Espatrio Vivere all'estero

Un anno che sto qui, un anno in Francia

un anno in Francia
Written by Veronica Marocco

Un anno e qualche mese che sto qui. Un anno per certi versi noioso, grigio, complice un confinement prolungato in Francia, soprattutto per quanto riguarda bar e ristoranti. Un anno che in realtà è passato veloce, ed ha portato tante, tante cose.

Tornare in Francia, ne ho già parlato, mi ha fatto fare un piccolo viaggio indietro nel tempo rispetto al paesaggio di Shanghai, tanto più che viviamo in una cittadina di meno di trentamila abitanti.

Eppure, quanto mi piace questo posto, anche se certe cose vanno a rilento, anche se non succede nulla. Anche se non ho più una lunga serie di comodità a cui ero abituata e che salvavano la mia vita in espatrio. Il mare, i palazzi d’epoca, l’aria pulita, il profumo del pane, la mia famiglia vicina. Guardarmi intorno è un piacere. Ma è stato un cambio di vita radicale: sicuramente una vita più ricca, nella parte del mondo che amo, quella che mi sembra reale, anche più complessa, specialmente con due bambini.

Una sola rinuncia mi pesa: lo sport, che quest’anno non sono riuscita a praticare come prima. Ma so che tornerà, tempo al tempo: perché se c’é una cosa che l’espatrio asiatico mi ha insegnato, è la pazienza.

Ho ritrovato il coraggio: dopo dieci anni, nonostante qualche sudore freddo, ho ricominciato a guidare. Guidare mi ha sempre messo una grande ansia, e non l’ho mai amato. Figuriamoci con due bambini, figuriamoci al pensiero di dover caricare e scaricare passeggino, spesa, giochi vari. E se il piccolo piange? e se la grande fa i capricci? e il parcheggio? Mi si stringeva lo stomaco al solo pensiero. Mi sentivo già sudata, a disagio.

E poi invece sono salita in macchina, e l’ho fatto. E, nonostante io faccia ancora quasi solo parcheggi a spina di pesce, e non mi sia arrischiata in autostrada, mi sento libera come non mai.

Ho ritrovato un lavoro: part-time, poche sere a settimana, nulla di troppo impegnativo, ma dopo quasi cinque anni di maternità vado a lavorare, esco di casa, entro in ufficio, ho dei colleghi. Prendo il treno, lo scooter, commento il traffico, rido per la richiesta di un cliente fastidioso, mi arrabbio quando c’è un problema col computer.

Ho trovato la flessibilità: sí, i negozi di detersivi sono ancora fra i miei preferiti, sí, vivo ancora con lo sgrassatore in mano, e le impronte di ditine unte sui vetri mi urticano. Ma ho scoperto che alla fine, non è poi così grave. Che anche se sono stanca e stiro domani, che cosa potrà mai succedere? E credetemi, per me è una vittoria. Dopo tutto quel che è successo quest’anno, diciamo che molte cose si sono… relativizzate.

E da qui, dal paesello, mi preparo a nuove avventure. Stay tuned (e che Dio me la mandi buona!).

Veronica, Francia

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Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

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