La frase che dico più spesso da quando sono arrivata nei Paesi Baschi francesi è “mi sembra di essere in un film”.
Per un gatto indipendente e cittadino come me, trovarsi in una realtà cosi tranquilla e silenziosa è spiazzante. Il ritmo rock è sparito e ha lasciato il posto a delle note di pianoforte. È come andare in vacanza in un posto isolato in montagna per rilassarsi e poi all’improvviso capire che vivi lì, che la tua vita è al contrario.
“Alcuni luoghi sono un enigma, altri una spiegazione” scrive Fabrizio Caramagna.
In questo momento enigmatico, tengo ferme quattro stelle polari:
#1 – Il movimento: mens sana in corpore sano! Quando la mente non è sicura di cosa sta succedendo, dare spazio al movimento è per me una buona ricetta. La fatica fisica abbassa il rumore dei pensieri e alza il calore corporeo, insomma sono solo benefici.
#2 – Raccogliere informazioni sul posto e su di me, ovvero restare in osservazione senza voler arrivare a una conclusione. Spesso vorrei avere le risposte subito. Sono una millennial? Sì. O forse sono solo determinata e consapevole che il tempo passa in fretta. Ma questo l’ho imparato: le sensazioni si manifestano, prendono forma, e poi le risposte affiorano.
#3 – Esprimere quel che sento. Dirlo a me stessa, ai miei amici, alla famiglia. Non sorvolare sui dubbi e la vulnerabilità ma restare vera. Sentire quel che provo e non negarlo, perché solo in questo modo potrò trasformarlo.
#4 – Uscire dalla situazione: questa è una mia antica tattica, che funziona anche ora. Prendere le distanze da un luogo o situazione, vederla da lontano, mi fa vedere tutto per come è. E quindi un fine settimana altrove o anche solo un libro che parla di posti diversi mi rendono più obiettiva e grata per quel che ho.
A un certo punto le nuvole si diradano, la bellezza del paesaggio si mostra e l’enigma si scioglie.
Ogni posto nuovo regala la possibilità di imparare di più su chi siamo. Sta a noi cogliere l’occasione e fiduciosi, continuare a camminare.
Giulia – Francia