Benessere

Uscire dal rifugio

uscire dal rifugio
Written by Federica Italia

La quarantena stretta è finita ormai da un po’ eppure io non ho ancora cambiato le mie abitudini.

Esco una sola volta a settimana per fare la spesa e, quando riesco a farmela portare, nemmeno quella.

Nel primo weekend di libertà, siamo rimasti a casa come i mesi precedenti. Solo tre weekend dopo abbiamo fatto una scappata al mare in Riviera Adriatica, in giornata.

Ora ormai possiamo circolare liberamente anche fra regioni, ma non c’è un particolare desiderio di organizzare qualcosa. Né da parte mia, né da parte di marito e figli.

E dire che io adoro da sempre muovermi, esplorare, viaggiare. Cosa succede quindi?

Non è paura di ammalarmi. Non sono un’ansiosa e un po’ paura, vivendo in Emilia Romagna, ce l’ho avuta solo nelle settimane più buie. Ora non più. Non è dunque la paura a farmi stare a casa.

Forse influisce il fatto che la mia, come vi ho già raccontato, è stata una quarantena di lusso. Perché da anni ho scelto di vivere in campagna per cui la nostra non è mai stata una reclusione vera. Abbiamo continuato a passeggiare nel verde intorno a casa ed abbiamo goduto come non mai di veranda e giardino, complice anche le bellissime giornate di sole.

Certo non è stato facile, e non lo è tuttora, stare tutti e quattro insieme per 24 ore al giorno. Con le videoconferenze da mattina a sera di mio marito che esige il silenzio, le video lezioni dei miei figli, la marea di compiti e la poca voglia di farli.

Ma abbiamo goduto anche di ritmi più lenti. L’annullamento degli impegni esterni e il non dover correre a destra e sinistra per accompagnare i miei figli a scuola o alle varie attività o partire anche nel weekend, ha eliminato una bella fetta di frenesia e stress. Quasi che ora mi sembra impossibile tornare a fare quella vita sempre di corsa. Certo ho pulito e cucinato come mai nella mia vita, ma mi è pesato meno che il dover salire e scendere dalla macchina quelle 15/20 volte al giorno. Sempre di corsa, sempre a guardare l’orologio.

Abbiamo sistemato tantissime cose in casa che rimandavamo da anni e ora abbiamo un ambiente più ordinato e funzionale. Ho passato ore a curare il giardino che per me è fonte di grande rilassamento.

Mio marito ha smesso di viaggiare per il mondo e, soprattutto per i bambini, è stato bello poterlo vedere sempre.

Io mi sono ritrovata con un’energia incredibile e con tanta voglia di fare. Certo, di sera ero e sono esausta, ma durante la giornata ero attiva come non mai. Forse è una vita più consona al mio modo d’essere?

Qualche giorno fa ho letto un articolo sul Corriere della Sera proprio su questo argomento, ed ho trovato tanti elementi in comune con la mia situazione.

Parlava del non voler uscire dal rifugio. Del fatto che, in molti casi, l’isolamento si sia trasformato in comfort zone.

Secondo la psicologa Valentina di Mattei, le persone e le famiglie più stabili psicologicamente, capaci di adattarsi più facilmente alle situazioni nuove, si sono creati velocemente una nuova routine casalinga più intima, al riparo delle pressioni quotidiane di prima.

Altri, si sono letteralmente rifugiati in casa contenti di ritirarsi da una vita faticosa che subivano senza nemmeno rendersene conto. E questi sono quelli che faticano di più al pensiero di tornare al prima.

Sarebbe stato diverso inoltre anche in base al carattere introverso o estroverso.

Gli introversi, tendenti già alla solitudine, al bastare a sé stessi, alla riflessione e all’introspezione, ai pochi legami ma solidi, avrebbero tratto dall’isolamento energia e creatività.

Gli estroversi invece, che si nutrono del rapporto con tante persone e dei tanti stimoli esterni, nell’isolamento hanno perso motivazione e si sono spenti.

Io credo di rientrare perfettamente in queste classificazioni.

Mi considero infatti una persona abbastanza equilibrata e forte mentalmente nell’adattarmi alle situazioni e sono abituata a stare a casa sola per ore. La difficoltà è stata principalmente nel non essere da sola, ma mi sono comunque ricreata una routine quotidiana dove hanno preso più piede delle attività a cui prima dedicavo meno tempo perché non era mai abbastanza. Alimentazione sana e varia privilegiando il fatto in casa, riordino più accurato, giardinaggio. E di questo abbiamo giovato tutti in famiglia.

Sono inoltre sicuramente introversa e posso confermare da questo isolamento io ho tratto grande energia e voglia di fare. È solo la voglia di uscire fuori che un po’ mi manca.

Ma so che sarà soprattutto il richiamo degli amici a spingermi fuori. Perché è vero che i miei amici non sono tantissimi, ma ci tengo molto a coltivarli! Così come quella voglia di esplorare nuovi luoghi che da sempre mi contraddistingue.

Lo farò a piccoli passi. Un uscire dal rifugio graduale. E con la speranza che, a settembre, io possa trovare un equilibrio fra il prima e il dopo quarantena. Perché ho capito ancora di più che la mia vita prima era troppo frenetica rispetto alla mia natura e non la vorrei di nuovo così. Vedremo se sarà possibile modificare qualcosa…

E voi? Siete fra quelli che non vedevano l’ora di uscire o fra quelli che faticano a tornare alla normalità?

Federica, Italia

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Author

Federica Italia

6 anni vissuti fra Cina e Thailandia. Un figlio nato a Shanghai e uno in Italia. Con 11 traslochi all'attivo mi sembra di aver vissuto più vite. Guardo il mondo con occhi curiosi, di solito dietro all’obiettivo della mia Canon. Adoro leggere e scrivere sui miei blog: Mamma in Oriente sulla Thailandia e My Travel Planner, il mio nuovo progetto dedicato ai viaggi!

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