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Il viaggio non finisce mai di Tatiana

Buon 2017 espatriati di tutto il mondo!
Noi iniziamo l’anno con un bel post di Tatiana che condivide con noi alcune considerazioni tratte dalla sua esperienza, sia pre espatrio che durante. Potete seguirla tramite la sua pagina Facebook All About my show

Tatiana, classe 1986, cresciuta con il mito di Luke Perry di Beverly Hills 90210 e la perenne indecisione tra voler essere bionda o mora. L’unica certezza a quei tempi erano i jeans, rigorosamente a vita alta!

Nell’Italia di allora, la cultura imponeva un’etica professionale molto elevata.

I nostri genitori ci insegnavano i principi fondamentali dell’esistenza “giusta”: studia, trova un buon lavoro (possibilmente a tempo indeterminato), scegli un compagno, sposati e fai dei figli.

Con queste ideologie, credenze e valori, crescevo ed applicavo più o meno ciò che mi era stato detto di fare.

Al principio dei miei 27 anni, a seguito di una forte delusione da parte di una persona sulla quale riponevo molte delle mie energie, mi ritrovo catapultata in un forte stato di apatia e sfiducia nei confronti del genere umano.

L’unico scudo che avevo in mio possesso era il lavoro. Mi ritrovai dunque a lavorare spesso 16 ore al giorno, a perdere le connessione con me stessa e permettere a dei pensieri errati di debilitare il mio fisico.

Sono stati due anni di intense introspezioni che mi hanno fatto rendere conto di alcune cose:

1) non esistono regole culturali; spesso la cultura fa parte di un reticolo di leggi etiche rispettate solo per paura e ignoranza. Di fatto, credo siano state create per controllarci.

2) la cultura di un popolo, non dovrebbe fare le persone poichè le persone sono fatte per essere e sviluppare la propria umanità. In tutto il mondo!

3) in una società capitalistica come la nostra, la conformazione naturale che ci viene presentata è “fai e sarai” mentre solo dopo un esaurimento nervoso ti rendi conto che, semplicemente, SEI! e l’unica cosa che ti serve per sviluppare ciò è un grosso pozzo d’amore.

4) espatriare per cercare la felicità non funziona; la felicità si coltiva dentro e se siamo abbastanza brave può estendersi ad altri campi.

5) quando sei pronta per partire, l’universo si apre dinnanzi a te e ti avvolge con la sua irresistibile danza.

6) se ti ritrovi espatriata quando avevi solo detto ad amici e parenti “ehi ragazzi, faccio il giro del mondo, ma tra sei mesi sono a casa!”, vuol dire che hai imparato la lezione, e qualunque sia stata la tua scelta, hai seguito la strada del cuore.

Vivo a Santa Cruz de Tenerife, dove mi alleno ogni giorno ad ascoltarmi e a rapportarmi con degli esseri umani meravigliosi.

Il viaggio quando abiti in un paese estero non finisce mai; ogni giorno la quotidianità è incredibilmente nuova ed hai molte più occasioni di trovarti nelle cose che spesso consideriamo scontate ma che scontate non sono.

Ti rendi conto che anche se i tuoi affetti sono lontani e una vita parallela dall’altra parte del mondo va avanti senza di te, non saranno mai abbastanza i chilometri a dividere il nucleo dall’universo.

Tutto è connesso e se cerchi la tua personale felicità, non ci sarà luogo a potertene privare.

Cittadini del mondo, è così che ci vedo!

Tatiana, Tenerife.

Foto presa da Unsplash.

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