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Il pediatra francese e un Coquelusedal che non guasta mai

Written by Veronica Marocco

Il pediatra francese è una figura che, se sei appena arrivato in Francia, ti potrebbe turbare. Parlo da italiana e da persona che ha vissuto per circa dieci anni in vari paesi asiatici, anche e soprattutto da quando sono diventata mamma.

Non sono un’illusa: so benissimo che tutti quegli esami, medicine, accertamenti, visite periodiche che la mia bambina ha fatto a Taipei e Shanghai erano dovute al fatto che l’assicurazione avrebbe pagato tutto senza problemi. Al fatto che ci trovavamo in realtà in cui la clinica e l’ospedale per stranieri erano una necessità, non un vezzo.

Però per me, ansiosa cronica, ipocondriaca di medio livello, lamentosa per indole, perennemente preoccupata e con una soglia del dolore tendente al bassissimo, tutto questo era favoloso. Appuntamento qualche ora dopo, disponibilità continua, ventimila esami che scongiuravano qualsiasi pericolo e verificavano quale virus o batterio avesse colonizzato i bronchi o le orecchie della povera bambina.

Il cabinet pédiatrique presso cui porto i bimbi è molto valido, non posso lamentarmi. Sono molto disponibili, segretaria compresa, e per i bimbi malati hanno sempre spazio. Però bisogna entrare nella loro mentalità, nel loro modo di “trattare” la malattia pediatrica e comprendere la tipica aria francese un po’ blasé.

Il pediatra francese è quella persona che la temperatura del bambino gliela dici tu, e a lui va bene così. Niente termo scanner, termometri a raggio laser. Il bambino quanto aveva? 38,5? Ah, ok.

Il pediatra francese è quella persona che lo svezzamento? Ah, abitate a Taipei? Vabbè le dia quello che trova là. O se le va, faccia alla francese. O all’italiana se le esce meglio. Vabbè, mi raccomando le verdure e niente zuccheri eh? Mi stia bene. Ed io che mi ero comprata pure il Ducasse Bébé.

Il pediatra francese ha un farmaco panacea di tutti i raffreddori, di tutte le tossi e di tutte le infezioni delle alte vie respiratorie: il Coquelusedal. Il Coquelusedal tu lo devi avere in casa sempre, finché il pupo di casa accetterà il barbarico metodo della suppostina. Il Coquelusedal è la panacea di ogni male, il killer di ogni tosse. Non te lo chiede neanche, se lo vuoi o se ce lo hai già. Lui te lo prescrive, perchè il Coquelusedal è salvezza.

Il pediatra francese è sempre rilassassimo. Il bambino prende peso? Bene benissimo! Ma quali curve, ma quali grafici! Il bambino è vivace? Mangia, dorme? Perfetto. Arrivederci eh.

Il pediatra francese è in perfetto accordo con la mamma francese, in un certo senso. Il che un po’ ti mette ansia e un po’ ti tranquillizza. I bambini francesi mi sembrano crescere in buona salute, senza particolari traumi. Le mamme mi sembrano stanche sì, ma meno terrorizzate.

O forse, e torniamo al vecchi dilemma, siamo noi genitori italiani? Siamo famosi per essere quelle sempre allarmati al primo colpo di tosse, quelli che, leggevo in un articolo qualche tempo fa, che si battono per farsi dare l’antibiotico, quelle che non dormono pensando al bambini che “non mi mangia” (eccomi, presente, alzo la mano)?

Oppure, semplicemente, sono io?

Ditemi la vostra…

Veronica, Francia

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Author

Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

4 Comments

  • Incuriosita dal farmaco “panacea di tutti i mali” ho cercato di capire quale fosse il principio attivo e da quel che ho trovato in internet mi pare di capire che sia a base di piante. Quindi il pediatra francese per la qualunque opta per i farmaci omeopatici?
    Per quel che mi riguarda, a me basterebbe che il pediatra italiano venisse a domicilio quando i pargoli non stanno bene. Mi accontenterei anche solo di questo.

    • Si, in realtà in questo caso è un medicinale fitoterapico, comunque si usa molto la medicina naturale e anche le farmacie sono fornitissime. Detto questo, il pediatra che viene a casa è un sogno… ovunque io abbia vissuto non esisteva!

      • Ho vissuto in Germania (Amburgo) per 10 anni e il pediatra che viene a casa è una realtà che non esiste. Si va all’ospedale oppure in studio. Ora mi sono ritrasferita in Italia (Genova) e il pediatra viene anche a casa, ma non quello della mutua, anche se telefonicamente è disponibile anche nel weekend, bensì un primario di un famoso ospedale pediatrico alla “modica” cifra di 70/80 euro a visita…

  • Noi ci siamo trasferiti in Bretagna, dopo 12 anni di Australia e 3 bimbi nati laggiù. Il pediatra esiste solo privatamente e a costi molto elevati, ci si va solo se effettivamente c’è un problema grande, non una tosse o il raffreddore. Per tutto il resto, si va al ” community center”, dove un’ostetrica segue i bimbi dalla nascita, si occupa dei controlli di crescita e di fare i vaccini, più o meno fino ai 3 anni. Se si hanno dei problemi, si va dal medico di famiglia. Il modo è molto rilassato, un po’alla francese, ma questo vale anche per gli adulti. Nurofen per tutto e via. Io mi sono calata in questa parentalitá e mi va benissimo, non sono ansiosa e non mi allarmo, quindi mi ci trovo bene. Ma capisco che essendo “italiane” può sembrare un po’strano. Come va adesso a Dubai?

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