Vivere all'estero

Il Natale in cui troverò te

zia a distanza
Written by Amiche di fuso

I tuoi genitori mi hanno informato che sarei diventata zia in una videochiamata via Facetime.
Il tuo papà mi ha informato che ero diventata zia con un messaggio via Whatsapp.

Mentre il resto della famiglia ti conosceva tenendoti in braccio, annusando il tuo odore di neonata e stringendo le tue manine paffutelle, io scrutavo il tuo visetto addormentato attraverso lo schermo di un telefono.

Video chiamata dopo video chiamata, foto dopo foto, ti ho vista diventare un pochino più lunga, più cicciotta e più grande. Nelle braccia di tua nonna, di tuo zio o dei tuoi genitori. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, ho visto i tuoi lineamenti farsi più definiti. Ho imparato a riconoscere le tue smorfie e a ridere della tue facce buffe.

Dei primi 15 mesi della tua vita non sono stata che una spettatrice, un’attrice esterna, una comparsa senza un ruolo.

Ti ho vista interagire con i miei fratelli, mia mamma, i miei zii. Sorridere alle loro frasi sciocche e alle loro facce buffe. Ti ho vista imparare a trovare il tuo sorriso e la tua voce. Ti ho vista iniziare a riconoscere la tua famiglia e a reagire alle loro voci, al loro tocco. Ti ho vista raggiungere piccoli traguardi e fare piccole grandi conquiste: la prima volta seduta da sola, la prima pappa, la prima volta che hai gattonato, i tuoi primi passi.

Ho assistito a tutto questo dietro il vetro di uno schermo, quel cordone ombelicale artificiale che fino ad ora è stato l’unico collegamento tra di noi.

Con l’aiuto della tua nonna, ho cercato di farti conoscere la tua zia lontana. A ogni chiamata ti ho sempre parlato e chiamato il tuo nome. Ho fatto per te facce buffe e ho cercato in ogni modo di farti arrivare il mio amore e farti percepire la mia presenza. A lungo mi hai, giustamente, ignorata: Ero solo una voce dietro uno schermo. Un volto impossibile da distinguere da tutti gli altri che vedi in televisione.

Ma recentemente pare che qualche progresso lo stiamo facendo. Sembra che tu stia imparando a riconoscere la mia voce, il mio volto e persino il mio nome.
A quel che mi dicono, quando la nonna ti mette davanti l’IPAD, tu mormori il mio nome e, contenta, ti agiti finché non appaio io dall’altra parte dello schermo. E come ti diverte guardare Bailey, il tuo cugino peloso!

Sono piccole conquiste, piccoli momenti di gioia che sono l’unica cosa che porto con me del nostro rapporto zia-nipote. Piccoli, ma come mi fanno felice!

È difficile, anzi difficilissimo, per me essere zia a distanza. Sognavo questo momento fin da quando ero ragazzina e non vedevo l’ora di avere una piccola nipotina tutta mia da viziare!

Grazie a una mia cara amica qui a Sydney ho potuto sperimentare la gioia e l’emozione di diventare “zia”, anche se con lei ero più una zia di cuore che di sangue. Purtroppo poi la vita l’ha portata verso altri lidi e di nuovo mi sono trovata a diventare una zia virtuale.
E poi sei arrivata tu, la mia prima nipotina di sangue, la prima della nuova generazione. A 20.000 chilometri da me.
È difficile viverti da qui. È difficile vivere i tuoi progressi, i tuoi traguardi. Impossibile esserci nel momento del bisogno, essere la zia su cui contare.
Spero che quando sarai grande questa distanza fisica tra di noi sarà meno pesante, ma per ora sembra davvero un abisso insormontabile.

Per 15 lunghi mesi (più i 9 nella pancia della tua mamma) ti ho aspettata. Per 15+9 lunghi mesi ti ho amata a distanza. Ho sognato il momento in cui ti avrei potuto finalmente stringere tra le mie braccia, coccolare, viziare.
E quel giorno è finalmente quasi qua.

Questo Natale, dopo 5 Natali passati nella rovente Adelaide, tornerò finalmente a casa e lo passerò con la mia famiglia.
Spero che sia un bianco Natale perché, dopo tanti anni in cui ho festeggiato con 40 gradi, mi sogno la neve! Ma che fuori nevichi, tempesti o splenda il sole poco importa. Perché so che tra le quattro mura della casa dove sono cresciuta festeggerò un Natale che non scorderò più.
Sarà il primo con la mia nipotina, il primo da zia, anche se ufficialmente già lo ero l’anno scorso. Il primo in cui vedremo la piccolina scartare i regali che le porteremo da questo angolo di mondo.

Sarà un Natale perfetto perché, dopo tanto attenderti, finalmente troverò te!

Claudia, Australia

Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.

Potete leggere Claudia qui

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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