Espatrio Vivere all'estero

Rio de Janeiro, torno da te

Written by Diletta Texas

L’ultima immagine che ho di te è in un taxi. 

Percorrevo la spiaggia di Ipanema per andare in aeroporto, con i Dois Irmãos alle spalle e il Cristo che mi salutava dall’alto. 

Un gruppo di surfisti all’altezza di Arpoador cavalcavano felici le onde. Passando per Copacabana tanta gente giocava a beach volley mentre altri sorseggiavano acqua di cocco, guardando il mare. 

Era giugno del 2013 ed io in quel taxi piangevo di malinconia. Sono abituata agli addii, dovrei non piangere più. Invece mi succede ogni volta che lascio andare una cosa bella. 

E tu Rio sei bella. Non lo dico solo io, lo dice chiunque abbia avuto la possibilità di incrociare il tuo sguardo anche solo per qualche giorno. 

Da te in passato sono stata bene. Ed anche quando mi facevi infuriare per la lentezza, per l’imprecisione, per le tue contraddizioni, alla fine ti guardavo e come per magia ti perdonavo sempre tutto. 

Pensavo che non ti avrei rivisto mai più. Piuttosto avrei conservato solo il ricordo di anni preziosi. 

Invece eccomi qua, ancora con la tua foto tra le mani, immaginando come sarai diventata, se saprai accogliermi ancora e fare di te la mia prossima casa. 

Dammi qualche mese e vengo da te, mia incantevole Rio de Janeiro…

Scrivevo così un mese fa circa quando ho realizzato che Rio de Janeiro sarebbe stata la mia prossima tappa. 

Dopo cinque anni passati negli Stati Uniti, a Houston, è tempo di rifare gli scatoloni, chiudere l’ennesimo capitolo e aprirne uno nuovo. Ho giusto qualche mese, il tempo che si diplomi il più piccolo dei miei figli e poi la mia nuova casa sarà in Brasile. 

Il Brasile è uno stato immenso, con una natura rigogliosa che accende tutti i cinque sensi in un solo sguardo. Io ho già vissuto a Rio de Janeiro più di dieci anni fa e nonostante abbia fatto fatica ad imparare la lingua, abituarmi ai loro ritmi e ai loro modi strambi, ne ho un ricordo spettacolare. 

I ricordi mi riportano alle spiagge della zona Sur, sicuramente la più bella, ma non esiste zona in quella città che non trasudi allegria e tradizione. 

Ci sono le montagne, le foreste, i laghi, il mare. Tutto insieme in un tripudio di bellezza assoluta. 

Rio de Janeiro è tanta roba. E’ bellezza, ma anche povertà. 

Nell‘ammirare i suoi panorami mozzafiato si scorgono prepotenti le favelas incastonate nella città, a ricordarti che come sempre comanda il denaro. Però queste realtà non tolgono nulla all’allegria di questo popolo che costantemente si rileva gioviale e carismatico. 

Il famoso carnevale di Rio è un’unica festa nazionale che coinvolge trasversalmente tutti gli strati sociali. Tra le strade del Sambodromo il benestante balla col bisognoso ed il ritmo è lo stesso. La samba abbraccia tutti con lo stesso ritmo. Ho avuto la fortuna di partecipare ben due volte ed in entrambi i casi ho avuto la stessa percezione. 

Sono passati tanti anni ed onestamente non so che città troverò ad accogliermi. All’epoca avevo i bambini piccoli e la scuola era un ottimo veicolo per conoscere gente nuova. La maggior parte dei miei amici dell’epoca vivono ora in altri paesi come me quindi mi toccherà ricominciare. 

Non ho paura, sono solo un po’ stanca. Avrei preferito trasferirmi in un posto più vicino all’ Italia o comunque all’Europa dove studiano i miei figli. Ma il lavoro detta le regole, non la nostalgia. 

Piuttosto torneranno a farmi visita amici e familiari visto che, chissà perché, a Houston non è venuto nessuno invece a Rio ho già gente che vorrebbe prenotarsi. 

Ad ogni modo tra poco inizierà la ricerca della nuova casa che già sono certa non sarà grande come quella americana. 

Non avrò mai più una casa cosi grande come qui.  Dovrò trovare la maniera di ridimensionarmi con i mobili e gli oggetti accumulati nel tempo in questi ultimi cinque anni di vita texana. 

Questi mesi che mancano voglio godermi tutto quello che offre Houston. Questa bella casa, ma soprattutto i miei amici, fonte preziosa da cui ho attinto forza ed energia in questi anni. 

Nonostante non sia stato il mio posto preferito qui sono successe cose belle nel mio cuore, ho conosciuto persone speciali, goduto di una cultura tanto diversa dalla mia, forse anche troppo. Per questo che a volte non ci siamo proprio capiti io ed il Texas. 

Allora eccomi qui, con ancora qualche mese americano a raccontarvi storie da questo posto ai piedi degli Stati uniti dove, mentre vi scrivo, uno scoiattolo appare dalla finestra con una ghianda tra i denti. 

Cambierò nome, diventerò Diletta, Rio de Janeiro. 

E allora si che le mie amiche dovranno andare a modificare il mio nome attuale sul telefono che,  per cinque anni qui in America e da due con le amiche di fuso, era e sarà ancora per poco

Diletta, Houston 

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Author

Diletta Texas

In uno strano mix di curiosità, poesia e resilienza, da quasi vent’anni giro il mondo con la mia famiglia. Tre continenti, otto paesi, due figli e un cane che si sono uniti strada facendo.
Lingua che arriva dritta al punto e cuore tenero e generoso. Appassionata, schietta e carismatica, amo cucinare se sono nervosa e andare a teatro se sono felice.

1 Comment

  • Ciao Diletta,
    Io sono nata e cresciuta a Rio, e da 40 anni vivo in Italia.
    Dopo i primi anni quando ogni ripartenza era una telenovela, con i pianti e familiari all’aeroporto, oggi sono molto italiana e, continuo ad amare i viaggi, ma non penso di tornare a vivere a Rio.
    La tua esperienza dev’essere fantastica, perché puoi prendere i posti così come sono, senza la “responsabilità” di sceglierli. E, proprio per questo motivo, credo la tua esperienza a Rio sarà ancora fantastica.
    Rio è un po’ cambiata, anche se non ci sono stata molto in questi ultimi anni; ma così come sono cambiate altre città come Miami e la stessa Roma.
    Non so quanti anni hai, ma io ho vissuto il Brasile dei brasiliani che lavoravano con il sorriso, ed era incantevole. Mio marito rimaneva a bocca aperta perché qui non esisteva questa disponibilità nelle persone. Purtroppo dopo sono arrivati i sussidi facili e intere generazioni sono passate dalla voglia di lavorare a perché devo farlo se posso avere “bolsa famiglia”? E questo ha cambiato molto il Brasile. Per me era meglio prima, tanto la povertà è rimasta tale (o peggio).
    Ricordo tanti anni fa di leggere su una rivista italiana che in Brasile vedevi il ragazzino chiedere soldi per mangiare mentre davanti a lui passava una Ferrari. Questo è un ottimo esempio delle contraddizioni brasiliane, presenti dappertutto,
    Ma se lasciamo da parte queste cose e ci lasciamo portare come dice un famoso cantante brasiliano (Zeca Pagodinho) “deixa a vida me levar” (lascio che sia la vita a portarmi), troviamo persone dal sorriso facile, facili da avvicinare, molto aperte non solo socialmente ma anche culturalmente. Il Brasile è molto giovane (è stato scoperto nel 1500) e non ha una carica culturale pesante da portare e questa leggerezza si sente nella gente.
    I miei figli (che hanno vissuto due anni da ragazzini e poi mio figlio anche un’esperienza lavorativa da grande) portano sempre Rio e il Brasile nel cuore.
    Che sia una “temporada” ancora più bella della prima! E bevi una caipirinha di fragola per me (come la fanno lì non la fanno da nessun’altra parte 😉 )

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