Interviews

Un italiano di successo internazionale

Johnny Di Francesco
Written by mimma Dubai

Da sempre mi piace circondarmi di luoghi e persone che mi danno energie positive.
Sto lontana da quelle negative e mi interesso solo a quelli più bravi  di me.
Quelli che fanno, quelli con cui sedendoti a prendere un caffè ti senti subito arricchito.

Milano in questo era fantastica. Quante persone meravigliose ho incontrato.
Kuwait però non è da meno.
Trovo sempre qualcuno che ne sa più di me, che ha fatto cose che non so, che si pone nei confronti della vita come piace a me.

Oggi vi parlerò di una persona incontrata qui e che mi è piaciuta un sacco: Johnny Di Francesco.

Johnny Di Francesco

 

I suoi genitori emigrarono dall’Italia in Australia negli anni ’60 ed è nato e cresciuto nel sobborgo di Melbourne a Brunswick.

Ora è il titolare di un brand di ristorazione di grande successo. “400 Gradi” infatti, non solo ha diverse filiali in Australia, ma ora è presente anche nel Middle East e in America.

Senza contare che Johnny di Francesco nel 2004 ha vinto la XXIII edizione dei Campionati Mondiali della Pizza. Più di tremila pizze, preparate da circa seicento concorrenti, sono state valutate a Parma da un giuria di 30 esperti.
A vincere, nella categoria “Miglior Pizza stile Napoli” è stata proprio la Margherita preparata dall’australiano Johnny Di Francesco.

Quando mi hanno parlato di lui ho fatto quella che un po’ dubitava.
Lo confesso. Mi dicevano: “Hanno aperto una nuova pizzeria italiana”.
Io saccente rispondevo: “No, aspetta, è di un australiano con origini italiane”.
Questa è stata la prima cosa che gli ho detto nel corso dell’intervista e di cui mi sono scusata.
Lui è un italiano internazionale di successo.

Ho conosciuto Johnny al soft opening della nuova location di “400 gradi”.
Io non ero mai stata nemmeno a quella di Avenue Mall. Confesso che in genere, se vado fuori a cena, evito un posto italiano perché ho sempre dubbi sull’autenticità e poi amo curiosare nelle altre culture culinarie.
Quella sera però sono stata felicemente smentita. Sia per la qualità del cibo che per la personalità di Johnny.  La sua storia è molto affascinante.
E ho deciso di raccontarla.

Johnny quando è iniziata la tua avventura nel mondo della ristorazione? E’ una passione di famiglia?

Ho iniziato a lavorare a 12 anni in una pizzeria, ma lavando i piatti.
Non l’ho fatto per passione, non all’inizio almeno. A quel tempo cercavo di avere qualche soldo per me.
Non avevo in mente di trasformarla subito in un lavoro.
Mio padre, mi ha insegnato l’amore per la vita e il cibo.
Pian piano dal lavare i piatti sono passato in cucina. Ero solito guardare e imparare, e con molta pratica, nel corso degli anni ho continuato ad allenarmi in cucina. Ho poi completato la formazione professionale a Napoli. Perché dopo un po’ la pizza stile australiano non mi interessava più. Io volevo fare la vera pizza napoletana.

Dopo aver vissuto a Napoli per imparare la vera pizza napoletana, frequentando la scuola, conoscendo tutti, sei tornato in Australia e hai aperto il tuo primo ristorante. Ricordi quel giorno? Che consiglio daresti a chi decide di aprire un’attività?

Come dimenticarlo, anche perché c’è stato un divertente episodio che mi ha guidato poi negli anni successivi.
Era il giorno dell’inaugurazione di “400 gradi” a Melbourne e uscii fuori a guardare la vetrina emozionandomi.
Ad un certo punto arrivò un signore che mi chiese: “Che fai qui fuori? Lavori qui?. Risposi: “Veramente è mio. Oggi apriamo”. Allora lui mi disse: “Complimenti, sarai orgoglioso di te, ma lasciami darti un piccolo suggerimento. Nei primi dieci anni non guadagnerai nulla. Se resisti, continui a crederci, investire, senza farti scoraggiare, dopo 10 anni avrai successo e inizierai a guadagnare”.
Io l’ho guardato senza dirgli nulla. Ho pensato che era pazzo.

Invece ha avuto ragione: per dieci anni ho lavorato e basta. Il successo è arrivato esattamente dopo 10 anni. Ma io, come mi aveva suggerito non ho mai smesso di credere in un certo modo di lavorare. L’arte di creare la vera pizza napoletana rappresenta il cuore e l’anima della cultura italiana, tramandata di generazione in generazione. È molto importante per noi preservare questa tradizione. Su questo non ho mai cambiato idea. Negli ultimi 10 anni ho dedicato la mia vita alla conservazione della pizza napoletana in Australia, quindi è un grande traguardo aver fatto parte di chi c’è riuscito. Sono stato  il primo addestrato a Napoli alle regole VPN dell”Associazione Verace Pizza Napoletana”. Infatti sono il Presidente dell’associazione. Ed è questo il mio suggerimento. Credete in voi. Non fatevi scoraggiare, il duro lavoro paga.

La tua famiglia in tutto ciò che ruolo ha avuto? Deve essere stata dura per loro visto i ritmi di chi lavora nella ristorazione 

Non sarò mai sufficientemente grato a mia moglie. Ci siamo conosciuti da ragazzi e ogni piccolo step è avvenuto grazie al suo appoggio. Ha cresciuto i nostri tre meravigliosi figli e ora lavora anche con me.
La famiglia resta la cosa più importante e cercare di passare del tempo insieme la mia priorità.

Ti senti italiano Johnny? .

Sono sicuramente italiano per la passione per la vita, il cibo, la famiglia. Ma all’Australia devo la mia mentalità imprenditoriale, l’approccio al lavoro.

Johnny ci dici una frase o un motto che ci possa ispirare?

Think big, act small.
Non avere fretta, studia, preparati, investi. Costruisci tutto step by step!

 

Grazie Johnny, non solo per l’ottima pizza, ma per avermi tolto il terribile stereotipo.

Mimma, Italia

ps: se volete potete seguire Johnny Di Francesco su Instagram ma sopratutto andarlo a trovare in uno dei suoi tanti ristoranti.

Loading...

Author

mimma Dubai

Giovane quarantenne, mamma di una very funny girl, partita per amore per Kuwait City al grido di “oh poverina” e “ma non ti annoi” sono riuscita a realizzare una grande impresa in mezzo al deserto: trovare il mio vero io. Terrona, comunicativa, pr, scrittrice, sostenitrice della forza del pensiero positivo e grande estimatrice dell’amicizia tra donne di tutte le razze, lingue ed età. Il covid mi ha stravolto la vita, obbligandomi a trasferirmi a Dubai. Dal medioevo sono passata al Futuro. Cosa mi aspetta dopo?

1 Comment

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.