Reinventarsi

Diventare guida turistica in Qatar

Diventare guida turistica in Qatar
Written by Veronica Marocco

Quando sono arrivata a Doha, una volta preso il tempo di stabilirmi e trovare i miei spazi, mi sono detta che avrei lavorato. In un paese in cui la forza lavoro siamo noi stranieri, mi sono detta che ci sarebbe stato un posto anche per me.

Ho dovuto presto fare i conti con la mia realtà familiare: un marito dal lavoro estremamente impegnativo, che non gli permette di essere a casa nei fine settimana o alla sera, due bambini piccoli, malattie, appuntamenti pediatrici e sportivi.

Aggiungiamoci il fatto che in Qatar nessuna scuola (a mia conoscenza) offre la possibilità di rimanere fino a tardi nel pomeriggio (mia figlia a scuola francese finisce quasi sempre intorno alle 13 e mangia a casa). Nonostante fossi abbastanza fortunata da poter avere un aiuto, in questo momento della mia vita non sarei riuscita a lavorare a tempo pieno.

Sfatiamo un mito sull’avere una tata: non è che li lasci a lei e ciao. Sicuramente è un valido aiuto (santa donna), sicuramente solleva da una serie di incombenze casalinghe, ma non può occuparsi di tutto. Non può portare i bambini dal pediatra, non guida (in un paese come il Qatar dove è imprescindibile), non può semplicemente sostituirsi a me. Non è come un nonno o una nonna, ad esempio.

E dunque mi sono trovata a rimuginare su come avere un lavoro flessibile, che mi permettesse di lavorare a tempo parziale ma programmando le ore di attività conciliandole con le ore “familiari”. Non ho un mestiere che possa essere fatto da freelance, e nessuno mi ha assunta con un part time.

È stato grazie al consiglio di altre amiche che ho avuto l’idea di diventare guida turistica. Del resto, avevo sempre lavorato nel Turismo ed avevo già una buona esperienza come guida a Tokyo.

Ma come si diventa guida in Qatar?

Anzitutto, facendo la formazione. Io sono stata fortunatissima: il corso, che prima era a pagamento, è stato offerto gratuitamente nel 2022 da Qatar Tourism, in previsione del grande afflusso previsto per i Mondiali di calcio previsti a fine anno, ma anche nelle proiezioni di un paese peril quale questi campionati sono visti come un palcoscenico per farsi conoscere in tutto il mondo, ampliando con eventi e con una crescente offerta turistica il proprio panorama.

La formazione dura circa due settimane ed è abbastanza impegnativa: mentalmente, perchè i concetti forniti in un tempo ristretto sono molti, e fisicamente, perché già dai primi giorni si parte con le visite nei luoghi di interesse. Nel mio caso, il mio training si è svolto ad agosto, con una temperatura percepita di 50 gradi. Diciamo che ad ogni sito visitato sembravo uscita da una doccia di sudore.

Finita la formazione si passa subito all’esame, che si divide in varie parti. La prima, una prova di visita sul bus turistico. La seconda, una prova di guida in un sito specifico (nel caso di Doha, il Souq o un museo). La terza, l’interrogazione in aula, con domande che possono vertere su concetti tecnici sul turismo e sul lavoro di guida o storico-geografici sul Qatar.

(Nota bene: questo è quanto è accaduto a me. So da alcune guide che hanno fatto la formazione dopo che una parte del training è stata fatto on line, ad esempio).

Una volta ottenuti i risultati dell’esame…potete andare a ritirare la vostra licenza! Sulla licenza verranno riportate le bandierine delle lingue che sapete parlare e nelle quali siete autorizzati a condurre il tour. Nel mio caso, Italiano, Inglese e Francese.

Personalmente avendo il doppio passaporto non ho dovuto produrre alcuna documentazione, ma qualora aveste studiato e parlaste una lingua di cui non avete nazionalità (eccezion fatta per l’Inglese, per ovvi motivi), potrebbero chiedervi di produrre una certificazione.

Una volta “diplomati”…sta a voi. Ci sono parecchi tour operator, a partire da Discover Qatar, che è gestito dall’ufficio del turismo, ed è praticamente un ente governativo, fino a moltissimi altri. Come guida potete lavorare con tutti, ma non da soli, per una ragione assicurativa, soprattutto. Ma qualsiasi compagnia può ingaggiarvi a seconda delle proprie esigenze.

L’importante è presentarsi e farsi aggiungere in più database possibili. Ovviamente più lingue parlate e più avrete possibilità di lavoro.

Va aggiunto che la stagione turistica in Qatar non è lunghissima. Ovviamente potrebbe capitarvi di lavorare in qualsiasi giorno dell’anno, ma possiamo dire che i mesi più pieni vanno da Ottobre / Novembre fino alla primavera, prima che inizi il grande caldo e gli arrivi diminuiscano di conseguenza. Va tenuto anche conto del mese del Ramadan, durante il quale in Qatar moltissime attrazioni hanno orari ridotti e durante la giornata ristoranti e bar sono chiusi fino al tramonto, e non è possibile bere o mangiare in pubblico. Va da sé che non è un mese in cui potreste accogliere molti turisti.

Una nota sul Ramadan in Qatar: ovviamente a casa vostra potete fare quel che desiderate, il take away e le delivery sono sempre operative, e negli alberghi delle catene internazionali c’è sempre qualcosa aperto dove mangiare. I supermercati rimangono aperti come sempre.

Spero di essere stata esaustiva, e qualora aveste qualche domanda, vi invito a non esitare a scrivermi!
Mi trovate anche su Instgram come veronica_tourist_guide, se siete interessati a scoprire un pochino quello che questo piccolo paese può offrirvi (spoiler: direi molto, anche se io stessa non ci avrei mai creduto prima).

Veronica, Qatar

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Author

Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

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