Food

Come è cambiata la mia cucina

Written by mimma Dubai

Ormai sono dieci anni che vivo all’estero.
Un’esperienza che mi ha cambiata, o forse dovrei dire arricchita.
È cambiato il mio guardaroba, il mio modo di vedere le cose. Così come la routine familiare e ovviamente anche la cucina.

Premetto che non sono una cuoca provetta, pur avendo una mamma super brava. Capace di dare sapore a tutto. Di mettere in tavola piatti che deliziano il palato.
Mio malgrado non sono mai stata come lei.
Però, vivendo in Italia, era facile cavarsela. I supermercati offrivano tanto e le materie prime erano buonissime. Ricordo che compravo il minestrone dal mio gioielliere fruttivendolo con verdure selezionate e fresche. I formaggi e i mille tagli diversi di carne.

Insomma, anche una non super brava, aveva la capacità di mettere in tavola piatti deliziosi.
Una volta arrivata in Kuwait invece, ho subito capito che la festa era finita.

Il Bimby, o il termomix come lo chiamano gli stranieri, è diventato il mio migliore amico.
Andare al super era una sofferenza più che un piacere.
Interi corridoi di patatine in confezioni giganti, nessun prodotto familiare.
La sfoglia pronta, i formaggi, il pesto.
Il parmigiano reggiano di 30 mesi.
Le zucchine amare. Poche varietà di verdure.
La scelta tra beef and beef. No, in realtà c’era anche il pollo.
Per non parlare dell’assenza dei biscotti.
E il lievito di birra per fare l’impasto della pizza?

Inizialmente è stato uno shock, soprattutto perché non ero una super cuoca.
Io poi vivevo di minestroni, verdure.
Ed anche di tanti tipi di proteine sempre alternate.

Poi amavano i salumi, il prosciutto e la bresaola.
Ed invece in Kuwait era tutto bandito ed inesistente.
Era impossibile anche preparare alcuni piatti che richiedevano l’uso del vino come uno spezzatino o un arrosto. Il vino infatti, bianco o rosso, era vietato.

Insomma, è stato un bello scossone.
All’inizio ho cercato di replicare le nostre abitudini.
Ma, per esempio, il minestrone non mi è mai più venuto buono come una volta.
La pizza troppo soggetta a mille variabili.
Ho iniziato a fare tanti biscotti e torte.
Il pane è stato definitivamente abbandonato.

Poi, con il tempo, ho iniziato a introdurre un po’ di prodotti locali.
I biscotti con i datteri, la loro pizza alla zatar o manushi cheese .
Dei crackers locali fatti con burley, nigella seeds.

Per fare i panini a scuola ho imparato ad usare i wrap o pane arabo.
L’avocado è diventato parte integrante del nostro menù.
Senza contare che la mia cucina ha subito anche influssi dai miei nuovi amici.
Australiani, inglesi, francesi, libanesi, svedesi.

Ho imparato ad amare gli scones, il formaggio Cheddar, halloumi.
Ho scoperto un mondo per fare le insalate con nuovi ingredienti come le rape rosse. L’aceto balsamico, con un po’ di olio e miele per condire.

Hummus con verdure crude.
La colazione salata a base di pane e labneh e ho imparato ad amare il porridge.

Con il tempo non trovare più certi prodotti non mi è pesato. Me ne ricordavo solo quando ero in Italia.

A Dubai è di nuovo tutto cambiato.
Ricordo il nostro stupore a trovare una bakery, ma soprattutto una panetteria di altissimo livello sotto casa. È ricominciato subito il rito del pane fresco ogni giorno.
L’alchol, i salumi.
La pasta pronta per fare le torte salate. Mille tipi di formaggi.
Verdura molto più buona.
Per non parlare delle cose “pronte” o che puoi ordinare.
Ho avuto la pastiera a Pasqua e il panettone di pasticceria a Natale.
Ho trovato il minestrone surgelato della Orologel.

Mi prenderete per pazza, lo so. Ma che felicità!

Quindi, ancora una volta, mi sono riadattata. È stato divertente vedere mia figlia mangiare piatti italianissimi come fossero piatti esotici.

Con la conseguenza che a Dubai cucino meno.
Non faccio più biscotti, se non raramente, e le torte solo nelle occasioni speciali.
La pizza nemmeno ci provo.

Forse da alcuni punti di vista è un peccato.
Dall’altro io sono felicissima di aver ridotto i tempi in cucina e di divertirmi ancora una volta ad andare al super.
Ma in casa non manca mai hummus e almeno una volta alla settimana mangiamo la lentin soup!

La vostra cucina è cambiata nella vostra vita straniera?

Mimma, Dubai

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Author

mimma Dubai

Giovane quarantenne, mamma di una very funny girl, partita per amore per Kuwait City al grido di “oh poverina” e “ma non ti annoi” sono riuscita a realizzare una grande impresa in mezzo al deserto: trovare il mio vero io. Terrona, comunicativa, pr, scrittrice, sostenitrice della forza del pensiero positivo e grande estimatrice dell’amicizia tra donne di tutte le razze, lingue ed età. Il covid mi ha stravolto la vita, obbligandomi a trasferirmi a Dubai. Dal medioevo sono passata al Futuro. Cosa mi aspetta dopo?

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