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Oltre La Valigia:Riflessioni di una Expat in Vacanza

Written by Nadja Australia

Essere una expat in vacanza è come osservare il mondo da un punto di vista unico, uno spaccato tra due realtà distinte. È un momento di ritorno, di riunioni e di confronti, che porta con sé sfide e riflessioni profonde.

Se c’è una lezione che un expat in vacanza impara rapidamente, è che la vita degli altri non si ferma in sua assenza. Le strade che una volta sembravano essere state tracciate per te potrebbero essere cambiate in modo inaspettato. Questo è il primo impatto quando si torna, un momento di realizzazione che la vita prosegue indipendentemente dal nostro percorso.

Non è una articolo che vuole colpevolizzare nessuno, non sono negativa o sto scrivendo cose personali contro qualcuno. Ho imparato tanto in questi lunghi anni fuori, ho conosciuto e parlato con tantissime persone espatriate come me e parlando di vacanze venivano fuori tanti punti in comune. Ho provato a metterli in fila e vorrei discuterne con voi per capire che ne pensate e se avete questa stessa visione. Pronti? Via.

La gente non stravolge le proprie abitudini per te e non deve farlo

La consapevolezza di non essere il fulcro delle vite altrui è uno dei primi insegnamenti della vita da espatriato. Gli expat in vacanza si ritrovano a confrontarsi con una verità disarmante: il mondo non ruota attorno a loro. Mentre pensano di aver vissuto esperienze diverse e talvolta trasformative, scoprono spesso che è successo anche a chi non è partito. Chi è “rimasto” ha ovviamente delle abitudini esattamente come quelle che abbiamo noi dove viviamo. Orari di lavoro, scuola, dentista, amici nuovi.

Noi siamo in vacanza, spesso loro no. Non possono saltare il lavoro o la scuola per noi. Questo non è segno di disinteresse, ma piuttosto la naturale continuità della loro esistenza. Mettiamocelo bene in testa: le persone non devono stravolgere le proprie abitudini per noi. Se possono e vogliono lo faranno, senno pace, ci dovevamo organizzare meglio NOI.

Chi ti vuole vedere ti vede

Questo è un argomento discusso in tutte le lingue, in tutti i luoghi e in tutti i laghi (cit.). Credo forse sia il PUNTO numero uno dell’expat in vacanza. Si collega bene al punto precedente ma con piccole postille. Se anche non ci siamo organizzati al meglio, sono certa che tutti avete avvisato del vostro rientro con larghissimo anticipo (a meno che non sia una sorpresa o siate ricchi da poter fare i biglietti aerei il giorno stesso. In questo ultimo caso se volete portarmi in vacanza con voi fate un fischio). Arriviamo al dunque.

Se i vostri amici o presunti tali non riescono a liberarsi per quando voi siete li forse avete qualcosa da rivedere nel vostro rapporto. Ovviamente può succedere l’imprevisto eh, che mica stiamo qui a pensare male. Ma in venti giorni non c’é nemmeno un’ora libera? Da una parte e dall’altra eh, mica siamo esenti. E i parenti? Vi riporto questo discorso che mi fece un amico tempo fa e mi ha fatto riflettere:

“Ma perché noi siamo costretti ad andare a casa di tutti senno si offendono e mio cuggggino che abita nel paese a fianco o nella città X quando rientra in paese si può fare gli affari suoi senza fare la Via Crucis? Noi solo perché abitiamo all’estero ad ogni rientro dobbiamo salutare tutti pena essere disconosciuti? Che ha di diverso Bologna con Toronto?”

Non so, ditemelo voi. Io faccio del mio meglio ma non accontento mai nessuno. Da vent’anni.

Le vacanze da expat sono un banco di prova per le relazioni. È il momento in cui si capisce chi veramente desidera passare del tempo con te, nonostante la distanza e le differenze di routine. Le persone che contano faranno lo sforzo di vederti, di organizzare momenti insieme e di mantenere viva la connessione. È un filtro naturale, un’opportunità per riconoscere e valorizzare i legami genuini.

Non stressarti tanto, le vacanze di rientro in Italia non sono vere vacanze

Il ritorno in Italia per gli expat non è sempre sinonimo di relax e riposo. È piuttosto un periodo di incontri intensi, riunioni familiari e impegni che si accumulano. Devi gestire le aspettative degli altri riguardo al tuo tempo e alla tua presenza, mentre cerchi di trovare equilibrio tra il dovere e il desiderio di relax. È importante accettare queste realtà senza risentimento e apprezzare gli incontri significativi che si riescono a fare durante questo periodo. Spoiler: è difficilissimo.

Essere un expat in vacanza è un’opportunità per comprendere meglio se stessi e gli altri, una finestra che si apre su due mondi che si incontrano solo occasionalmente. È un momento di reciproca scoperta, in cui le divergenze diventano un punto di connessione anziché di separazione.

Cosa ne pensate? Vi leggo, ditemi la vostra

Nadia, Australia

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Nadja Australia

Espatriata per lavoro ormai più di 15 anni fa, con mio marito abbiamo vissuto in Serbia, Romania, Bulgaria, Arabia Saudita,Peru, Argentina e adesso Australia! Con noi due bimbi globetrotter che ci accompagnano nella nostra pazza vita girovaga!Il nostro mantra? Home is not a place, it's a feeling! Con la Sardegna nel cuore, viviamo dove ci porta il lavoro e ci godiamo ogni piccola cosa che i paesi ospitanti ci offrono con l'entusiasmo della prima volta!

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