Malmö è la terza città più grande di Svezia e conta circa 340 mila abitanti di cui un terzo ha origine straniera. Questa città è il simbolo del multiculturalismo e fusione ma anche di segregazione. Nel quartiere di Rosengård, che ha avuto uno sviluppo urbanistico alquanto selvaggio per far fronte all’immigrazione di massa, il 90% delle persone ha origine straniera.
Per molti svedesi questo quartiere è luogo di segregazione e criminalità, ma è proprio qui che nasce un bellissimo progetto d’integrazione – Yalla Trappan.
Yalla Trappan è una cooperativa nata nel 2009 a Malmö nel quartiere di Rosengård. Lo scopo di questa cooperativa era quello di integrare socialmente le donne immigrate e dar loro la possibilità di diventare economicamente indipendenti. In particolare quelle donne che erano prive di esperienza lavorativa.
Che cosa significa Yalla Trappan?
Trappan in svedese significa scala e il nome indica che, scalino dopo scalino, si sale e si entra nel mondo del lavoro. Yalla è una parola araba d’incitamento e nell’insieme Yalla Trappa significa: “Forza! Sali in cima alla scala!”
Yalla Trappan – dall’isolamento all’integrazione
Yalla Trappan è un progetto nato inizialmente per far incontrare donne di origine straniera che altrimenti sarebbero rimaste isolate a casa propria. Secondo le statistiche, soltanto il 20% delle donne straniere senza diploma liceale riesce a trovare lavoro in Svezia. Uno dei principali motivi della disoccupazione è che la maggior parte di queste donne non ha un’esperienza lavorativa alle spalle. Una buona parte di queste donne ha dedicato la propria vita ai figli e ai lavori domestici, ma quando ha cercato di affacciarsi al mondo del lavoro ha trovato solo porte chiuse.
La fondatrice di questo progetto, Christina Merker-Siesjö, ha creato la possibilità per le donne straniere di sfruttare le proprie capacità in ambito lavorativo. Com’è stato possibile? Grazie a fondi stanziati dal comune, Christina ha aperto un piccolo café dove inizialmente queste donne potevano incontrarsi e far pratica con la lingua svedese. In seguito sono nate tante piccole attività tra cui la possibilità di coltivare e vendere spezie e perfino di fare uno stage della durata di sei mesi.
Yalla Trappan ha così raccolto donne con origini, culture e capacità diverse, ha dato loro la possibilità di incontrarsi e confrontarsi, ma soprattutto ha dato loro un senso di appartenenza. Da questo incontro è nata una cooperativa che oggi conta più di 30 impiegati che si occupa di ristorazione e catering, conferenze e atelier sartoriali.
Yalla Trappan ha fatto tanta strada dal 2009, ha pubblicato libri di cucina (medioorientale) ed è pure riuscita a creare cooperazione con grandi aziende svedesi come IKEA e H&M.
Yalla Trappan e IKEA
La collaborazione è iniziata con il compito di cucire il velo portato dalle donne musulmane da abbinare con la divisa dell’IKEA. In seguito, nel 2016, Yalla Trappan ha aperto un atelier all’interno dell’IKEA di Malmö ed è stato un successo. Oggi l’atelier offre servizi di cucito, come ad esempio orli e creazioni su misura di fodere per poltrone e divani con tessuti IKEA.
Yallatrappan e H&M
Nel 2019 H&M ha iniziato una campagna chiamata Take Care per sensibilizzare le persone contro il Fast Shopping ed evitare lo spreco di abbigliamento. H&M si è rivolta a Yalla Trappan e ha chiesto loro di aprire un atelier per offrire servizi come ad esempio riparazione e cucitura di abiti ancora in buono stato.
Ecco come si è passati dalla solitudine alla comunità.
Yalla Trappan ha creato possibilità di lavoro attraverso l’offerta di servizi sia ad aziende che a privati, ma soprattutto ha dato la possibilità alle donne di passare dalla solitudine alla comunità.
Ecco un bellissimo esempio d’integrazione nella mia Malmö.
Wanda, Svezia