere li presente…aspettiamo…ce la faremo…un abbraccio sincero

    • esattamente questa incertezza che ci ha fatto decidere di restare nonostante apparentemente si possa viaggiare. sono contenta di averti fatto sognare e aspettiamo.. pazientemente ! un abbraccio !

  • Elena dice bene: accettare, e, se si può decidere magari all’ultimo momento, sull’onda di u gran desiderio, di una possibilità, mantenendo aperta la speranza. Qualunque decisione in questo periodo è difficile. Auguri!

    • si… si vive così. Però non è molto facile da comprendere per i più piccoli. Un anno pieno di insegnamenti direi… grazie!

    • spero tu possa abbracciare presto tua sorella! Anche a me manca molto la mia che ho avuto la fortuna di avere qui a Natale!

  • mah..io non amo l’Italia e questo è il motivo per cui ne ne sono andata e per cui continuo anche a spostarmi..ma mai e poi mai prendendo in considerazione l’Italia per cui non mi mancano profumi o ricordi..vado per trovare amici famiglia figli..tre,ma se non fosse per questo non andrei..nel mondo trovo atmosfere nuove altri profumi altre voci ..ma io sono un’irriducibile lo so e non faccio testo..good luck!!

    • Gabriella, non so quanti anni hai e non conosco la tua storia.
      Ognuno di noi ha una storia diversa.
      Io ho deciso tanti anni fa di vivere all’estero e ho girato diversi paese e ne siamo felici. Ci sono posti dove ho lasciato il cuore e non credo tornerò a vivere presto in Italia.
      Ma questo non ha nulla a che fare con l’Italia.
      Questo post non parla di andare in vacanza in Italia.
      O della malinconia degli odori e sapori italiani.
      Parla del fatto di essere bloccati in un posto senza poter avere la libertà di andare a visitare la mia famiglia.
      Famiglia che per quel che mi riguarda potrebbe vivere a Oslo.
      E allora questo post parlerebbe dei sapori e degli odori di Oslo…

      Il ritornare in Italia è un ritorno da mia madre, mia sorella, mio fratello. E per mia figlia significa affetto, amore, famiglia.
      Quindi che si tratta di Italia o meno, non è questo il punto. Il punto è ciò che quel paese rappresenta per noi.
      Good luck a te!

  • Buongiorno,
    in Tunisia il ‘confinement’ è stato pesante, perchè le immagini che arrivavano dall’Italia, quel continuo incitamento a ‘resistere’ mi ha agghiacciata. Mi sentivo persa, perchè non potevo essere sul posto ad aiutare, e non si capiva nulla di cosa stesse veramente succedendo in Italia. Noi siamo pensionati venuti in Tunisia anche per ragioni di salute, e ci sentivamo impotenti e confusi per quello che succedeva sia in Tunisia che in Italia. A livello locale, è stato forte il timore che la popolazione si sollevasse contro il governo, come già successo in passato, perchè mancava la farina. E condividevamo la preoccupazione per i tunisini, gente gentile ed accogliente. Ma poveri. La comunità italiana ha cercato di aiutare come ha potuto, con generosità e costanza. E loro lo hanno riconosciuto.
    Tornando al tema del post, mi manca l’Italia, la sua cultura, l’energia e la voglia di fare, capire, e anche l’intelligenza vivace, la grinta, la resilienza. Io sono romana di adozione, e non vedo l’ora di tornare nelle mie piazze, godere della sua cultura, andare alle Terme, alle sagre, visitare le nostre meravigliose librerie. Ho letto che il Festival dei due Mondi di Spoleto si terrà comunque, e sarà a fine agosto, con tutti gli eventi (pochi ma di peso) all’aperto, e questa volta tutto italiano. Come sempre, quando si tratta di aiutare il paese, il maestro Muti si è reso disponibile e sarà lui a dirigere il concerto di chiusura, nella piazza del Duomo. In questi giorni, è’ in corso uno straordinario festival musicale di Fondi, nel Lazio, e ci sono altre mille iniziative ovunque. Si percepisce, dall’Italia, la voglia e la determinazione di riallacciare le consuetudini, di ricominciare, ma anche di migliorare e sperimentare. Sono orgogliosa del mio paese, e spero di poter tornare presto (Inshallah) e condividere. Ho lavorato all’estero, e riconfermo che siamo un bellissimo popolo. Spero sia anche un popolo che non si arrenderà di fronte alle conseguenze di questa pandemia.

    • Grazie per aver condiviso questo racconto con noi!
      Sono d’accordo con te siamo un popolo bellissimo e ce la faremo!

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.