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Sostenibilità e ZeroWaste a Shanghai: intervista a Nanou e il suo Baluchon

Baluchon Zero waste Amiche di Fuso
Written by Veronica Marocco

Come avrete notato dal tenore di alcuni ultimi post, anche Amiche di Fuso si sta interessando a quella che è la filosofia dello ZeroWaste. Siamo fermamente convinte che ogni piccolo gesto possa contare; anche una bottiglia di plastica in meno può fare la differenza.

Potrete immaginare facilmente come qui in Cina un discorso del genere sia un po’ complesso. Tutti ordinano take away e home delivery ogni giorno, a qualsiasi ora e qualsiasi pasto, tutti portano via la doggie bag dal ristorante, se avanza qualcosa. E tutto arriva racchiuso in scatole di plastica.

La carta igienica è confezionata rotolo per rotolo. Cannucce ovunque. E fosse solo quello: la questione ambientale cinese è ampiamente conosciuta in tutto il mondo.

Ecco perché mi sono così incuriosita quando sono incappata nei prodotti a marchio Baluchon, una piccola realtà creata da Nanou, una ragazza francese, e che comprende bees’ wraps (le pellicole di cera d’api in sostituzione di alluminio e pellicola), borse per la spesa riutilizzabili, involucri per regali, dischetti struccanti lavabili…

E così ho pensato di intervistarla per voi! Ecco le sue risposte alle mie curiosità!

Quando sei arrivata a Shanghai? Cosa facevi prima di diventare “Nanou del Baluchon”?

Sono arrivata dieci anni fa, per una vacanza di due settimane con un’amica. E mi sono innamorata di questo paese, della sua cultura, ma soprattutto di mio marito! Tra noi è stato amore a prima vista. Ci è voluto un po’, ma alla fine nove anni fa mi sono trasferita a Shanghai, lasciandomi tutto alle spalle in Francia. Non me ne sono mai pentita e non sono mai stata così felice. Shanghai è una città folle, dove tutto è possibile. Qui ho incontrato amici che lo rimarranno per sempre, visto posti che non dimenticherò mai (viaggiamo moltissimo), e fra poco vivremo una nuova avventura: l’arrivo, fra qualche mese, del mio secondo bebé.

Come hai iniziato il tuo business? Come hai avuto l’idea?

Sono un ingegnere ambientale, e mi occupavo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere, dunque la tutela dell’ambiente è sempre stata uno dei miei grandi interessi. Nel Dicembre del 2017, poco prima di Natale, stavo cercando un modo di rendere le vacanze natalizie più sostenibili, quando ho scoperto l’antica tecnica giapponese del furoshiki, un modo di avvolgere oggetti, cibo o regali nel tessuto, E di nuovo, un amore a prima vista! Potevo sostituire tutta quella carta regalo e quegli imballaggi inquinanti con un tessuto lavabile, riutilizzabile ma soprattutto…bello! Non ho mai pensato di lanciare un nuovo business: è stata davvero una sorpresa vedere le reazioni positive al mio primo prodotto.

Quando hai iniziato ad interessarti alla sostenibilità?

Fin da piccola, sono sempre stata vicina alla natura, attratta dagli animali. Ancora oggi rimango meravigliata al vedere quanto sia fantastico il mondo in cui viviamo. Mio marito ed io amiamo viaggiare proprio per ricordarci di questa stupefacente bellezza. Così ho deciso di studiare Biologia e Geologia come argomenti principali all’università, e poi specializzarmi in Ecologia del suolo e delle falde acquifere. A Shanghai, grazie a Baluchon, ho scoperto una comunità molto attiva in merito alle tematiche sostenibili, persone del movimento ZeroWaste, che mi ispirano e motivano ogni giorno.

Baluchon Zero waste Amiche di Fuso

Quali sono i tuoi prodotti più venduti?

Dopo i furoshiki, ho ampliato la gamma dei miei prodotti, che desidero possano essere utilizzati non solo dagli appassionati del movimento “eco-conscious”, ma da tutti. E ho voluto portare un design accattivante in questo movimento! Chi ha detto che sostenibile significhi grigio/beige/triste? Produco oggetti colorati che i bambini sono orgogliosi di portare a scuola, che le persone amano offrire in dono.

Ho creato i fogli di cera d’api, i dischetti struccanti riutilizzabili, fatti in bambù, borse a retina per la spesa e per conservare i cibi a casa, eliminando i sacchetti di plastica. Molti amano i fogli di cera d’api, che sono costituiti da una parte di tessuto di cotone incollati con un foglio di cera, in modo da sostituire tutte le pellicole e i fogli di alluminio usati per riporre gli alimenti. Possono essere lavati e usati per mesi, prima di essere “ri-cerati” oppure compostati.

Come riesci a vivere in modo sostenibile a Shanghai, una città dove, a quanto mi è parso di capire, una cultura di questo tipo non esiste ancora?

Shanghai va veloce, in tutti gli ambiti, ed anche la gestione dei rifiuti sta migliorando di minuto in minuto. Una nuova legge, che entrerà in vigore dal 1 Luglio, vieta l’uso di bicchieri usa e getta negli uffici pubblici e governativi. Inoltre impone ad hotel e ristoranti di non fornire posate usa e getta. Tutte le aziende che fanno consegne dovranno lavorare molto sul confezionamento biodegradabile o riciclabile, e ogni condominio o ufficio dovrà differenziare i propri rifiuti.

Ci vorrà un po’, ma sicuramente Shanghai arriverà presto al suo obiettivo! Ci sono sempre di più iniziative dedicate a questi temi, allo ZeroWaste, eventi, mercati, marchi eco-sostenibili che nascono, in una comunità davvero dinamica.

Ringrazio Nanou per la sua gentilezza e disponibilità! Per chi di voi vivesse a Shanghai e fosse interessato ai prodotti Baluchon, oppure fosse in cerca di idee eco-sostenibili, potete trovare Nanou e le sue meraviglie sul suo sito www.baluchon.net, su Instagram @baluchon.shanghai, su Facebook (“Baluchon”), o ancora contattare per email (baluchon.shanghai@gmail.com).

Veronica, Cina

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Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

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