Benessere Food

Sugarlibre di Lorena Loriato: vivere senza zucchero

Written by mimma Dubai

Lorena è una donna forte e in gamba.
L’ho conosciuta in Kuwait quando era head chef del primo ristorante crudista della nazione.
Un progetto ambizioso se tenete conto che qui, il Junk Food, la fa da padrone.
Si è fermata in Kuwait un anno, giusto il tempo di avviare il ristorante, e ora vive in Spagna.
Dove continua a fare mille cose ma, soprattutto, dove ha avviato un programma alimentare dal nome Sugarlibre. Il motivo per cui ho deciso di intervistarla oggi è proprio questo.
Vorrei sapere qualcosa in più di questo ambizioso e prezioso progetto che ci aiuterebbe a vivere senza zucchero.

 

Lorena, raccontaci un po’ il tuo percorso personale e professionale.

Nel mio passato ci sono anni di forte depressione e disturbi alimentari pesantucci.
Nel tentativo di auto guarirmi ho sperimentato sempre di più con l’alimentazione, cercando di farmela amica piuttosto che combatterla.
Sono diventata vegetariana e, qualche anno dopo, quasi per caso, sono approdata al crudismo.
E’ successo in realtà che al mio terzo trasloco, con gatto al seguito, mi sono trovata per due settimane senza cucina ed ho dovuto improvvisarmi mangiando frutta e verdura crudi.
Con mio stupore non soltanto non stavo patendo la fame ma anzi, dopo anni e anni di grigio, quasi per magia ritornavo a vedere i colori e, soprattutto, ricominciavo a sentire il suono della mia risata.
E’ stata una folgorazione.
Scoprii soltanto un paio d’anni dopo che la mia risalita era dovuta al fatto che finalmente stavo dando al mio cervello il nutrimento di cui aveva bisogno.
La prerogativa della cucina crudista, che è anche vegana, è che gli ingredienti non vengono lavorati a temperature superiori ai 42-46 gradi per far sì che i principi nutritivi rimangano intatti.
Cibo potente quindi, vigoroso e vivo.
Dopo una formazione fai da me ed una formazione professionale conseguita con uno chef crudista italiano di punta, mi sono messa a insegnare corsi a Londra. Poi a lavorare nei ristoranti. In seguito ho lasciato l’ambito della ristorazione per dedicarmi a insegnare privatamente nelle case bene di Londra e a fare formazione al personale della cucina. Fintanto che un giorno mi ha notata su internet una coppia intraprendente del Kuwait e mi ha chiesto di aiutarli ad aprire il primo posto crudista della nazione. Ho accettato subito perché, incredibile a dirsi, Londra mi aveva un po’ stancato e cercavo altre sfide. Non sapevo nulla del Kuwait, ero completamente ingenua ed inconsapevole di come funzionino le cose in un paese del Golfo.
But hey, let’s go.

 

Da dove nasce l’idea di eliminare lo zucchero?

Da tempo, grazie alla cucina crudista, avevo abbandonato lo zucchero bianco.
Nell’estate 2017 ho deciso di lasciare anche gli altri tipi di zucchero.
Un po’ perché tutti i miei studi indipendenti sull’alimentazione convergevano nel ritenere lo zucchero la causa di tutte le infiammazioni (malattie) che si manifestano nel nostro corpo, un po’ nel tentativo di prevenire qualche ruga, un po’ perché avevo la netta sensazione che lo zucchero, frutta inclusa, interferisse con la mia capacità di concentrazione ed in genere di portare a termine le cose.
Come per tutto il resto, ho sperimentato quindi una vita senza zucchero aggiunto e senza frutta su di me. E sono stata bene. Benissimo. La frutta, poca, l’ho re-introdotta già dopo due settimane, ma il resto no.
And I am not looking back.

Qual è stato l’effetto più importante di questa scelta?

L’effetto più importante che una vita senza zucchero mi ha dato, è la chiarezza mentale.
Mi sono riappropriata della libertà di pensare alla vita e non al cibo 24/7.
La mia ossessione per il cibo non era sana. Era manovrata dalla paura.
Anche quando mangiavo cose che mi piacevano ero capace di sentirmi in colpa.
Il pensiero del cibo occupava quasi tutta la mia energia: cosa mangiare, come, con chi, cosa non mangiare, quando, quanto spesso. I miei non erano pensieri razionali, erano vere e proprie ossessioni.
So che tante persone sono nella stessa situazione in cui ero io. La società in cui viviamo ci bombarda di immagini di cibo, ci droga. Ci crea falsi bisogni, falsi appetiti.
Lo zucchero interferisce nelle comunicazioni che avvengono ogni secondo tra stomaco e cervello.
Sono di più i segnali che partono dalla nostra pancia e arrivano alla centrale nella cabeza che viceversa. E’ nella pancia che tutto avviene, che tutto viene deciso. E quando questo ambiente è danneggiato, infiammato, ecco che il cervello non funziona più come dovrebbe.
Una rivelazione.
Sai perché?
Perché quante persone ci sono a questo mondo che si colpevolizzano di non essere abbastanza brillanti, abbastanza capaci, abbastanza determinate?
Sapere che invece il problema può risiedere in quello che mangi è un sollievo.
Non sono io sbagliato, devo solo nutrirmi nel modo giusto”.
Lo zucchero così come viene utilizzato dall’industria alimentare è raffinato, è una sostanza che crea vera dipendenza. E quindi come tale va trattata. Non con farmaci e con isolamento ma con informazione e comunione.

Ed è su queste basi che nasce Sugarlibre?

Ho creato Sugarlibre dopo assermi presa diversi mesi per studiare sui libri cosa stava succedendo al mio corpo e alla mia mente in rinascita.
Ho voluto creare un corso che mettesse insieme alimentazione e consapevolezza.
Sostenuto da una community che per ora, per comodità, è un gruppo Facebook ma spero possa trasferirsi su una piattaforma indipendente presto.
Vedi, siamo creatures of habits, e quello che dobbiamo fare per liberarci da una dipendenza è cambiare il nostro ambiente e cambiare le nostre abitudini.
Questo non si può fare da soli, serve supporto.
Sugarlibre non è una dieta, ma togliere lo zucchero può essere difficile quanto stare a dieta , e di fatto non mi pare esistano diete dimagranti che ammettano l’uso dello zucchero.
Con Sara, una nutrizionista incontrata in Kuwait, abbiamo studiato insieme attentamente un piano alimentare che sostenga l’impresa di allontanarsi dallo zucchero.

Perché ci sono dei macro-nutrienti che ci vengono in aiuto. Anche un pretesto per me per insegnare qualche tecnica di cucina crudista.
E’ tutto plant-based e questa è una delle unicità di Sugarlibre rispetto ad altri percorsi di rimozione dello zucchero.
Io seguo uno stile alimentare vegano sugar-free.
Oggi la mia alimentazione è diventata molto semplice e per me sempre più gustosa perché il mio palato riconosce meglio i sapori.

Quanto dura questo programma? E dove possiamo trovarlo? Posso farlo anche se non vivo in Spagna?

Abbiamo da poco terminato la versione Pioneer che durava 14 giorni. Il nuovo Sugarlibre che parte a gennaio durerà quanto un ciclo lunare, 4 settimane. E’ un cambio forte, è rinnovamento.
E’ un programma che si segue online per cui è accessibile da tutte le parti del mondo. Chi si iscrive, riceve ogni giorno una mail con dei passi da fare per ritrovarsi e volersi bene e delle istruzioni per preparare colazione pranzo e cena.
C’è del materiale da scaricare e tante, tante, tante informazioni.
Ha una data di inizio ed una di fine perché io voglio poter seguire il percorso di tutti, almeno in questo stadio.
Inoltre, sapersi parte di un gruppo che cammina allo stesso passo è più motivante. Ripeto, better together.

Chi può seguirlo?

Possono farlo tutte le persone determinate a migliorare radicalmente la propria vita, decise a mettersi in gioco. È necessario sapere l’inglese perché tutto il materiale è in inglese. Bisogna dedicarvi due settimane.

Serve una connessione internet, un computer e degli attrezzi di cucina abbastanza basic.
Ovviamente se ci sono particolari condizioni di salute in corso è sempre il caso di sentire prima il proprio medico.

Quanto costa?

Il nuovo Sugarlibre costa £115 (l’equivalente di €129). Al lancio, tuttavia, ci sarà un prezzo agevolato di £79 (€89).
Il programma si è evoluto grazie ai feedback dei nostri valorosi pionieri.
Da gennaio il prezzo salirà un po’ ed il programma si trasformerà grazie ai preziosissimi feedback che sto ricevendo dai pioneers. Il punto è che voglio che Sugarlibre cresca tenendo conto di cosa davvero serve, quindi delle esperienze di chi lo prova e non tenendo conto solo di cosa IO pensi che serva.

Allora si può vivere senza zucchero?

Si vive meglio senza zucchero! E quando parlo di zucchero intendo fruttosio, considera che lo zucchero bianco (saccarosio) è composto al 50% da glucosio e al 50% da fruttosio. Di glucosio, invece, non possiamo farne a meno, ma lo troviamo comunque negli altri carboidrati della nostra dieta.

Realisticamente non si può pensare di evitare lo zucchero al 100% perché purtroppo si nasconde, anche sotto altri nomi, in tantissimissimi prodotti. Però si può cercare di ridurlo al minimo. Questo è possibile.

Una vita senza zucchero è una vita di libertà da una dipendenza che limita la qualità delle tue esperienze!

Grazie Mimma!
Lorena

ps.Ecco i link utili per saperne di piu’:

www.sugarlibre.com
www.instagram.com/sugarlibre
www.facebook.com/sugarlibre

Mimma, Kuwait

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Author

mimma Dubai

Giovane quarantenne, mamma di una very funny girl, partita per amore per Kuwait City al grido di “oh poverina” e “ma non ti annoi” sono riuscita a realizzare una grande impresa in mezzo al deserto: trovare il mio vero io. Terrona, comunicativa, pr, scrittrice, sostenitrice della forza del pensiero positivo e grande estimatrice dell’amicizia tra donne di tutte le razze, lingue ed età. Il covid mi ha stravolto la vita, obbligandomi a trasferirmi a Dubai. Dal medioevo sono passata al Futuro. Cosa mi aspetta dopo?

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