Vivere all'estero

Fare comunità

Written by Valeria Il Cairo

Fare comunità. Essere comunità.

La comunità che ci scegliamo, a volte, ci salva e ancor di più nei momenti complicati.

Ancora una volta, come quasi sempre da quando sono all’estero, ho vissuto le festività lontano dall’Italia, che vuol dire lontano dalla famiglia.

Quest’anno, forse, per quasi nessuno sarà stato uguale ai precedenti.

Per quanto mi riguarda, la comunità che mi ritrovo attorno in Arabia Saudita in questo momento, non è quella della famiglia di origine, ma quella delle persone con cui scelgo di trascorrere il mio prezioso tempo. Prezioso perché per me il tempo è un valore a cui attribuisco un gran peso.

Di conseguenza, hanno un peso e un valore le persone con cui lo trascorro che poi diventano, lentamente, connettendosi una all’altra, una comunità.

Il posto in cui vivo da 5 anni, l’Arabia Saudita, è diverso da altri come vi racconto in questo articolo.

Perché? Innanzitutto perché tutto sommato è comodo avere una serie di servizi sotto mano e poi perché, la maggior parte delle persone che conosci, vivono sotto il tuo stesso pezzo di cielo.

La comunità quindi la ritrovi e non la scegli all’inizio.

Viene, allora, da chiedersi: “Si tratta davvero di una scelta”?

Come creo la mia comunità?

Come le persone che conosco diventano comunità?

In fondo non c’è una risposta unica.

In Arabia Saudita, diversamente dai miei esteri precedenti, ho conosciuto e frequentato alcuni italiani. Altrove non era accaduto perché eravamo tutti dislocati in posti diversi, a volte lontani gli uni dagli altri. Tuttavia, anche qui ci sono alcune persone che non frequento pur essendo italiane così come invece ho dei cari amici sudafricani e messicani. Persone diverse da me, ma con cui volentieri faccio gruppo e organizzo con piacere il tempo da trascorrere insieme.

Fare comunità in Arabia Saudita per me è stato semplice: amo preparare colazioni abbondanti per gli amici e mi piace aprire la porta per condividere cibo e chiacchiere.

Fare comunità per me vuol dire condividere i propri punti di vista magari mangiando una semplice pizza, o decidere all’ultimo momento che ognuno porta qualcosa e si va a fare un barbecue in piscina.

Fare comunità è anche partecipare agli eventi che si organizzano e non posso non ricordare le numerose vendite di dolci preparati dagli abitanti del compound e il cui ricavato sarà parte del bonus di Natale per chi si occupa della manutenzione del compound.

Fare comunità vuol dire anche organizzare la festa di Halloween sebbene non sia proprio nelle mie corde. O partecipare al torneo di tennis del compound anche se del tennis non è che io sia proprio appassionata. Così come tante altre piccole attività che però creano contatto e unione.

Credo che l’apice di questo concetto di comunità più stretta, quasi salvifica, ve lo possa raccontare con un esempio di vita vissuta proprio poco tempo fa.

In Arabia Saudita, la situazione Covid-19 permette di muoversi all’interno del paese senza particolari restrizioni, ma con le normali misure di sicurezza da rispettare.

Noi abbiamo deciso di andare in un luogo magico, patrimonio dell’Unesco, che da poco è aperto ai visitatori.

Precedentemente quest’area, chiamata Al Ula, era chiusa ai visitatori e vi si accedeva solo su invito.

Pensate che diverse persone del compound, senza che fosse preventivato, hanno fatto la stessa scelta e si sono mosse verso quella direzione.

Cosa è successo? Abbiamo deciso di trascorrere il capodanno tutti insieme nella città di Gedda. In maniera semplice e spontanea ci siamo organizzati e goduto, all’idea prima e nella realtà poi, di vivere insieme un momento tradizionalmente legato alla sfera familiare.

Fare comunità all’estero è una faccenda seria, ma altrettanto semplice se davvero si ha la fortuna di incontrare le persone giuste nel proprio girovagare.

Valeria, Arabia Saudita

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Author

Valeria Il Cairo

Leccese di origine, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche ho cominciato a lavorare a Milano, in una grande società di consulenza americana finché un giorno, con mio marito, ho colto un’occasione di lavoro all’estero che doveva essere temporanea. Correva l’anno 2003. Non sono più rientrata perché col tempo è diventata una scelta di vita per l’intera famiglia.
Ho vissuto tra Europa (Madeira e Croazia) e Medio Oriente (Abu Dhabi e Arabia Saudita) e ora mi trovo a Il Cairo.

Ho curato progetti volti a condividere le mie conoscenze della cultura e società saudita. Tra gli ultimi uno dei più interessanti è “Mi racconti la tua storia? Parole in libertà dall’Arabia Saudita” in cui ho intervistato italiani sparsi su tutto il territorio saudita. Trovate le interviste sul mio canale YouTube " Valegirovaga"

Ho sempre insegnato italiano agli stranieri e al Cairo lavoro in Università e per L'Istituto italiano di cultura condividendo e diffondendo la cultura e la lingua italiana

Trovate quasi tutto di me su https://linktr.ee/valegirovaga

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