Espatrio Senza categoria Vivere all'estero

Quando due mondi si incontrano – trasferirsi all’estero per amore

Estero per amore
Written by Wanda Svezia

Cosa non si fa per amore? Si è disposti a trasferirsi all’estero per amore? E come si fa a sapere se ne vale veramente la pena? Io ho trovato il coraggio di fare quel passo e non me ne sono ancora pentita.

Cosa non si fa per amore? Si è disposti a trasferirsi all’estero per amore? E come si fa a sapere se ne vale veramente la pena? Io ho trovato il coraggio di fare quel passo e non me ne sono ancora pentita.

Le persone attraversano i confini nazionali per diversi motivi. Anche per amore. Ma quanto amore deve esserci affinché ciò accada? L’amore non è semplice e non dovrebbe sempre esserlo. Ma come si sa quando vale la pena “sacrificare” qualcos’altro per un’altra persona? Come si sa quando si incontra quella persona per cui vale la pena mollare tutto?

Questi erano i pensieri che mi frullavano in testa quando avevo venticinque anni, ora ho la risposta.

La Svezia, pur non sapendo molto di questo paese, mi aveva attirato fin da ragazzina, quando, durante una lezione di geografia, guardai una foto di Stoccolma con la torre del municipio e dissi “qui voglio vivere da grande”. La maestra mi rise dietro e insieme a lei tutta la classe. Se solo sapessero che sulla torre ci sono salita e che nella capitale ci ho abitato. 

Sognavo città e paesi lontani. Sognavo di parlare lingue diverse e conoscere culture diverse. Potevo continuare a dormire e sognare. Invece ho deciso di svegliarmi e rincorrere quei sogni. Così sono andata a studiare a Copenhagen per un semestre ed è proprio lì che ho capito che nel nord Europa mi sentivo a casa. Poi qualcosa è successo. Un incontro speciale, una sera a casa di amici. Una sera in cui non volevo neanche uscire. L’incontro con quel ragazzo svedese che mi ha portata in Svezia. Forse era proprio questo il destino, che avrei messo le mie radici in questa città del nord. Forse era così.

Incontrare un amore straniero – vale veramente la pena trasferirsi per amore?

La verità è che anche se si sacrifica tutto, si guadagna qualcosa di ancora più grande: l’amore. Ma poi, si tratta veramente di sacrificio? Spesso leggo articoli in cui la donna si definisce come “moglie al seguito” perché sacrifica tutto per seguire un marito in carriera. No. La moglie non è un accessorio che segue. La moglie è l’altra metà del nucleo famigliare e se parte col marito è perché è stata presa una decisione comune e si parte come famiglia.

Si rinuncia a qualcosa? Forse, o probabilmente, si. Ma non si sacrifica niente. Se si parla di sacrificio allora non vale proprio la pena partire. Che differenza c’è tra una donna che parte per l’estero insieme al marito o una donna che parte per l’estero per raggiungere un marito che proviene da un altro paese? L’unica differenza è che chi raggiunge un marito straniero avrà accesso a quella parte di cultura che altrimenti è più difficile conoscere.

Trasferirsi all’estero per amore è una delle ragioni principali per cui le persone si trasferiscono all’estero, insieme alla ragione di aver trovato un lavoro (secondo Expat Insider). Il 12% di tutti gli expat si è trasferito per amore. E mi piacerebbe pensare che la maggior parte di loro ha ritenuto che ne valesse la pena. Credo che l’alternativa possa essere più dolorosa, rinunciare all’amore a causa della distanza. Credo che ci sia il rischio di chiedersi sempre cosa sarebbe potuto succedere. Ma non penso che l’amore debba essere gettato via. Ecco perché ho messo punto alla relazione a distanza trasferendomi in Svezia. In fondo le stelle che vedevo dall’Italia sono le stesse che vedo dalla Svezia. Ma l’aurora boreale la vedo solo da qui.

Ho inseguito l’amore svedese in quel lontano autunno del 2004 comprando un biglietto Torino-Stoccolma di sola andata. Oggi sono ancora qua, in un’altra città ma sempre in Svezia.

Incontrare un amore straniero – in quale paese dovresti trasferirti?

In realtà, non è una scelta scontata chi debba trasferirsi dove, indipendentemente da dove ci si sia conosciuti. Ci sono molte questioni pratiche che possono influire quando si deve prendere una decisione del genere. Le due praticità principali potrebbero essere la possibilità di lavoro e la lingua. La persona può trovare un lavoro gratificante nel paese dell’altra? E poi c’è la questione della lingua. Si può trovare lavoro senza conoscere la lingua del paese? Si può lavorare con l’inglese?

Questi sono stati i motivi per cui ho preso la decisione di trasferirmi in Svezia. All’inizio sarebbe stato complicato per mio marito lavorare senza conoscere l’italiano. Inoltre aveva già un lavoro. Io stavo concludendo il mio ciclo universitario e avrei comunque dovuto partire da zero, indipendentemente dal paese. 

Incontrare un amore straniero – la sfida più difficile?

Di sfide ce ne sono tante. Tra le più difficile decisamente l’eredità culturale da lasciare ai figli, l’integrazione e il culture shock.

Qualcuno mi ha detto che si rischia di dare ai figli solo metà delle due culture. Io non sono d’accordo. Penso invece che si dà al proprio figlio due culture, ma la difficoltà sta nel fare in modo che la cultura che ci si porta dietro dal proprio paese non venga sopraffatta da quella dominante, quella del paese in cui si vive, a cui si è esposti ogni giorno. 

L’integrazione è un aspetto altrettanto importante e da non sottovalutare. È possibile integrarsi in un altro paese? Questo dipende da molti fattori e soprattutto dalla volontà e attitudine della persona. Ad esempio, uno dei miei scrittori preferiti, Theodor Kallifatides, scrive che dopo anni in Svezia si sente ancora straniero nel paese d’adozione ma anche straniero nel suo paese d’origine, la Grecia.

Io ho sostituito il concetto di “immigrata italiana in Svezia” in “italo-svedese”. Dopo quasi vent’anni in Svezia mi sento di dire che sono integrata nel paese e mi sento anche un po’ svedese. Ovvio non sarò mai svedese al 100% ma non mi sento neanche più italiana al 100%. Mi sento entrambe, un po’ italiana e un po’ svedese, ma straniera nei due paesi no. Festeggio le festività di due paesi anziché di uno. Il 25 aprile e il 6 giugno (festa nazionale svedese) sono entrambe importanti, così come lo sono il Natale il 24 e il 25 dicembre. 

Il “culture shock” non sono riuscita ad evitarlo ma sono riuscita a conviverci. Dopo 19 anni insieme stiamo ancora discutendo su come fare un sugo alla bolognese nel modo “giusto”. Ogni tanto vado fuori di testa quando vedo mio marito caricare pasta, insalata e tant’altro sullo stesso piatto o quando i suoceri mi chiedono un cappuccino gigante dopo pranzo. Ma questi battibecchi sono anche quello che rendono vivo il nostro rapporto. Mi diverto a discutere animatamente su cosa mettere o non mettere sulla pizza o nella carbonara e non sono affatto sorpresa che dopo 19 anni ancora non ci siamo messi d’accordo. In fondo quale sarebbe il problema? De gustibus non est disputandum.

Cosa ha significato per me trasferirsi all’estero per amore?

  • Per me è stato un’opportunità unica per conoscere meglio una nuova cultura. Non avrai mai l’opportunità di avvicinarti così tanto a una cultura come attraverso una persona del posto.
  • Sono riuscita ad integrarmi in un nuovo paese e mi sono resa indipendente dal mio partner. Mi sono creata un giro di amici che mi sono trovata al di fuori della sua schiera di amici.
  • Ho trovato i miei interessi e mi sono trovata un percorso lavorativo.
  • Mi sono impegnata e ho imparato una nuova lingua che attualmente insegno pure. 
  • Ho insegnato al marito la mia lingua e la parliamo a casa quotidianamente. 
  • Non ho mai pensato che lasciando l’Italia avrei perso la famiglia o gli amici. D’altronde come si fa a perdere qualcosa di inesistente? Quello che ho guadagnato qui, oltre all’amore, è stato una famiglia: la famiglia di mio marito che, anche se piccola, c’è sempre stata e gli amici. Gli amici che considero come la famiglia che mi sono scelta.

Vi siete innamorati di un ragazzo in Erasmus? Avete perso la testa per qualcuno che vive dall’altro lato dell’oceano? Io mi sento di dirvi: dategli una possibilità. Trasferitevi. Provate. Vedete se porta a qualcosa. E poi, se non funziona allora lo saprete.

Wanda, Svezia

Loading...

Author

Wanda Svezia

Italiana, expat in Svezia per amore e mamma di due ”piccoli terroristi”. Da ragazza sognavo di diventare come Claudia Schiffer ma la realtà mi ha portata a fare altro: l’eterna studente. Ho una laurea in lingue e letterature straniere conseguita a Torino, una in linguistica conseguita in Svezia e un Master sull’apprendimento della seconda lingua. Ho inoltre quasi una laurea in letteratura italiana, una in lingua svedese e non credo di aver finito… Attualmente insegno lo svedese in una scuola e cerco strategie per facilitare l’apprendimento della lingua.
Amo viaggiare, l'arredamento, organizzare feste, preparare menu a tema e decorare torte, adoro il DIY ma fatico sempre più a trovare tempo per realizzare le mie idee!

1 Comment

  • Ciao.
    Quando passo di danza qua, mi piace sempre leggervi, anche se sono sempre stata un Italia, vivo qui e non c’è l’intenzione di andarsene (ma non si sa mai ).
    Di tutto quello che hai scritto, mi hanno colpito alcuni passaggi.
    La te bambina che viene derisa in classe per un sogno: che tristezza! A me fanno sempre sognare i sogni dei bambini: sono così belli e possibili che mi fanno commuovere!
    Poi il distinguo tra rinuncia e sacrificio: penso che ci riflettevo su un pochino per fare questo concetto anche un po’ mio.
    Infine, il partire per amore: mi sembra che nel post si intenda chi parte per seguire un amore straniero, ma forse…anche il coniuge “al seguito”, a cui fai cenno, parte per amore.
    Grazie per le riflessioni!

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.