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I miei piccoli trucchi per motivare i bambini in montagna

motivare i bambini in montagna
Written by Drusilla Melbourne

Non è sempre facile motivare i bambini in montagna a camminare.

“Mamma ma quando arriviamo?”
“Non ce la faccio più!”
“Basta io mi fermo qui!”

Queste sono le tipiche frasi che i miei figli pronunciano quando andiamo a camminare in montagna.
Da quando viviamo a Brunico andiamo a camminare ogni weekend.
In inverno con le slitte, mentre in estate si passeggia in mezzo ai prati.
Purtroppo non è sempre facile fargli raggiungere l’obiettivo.
Motivare i bambini in montagna è sempre una sfida!
Occorre armarsi di tanta pazienza e voglia.

I miei piccoli trucchi per motivare i bambini in montagna

1. La prima regola è scegliere la gita giusta!
Fondamentale è trovare sentieri alla portata dei bambini. Scegliere escursioni che soddisfano la loro curiosità e voglia di scoprire.
Noi iniziamo la stagione delle camminate con gite leggere e corte. Scegliamo luoghi come il Lago di Braies, di Anterselva o di Dobbiaco. Gite brevi dove si gira semplicemente attorno al lago. Ci piace fare queste gite all’inizio della stagione quando non ci sono ancora i turisti.
Successivamente affrontiamo escursioni più lunghe e piano piano più impegnative.
Le escursioni non devono mai essere né troppo lunghe ed impegnative né troppo corte e noiose.
Personalmente non lascio mai scegliere ai miei figli la camminata. Al massimo gli propongo due opzioni simili e gli faccio scegliere.

2. Destinazione malga o rifugio
L’obiettivo finale di ogni gita dev’essere una malga o un rifugio, dove ci attendono una cioccolata calda o un wurstel con le patatine.
Come diceva l’amica Monica su Facebook “Dai che al rifugio danno la cioccolata calda!”. Questa frase vi assicuro che smuove ogni bambino, anche il più pigro.
Confesso che l’arrivo in malga è un grande motivatore anche per me, poiché so che lassù mi attende un caldo e schiumoso latte macchiato accompagnato da una dolcissima fetta di strudel. Inoltre, adoro l’atmosfera delle malghe: il profumo di legno, le tovaglie a quadri, le tendine rosse o verdi alle finestrelle, i cuscini sulle panche.

3. Borracce d’acqua e snack
Fondamentale è avere nello zaino sempre delle borracce piene d’acqua. Borracce che poi verranno riempite alle fontane o nei torrenti d’acqua freddissima.
Naturalmente infilo nello zaino sempre qualche snack da smangiucchiare. Mele, frutta secca e disidratata, cioccolato fondente.

4. Distrazioni e qualche piccola bugia
Raccontare aneddoti di quando erano piccoli, farli ridere con i ricordi, è un ottimo diversivo che aiuta ad affrontare ogni salita.
Poi ci sono gli intrattenimenti come le fotografie alle mucche, la ricerca dei funghi o l’osservazione delle rocce.
E quando serve si possono usare anche delle piccole bugie: “Alla prossima curva siamo arrivati…”

5. Frasi di incoraggiamento
Queste non devono mai mancare.
“Sai che anche io sono stanca, ma se cammini vicino a me e chiacchieriamo non ci penso”.
“È stato difficile, ma non hai mollato!”.
“Sai che anche per me è stata molto impegnativa, ma insieme ci siamo riusciti!”
Scegliete voi le parole che più si addicono ai vostri figli.

Ecco i miei piccoli trucchi per motivare i bambini in montagna.

Ah dimenticavo…
Ultimamente abbiamo con noi un motivatore di eccezione: Kendy, la nostra splendida cagnolina!
Grazie a lei i bambini affrontano le salite senza troppe lamentele e corrono in discesa.

E voi come fate a motivare i bambini in montagna?

Buona passeggiata e buon divertimento!

Drusilla, Brunico

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Author

Drusilla Melbourne

Expat per amore. Mamma di due terribili quanto adorabili maschi.
Nata nell’afosa e nebbiosa pianura padana, cresciuta con la voglia di andarmene a scoprire il mondo. Fidanzata da sempre con un imprevedibile uomo che mi ha portato prima in Libia, poi in Kuwait ed ora in Arabia Saudita. Appassionata della vita expat. Amo scoprire nuove culture, relazionarmi con nuovi mondi, leggere, pasticciare con i miei figli e vivere circondata dalla natura.

2 Comments

  • Io quand’era piccino gli avevo regalato un quaderno: diventò il Diario dell’Alpinista! Quindi ad ogni gita raccoglievano piccole rocce, foglioline, pigne minuscole (tutto ciò che trovavamo a terra)… poi a casa le imbustavamo, le attaccavamo alle pagine del quaderno e ci si faceva il disegnino! Ha funzionato alla grande 🙂

  • Anche noi usiamo strategie simili.
    Io al piccolo (6 anni) quando è stanco stanco, dico di prendermi la mano, così gli passò un po’ della mia energia. Lui me la prende così, dice, è lui a passarla a me

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