Vivere all'estero

Anche le expat hanno paura di volare

Written by Elena Dubai

Questo post è nato dopo i miliardi di messaggi scambiati nella nostra chat per tranquillizzarci in questo periodo di partenze e ritorni su voli lunghi e meno lunghi.

Tra le amiche di fuso ci sono 3 fifone dichiarate: io, Monica e Veronica.
Le altre sono più sciolte e ci prendono anche per pazze quando raccontiamo che andiamo a controllare il meteo per capire se nella tratta da fare ci saranno turbolenze…

Viaggiare per me non è mai stato un problema, nonostante avessi un papà con una fifa blu. Mi piaceva prendere l’aereo, magari mi agitavo un po’ se la turbolenza era più violenta del solito, ma diciamo che non ne facevo una malattia.

Devo ammettere che, soprattutto da quando sono diventata madre, l’agitazione si è trasformata in paura. Per un periodo ho sofferto anche di attacchi di panico, curati grazie ad un terapista a San Francisco.
Credo di aver cominciato soprattutto ad avere timori dopo aver fatto un po’ di viaggi con le carcasse americane tra mille turbolenze, rumori, hostess incattivite. Insomma per me i voli interni in America sono stati deleteri.

La paura non mi è mai passata del tutto, anche se ora sono più tranquilla, e quindi cerco sempre metodi per poter vivere meglio i miei viaggi: app sul telefono, libri, ricerche…
A Dubai, inoltre, ho conosciuto parecchi piloti italiani che lavorano per FlyDubai ed ex dipendenti Alitalia e ho deciso di rompere l’anima proprio a uno di loro e porgli alcune domande per magari riuscire a placare un po’ questa paura.
Si è prestato il comandante Paolo, marito di Marja, mamma (e amica) della scuola dei bambini, che ho avuto il piacere di conoscere qui a Dubai. Una famiglia davvero simpatica e interessante con la quale mi sono trovata bene fin da subito. Marja è una finlandese che parla un perfetto italiano con accento romano e Paolo è appunto italiano di Roma e sono approdati a Dubai 4 anni fa per lavoro.
Lascio a Paolo l’onore di presentarsi anche perché per me è simpaticissimo e con lui le battute sono sprecate. Inoltre è il mio spacciatore ufficiale di contatti a Dubai per tutto ciò che riguarda la casa: dal tizio delle tende, al negozietto cinese che vende le lampade migliori, al traslocatore che non parla una parola di inglese ma che è veloce e costa poco…

“Sono nato nel 1964 (l’anno migliore per il Moet & Chandon; non è vero ma mi piace pensarlo).
Ho fatto il Liceo Classico e mi sono diplomato nel 1983.
Nel 1984 sono entrato in Accademia Aeronautica in cui mi sono diplomato nel 1988.
Ho frequentato – insieme ad un fortunato gruppetto del mio Corso – le Scuole di Volo nell’Aeronautica Militare Statunitense, in Texas, dove ho conseguito il Brevetto di Pilota Militare. Al rientro in Patria ho frequentato le Scuole di Volo Avanzato su Fiat G-91 T e su F-104G.
Sono stato assegnato al 2^ Stormo di Treviso, dove ho volato sul Fiat G-91R e sull’AMX nel ruolo di Caccia Bombardiere Ricognitore fino al 1993.
Da lì sono stato trasferito al 61^ Stormo di Galatina (Lecce) dove ho fatto l’Istruttore e l’Esaminatore su MB-339 (lo stesso velivolo che, in versione speciale, usa la Pattuglia Acrobatica Nazionale) fino al 1996.
Da Lecce sono stato trasferito in Texas a fare l’Istruttore e l’Esaminatore sul T-37B in una Base dove vengono addestrati Allievi Piloti scelti tra le Aeronautiche Militari di quasi tutti i Paesi membri della NATO.
Nel 2000 sono tornato a Lecce e nel 2001 ho deciso di lasciare l’Aeronautica Militare (col grado di Tenente Colonnello) per entrare in Alitalia, dove ho volato sul MD-80.
Causa la crisi della Compagnia, nel 2008 ho perso il mio lavoro e nel 2010 ho lavorato in Meridiana volando sempre su MD-80.
Ora faccio il Comandante per Flydubai e ho all’attivo quasi 12.000 ore di volo.”


Ora che avete la certezza che Paolo è un comandante coi fiocchi, è il momento di passare alle domande!

La paura di volare è molto frequente. Un adulto su 6 ne soffre. Per molti è un “volare nel vuoto”, una mancanza di controllo, oppure ultimamente si associa alla minaccia terroristica.
Quindi per favore lanciaci subito un messaggio di incoraggiamento da pilota con anni di esperienza.

Cosa c’è di più bello di un tramonto visto dall’alto, magari cominciando ad apprezzare la curvatura terrestre?
Se non volate non lo saprete mai!
Il terrorismo? Purtroppo ha dimostrato che può colpire con mezzi molto meno sofisticati dell’aereo.

Da quando ti conosco ho imparato che i piloti vengono sottoposti a tantissimi esami. Ci sono degli standard entro i quali dovete stare? Insomma: siamo in buone mani?

Ci sono tre tipi di Licenze (quello che i più chiamano brevetti): Pilota Privato, Pilota Commerciale e Pilota di Linea.
Se vuoi lavorare per una Compagnia Aerea devi conseguirle tutte, superando esami in 14 materie tecniche.
Corsi, esami e Licenze sono standardizzati dall’Autorità Aeronautica Europea, per fare in modo che i Piloti europei parlino (in senso metaforico) la stessa lingua.

Per poter esercitare le funzioni di Pilota di Linea occorre, non solo possedere la relativa Licenza, ma che questa sia in corso di validità: ovvero che si sia effettuata attività di volo negli ultimi 30 giorni, che si sia superato l’esame al Simulatore di Volo (cui ogni Compagnia Aerea sottopone i propri piloti ogni 6 mesi per fare pratica delle procedure di emergenza) e che si sia superato il controllo medico annuale.
Io direi che siamo in buone mani…

Parliamo delle dannate turbolenze. Perché ci fanno tanto paura? Ci spieghi una volta per tutte cosa sono e se vuol dire che stiamo precipitando?

Precipitando? Per carità: non farei questo lavoro!
Immagina che il cielo sia un po’ come il mare: lì spesso ci sono delle forti correnti in grado di risucchiarti e portarti lontano, magari sbatacchiandoti un po’.
Qualcosa di simile succede in cielo: l’aria non sta proprio sempre ferma, visto che la Terra gira e, per così dire, se la trascina appresso…
Noi, in gergo, diciamo che intorno alla Terra esistono delle masse d’aria in movimento e queste, quando si scontrano, talvolta si mescolano con violenza. E se tu ci passi in mezzo con l’aereo “balli”…. che è il gergo con cui noi Piloti chiamiamo la turbolenza.
Quindi, la turbolenza non è altro che aria “agitata”.

Un esempio pratico sono le nubi temporalesche: fanno parte di una massa d’aria particolarmente turbolenta in cui a noi piloti insegnano sin da piccoli (professionalmente parlando…) a non entrare assolutamente!
Purtroppo non sempre la turbolenza si associa a delle nuvole (che si possono evitare, a vista o utilizzando il radar meteo di bordo) ma, leggendo bene le previsioni meteo che abbiamo a disposizione prima e durante il volo, riusciamo spesso ad evitarla.

Un’altra forma di turbolenza è quella causata dagli altri aereoplani: la “scia”. Esattamente come con le macchine. Mai provato a guidare un motorino dietro ad un’automobile? Io si, e si “balla” parecchio!

L’aereo viene sottoposto a controlli ad ogni viaggio? Quanto vecchio può essere ? Io penso di aver viaggiato nelle peggiori catapecchie in America…

L’aereo viene progettato per fare un certo numero di ore di volo, nell’ordine delle decine di migliaia. Stessa cosa dicasi per i motori.
Gli Ingegneri aeronautici conoscono bene le caratteristiche dei materiali usati per costruire un aereo o un motore e sanno quale è la loro resistenza e la loro vita media quando soggetti ad uso quotidiano.
In funzione di questo, stabiliscono ogni quante ore di volo (spesso si tratta di un migliaio) aereo e motore devono essere portati in Ditta (Costruttrice o Autorizzata dalla Costruttrice) per essere sottoposti a un controllo radicale: vengono, di fatto, smontati, controllati, dotati di pezzi nuovi se necessario, e rimontati.
Come nuovi!

I Tecnici della Compagnia Aerea, poi, fanno controlli meno “pesanti” ad intervalli mensili e, comunque, un controllo dello stato generale del velivolo va fatto ogni 24 ore.

Tu ogni quanto fai il tagliando alla macchina?

Ti capita di dover confortare passeggeri timorosi? Hai qualche racconto in particolare?

Be’, sì, mi è capitato di avere avuto passeggeri un po’ più apprensivi…
Mi ricordo di un signore che entrò in cockpit durante l’imbarco facendomi notare che le gomme dell’aereo erano sgonfie e lui, che faceva il gommista, lo sapeva bene.
In questi casi, penso sia importante trasmettere empatia ed autorevolezza: l’ho fatto ammanettare!
SCHERZO!
L’ho ringraziato e mi sono affacciato con lui dalla porta dell’aereo: gli ho detto che secondo me la pressione era a posto ma avrei chiesto al Tecnico di verificare.
Lui mi ha ringraziato a sua volta, mi ha sorriso e si è andato a sedere molto più calmo di prima.

Per voi piloti, noi fifoni di volare siamo tipo alieni? Dicci la verità, avete un nome in codice o un nomignolo?

Non mi risulta….

Momento serio: cosa consiglieresti di fare a chi ha paura di volare? Come si potrebbe preparare ad un volo per poter viaggiare in modo piò sereno? (A parte ubriacarsi)

La seconda che hai detto…

ARI SCHERZO!
Assolutamente no alcool se si è un po’ nervosi: aiuta solo a perdere il controllo (e magari diventare aggressivi con gli Assistenti di Volo) più facilmente.
Io consiglierei di ascoltare musica rilassante o fare uno dei propri passatempi preferiti: leggere, fare le parole crociate, giocare a un videogioco.
In questo modo si sposta la concentrazione su altro che non sia…preoccuparsi per il volo.

8. Quindi per concludere perché secondo te volare è sicuro?

Mai letto le statistiche sugli incidenti stradali e su quelli aerei?
Io amo i numeri perché non si interpretano, si leggono e basta e dicono una cruda verità: che ci si fa male molto più spesso per strada che per aria… 😕

Ultima domanda: posso volare gratis dopo questa intervista?

Se mi regali una Lamborghini sì….

 

E vabbè ci ho provato.

Grazie mille al Comandante Paolo Cicero per la disponibilità!

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Author

Elena Dubai

Elena, piemontese di nascita, milanese di origine ed expat da più di 10 anni. Ho vissuto in Germania, Ecuador e poi in USA a New York, Las Vegas e San Francisco e dal dicembre 2014 sono a Dubai negli Emirati Arabi.
Sono mamma di Tommaso e Giulia e moglie di un ingegnere che mi ha trascinato in questa vita in giro per il mondo.
Dal 2012 lavoro come Grafica per Eventi e Feste (www.worldwideparty.it) e dal 2017 come Graphic Designer e Social Media Specialist Freelance a Dubai.

2 Comments

  • Gentile Comandante,
    quello che lei dice e’ assolutamente vero. Secondo l’opinione prevalente – puo’ consultare “The champagne companion” di Michael Edwards- il 1964 e’ la migliore annata della Champagne, non solo per il Moet, del XX secolo, seguita dal 1985.
    Per il suo prossimo aereo, grazie dei suoi consigli e buon volo!

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