Paese che vai, gravidanza che vivi. Lo sanno bene le donne che emigrano e che espatriano: ogni cultura approccia la gravidanza e il parto in modo diverso, e a volte sorprendente. Negli Emirati Arabi è illegale partorire in un luogo diverso dall’ospedale, mentre Paesi come gli Stati Uniti e la Svezia considerano illegale partorire senza supporto medico, con quella che viene chiamata una freebirth. Mentre ci sono Paesi, come l’Iran di cui ci aveva raccontato Romana, in cui la norma sono cesareo o induzione per sapere quando nasce il bambino e prepararsi.
In Francia, come in Italia, la prassi è partorire in ospedale e fermarsi qualche giorno, anche se sono molto piu aperti all’utilizzo dell’epidurale e a tenere il bebe dopo il parto perche la mamma possa riposare un po’. Dall’altro lato della sponda, ci sono paesi come i Paesi Bassi e il Regno Unito dove consigliano, per le gravidanze non problematiche, il parto al birth center o a casa.
Il parto in casa in Italia è una rarità. Mi ricordo soltanto di una Youtuber che lo fece dieci anni fa, e fu bombardata di commenti tra lo stupito e il critico. Figli di una cultura che medicalizza il parto, siamo abituati a pensare ai rischi del parto e a temere di non riuscire a far nascere bambini senza il supporto del personale ospedaliero. Parlo di medicalizzazione senza giudizio alcuno: sappiamo quante gravidanze complicate sono state salvate dai medici, e i reparti ospedalieri di ginecologia e ostetricia sono una benedizione. Semplicemente, apparteniamo al gruppo di Paesi dove chi ti visita quando sei incinta è un ginecologo e non un’ostetrica, e dove il servizio sanitario pubblico offre solo una opzione: il parto in ospedale con soggiorno annesso.
Non è cosi in Regno Unito, dove la NHS, il servizio sanitario inglese, offre tre opzioni di parto gratuito.
I tre tipi di parto offerti dal Servizio Sanitario inglese
Sono incinta e vivo in Inghilterra. Cosa faccio? In primis, un self-referral all’ospedale di zona. Il team ospedaliero organizzerà una prima visita con una ostetrica tra le 8 e le 9 settimane di gravidanza, dove verificheranno la gravidanza con un esame del sangue, prenoteranno l’ecografia delle 12 settimane e vi presenteranno le tre opzioni di parto offerte gratuitamente dal sistema sanitario:
- il parto in reparto di ospedale, consigliato in caso di complicazioni, ma accessibile anche a chi dovesse sceglierlo in ogni caso;
- il parto al birth center, simile alle nostre vecchie maternità, gestito dalle ostetriche e molto piu intimo;
- e infine il parto a casa, assistita da due ostetriche della NHS;
Perche in Inghilterra si partorisce in casa (e soprattutto chi lo fa?)
Chi si prende la briga di partorire in casa, senza epidurale, senza medici, trovandosi a dover gestire un caos di asciugamani sporchi e a tenere svegli i vicini con i vocalizzi alle quattro del mattino?
Un numero sempre piu alto di donne, sembra. Soprattutto donne al secondo o terzo figlio, con gravidanze prive di complicazioni, che preferiscono partorire in un ambiente familiare, con partner, genitori e altri figli presenti.
Perche il servizio sanitario lo permette? Innanzitutto, costa nettamente meno che un parto in ospedale (anche se ti mandano ben due ostetriche a casa!). Ma soprattutto, hanno riscontrato che i parti in casa hanno una ridotta percentuale di interventi (per esempio manovre col forcipe) e di lacerazioni al pavimento pelvico, durano meno e hanno meno complicazioni.
Inoltre le ostetriche del servizio sanitario sono assolutamente a loro agio ad assistere un parto in acqua in casa, che come raccontava Valentina, aiuta a lenire il dolore e aridurre ulteriormente la pressione sul pavimento pelvico in fase espulsiva.
Parto in casa gratuito con NHS: come funziona a Londra
Innanzitutto, non dovete scegliere subito. Il referral al team del parto viene fatto verso le 34 settimane, e se il vostro team non è sovraffollato, avrete la possibilità di cambiare idea all’ultimo.
Il referral al team del parto in casa viene fatto solo se avete una gravidanza a basso rischio. Se c’è qualche sospetto che possiate avere complicazioni, se gli esami del sangue mostrano ferro basso o se sorgono problematiche anche dopo il referral, verrete reindirizzati alla labour ward, il reparto di ospedale.
Il primo incontro con il team parto in casa avviene a 35 settimane, quando visitano la casa per assicurarsi che sia adatta al parto e portano una valigia di strumenti da avere a disposizione il giorno del parto. Durante questo incontro vi parlano anche delle ragioni per cui potrebbero chiedervi di trasferirvi alla labour ward durante il travaglio: rallentamenti, bebe bloccato in una posizione strana, problemi cardiaci vostri o del nascituro, vostra richiesta di epidurale o altri medicinali che possono essere somministrati solo da medici. Statisticamente, circa il 50% delle donne al primo parto che iniziano a casa finiscono alla labour ward. All’Imperial College Center di Londra, l’80% di questi trasferimenti sono dovuti ad una richiesta di epidurale e il 19% restante a rallentamenti nel travaglio. Quasi nessuno ha complicazioni.
E una volta partorito… che succede?
Al momento del parto, le ostetriche si dividono i ruoli: una tiene d’occhio la mamma e una il bebe. Se tutto è andato bene, si prosegue secondo il piano del parto della mamma: uscita della placenta fisiologica o con iniezione e taglio del cordone immediato o ritardato. Viene lasciato il tempo alla mamma di connettersi al bambino prima che venga preso e pesato da un’ostetrica, mentre l’altra controlla lo stato della mamma, il livello di perdite ed eventuali lacerazioni. Finite le procedure di routine, le ostetriche si occupano anche di ripulire e riordinare mentre la neo famiglia accoglie il nuovo arrivato. Se ne andranno dopo aver controllato che il neonato si attacchi bene al seno e che abbia fatto pipi.
Il team del parto a casa tornerà a visitare mamma e bebe il giorno successivo e, in caso di primo parto, anche il secondo giorno, poi al quinto, al decimo e al quindicesimo per controllare che il bebe prenda peso.
Quali sono i costi di un parto in casa a Londra?
Il servizio sanitario inglese (NHS) mette a disposizione due ostetriche e tutto il materiale necessario alla primissima cura di mamma e bebe: quello che la famiglia deve avere a disposizione sono asciugamani per la mamma (le ostetriche portano quelli per il bambino) la piscina se si vuole fare parto in acqua, e un telo impermeabile da tenere sotto la piscina per evitare di bagnare il pavimento.
Le piscine per parto vengono affittate su siti specializzati per circa 100-150 sterline. Contando l’acquisto di qualche asciugamano extra, il telo impermeabile e i costi del riscaldamento (da tenere alto per permettere alla futura mamma di essere a suo agio nuda) ci aggiriamo sulle 200 sterline.
Insomma, un parto in casa gratuito. Una opzione che in Italia (e in molti altri Paesi) ancora non esiste, nonostante sia meno costosa e abbia alcuni chiari benefici.
Spero che questo articolo possa essere utile a chi si dovesse trovare a partorire in Inghilterra e si vedesse offerta la possibilità di partorire a casa.
Elisa, Londra
Foto : Foto di Andriyko Podilnyk su Unsplash