Libri

Cinque romanzi (+1) sulla salute mentale

Written by Veronica Marocco

Amo la lettura, amo i romanzi e amo leggere storie che parlano anche (o solo) di salute mentale. Per me sarebbe molto più complesso (e mi porterebbe una certa dose di frustrazione) leggere trattati scientifici, e così mi rifugio tra i personaggi di carta.

Scoprire queste storie fa bene a chi ha (o ha avuto) problemi con la sua salute mentale ma anche a chi non ne ha mai avuto: sviluppa l’empatia verso l’altro, ci fa entrare in mondi che non conosciamo o che pensavamo di non poter capire. Ma del resto, non è quel che fanno tutti i libri?

Questa è una piccola raccolta di cinque romanzi sulla salute mentale che mi hanno toccata, fatto piangere e ridere, che hanno lasciato un granello di consapevolezza in me.

Tutto chiede salvezza, di Daniele Mencarelli. Quanto è difficile stare al mondo, ma al contempo quanto desideriamo essere salvi, resistere, sopravvivere nonostante tutto? Il romanzo, in parte autobiografico, racconta di Daniele, cui viene applicato un TSO di una settimana dopo una crisi di rabbia, sfogata al culmine di un percorso di malessere. Dentro il reparto psichiatrico Daniele conoscerà gli altri pazienti, ognuno con una storia, ognuno con qualcosa da dire, e quando uscirà, dopo la canonica settimana, avrà imparato moltissime cose su se stesso, ma anche sul mondo che lo circonda. Ne è stata tratta una serie Netflix.

A parte la mia famiglia, che conosce, e subisce, nessun altro è al corrente della mia vera natura. I medici non fanno testo, ovviamente. In realtà, c’è anche qualcun altro. Me ne rendo conto solo ora. Sono i cinque pazzi con cui ho condiviso la stanza e questa settimana della mia vita. Con loro non ho avuto possibilità di mentire, di recitare la parte del perfetto, mi hanno accolto per quello che sono, per la mia natura così simile alla loro. Con loro ho parlato di malattia, di Dio e di morte, del tempo e della bellezza, senza dovermi sentire giudicato, analizzato. Come mai avevo fatto prima. Quei cinque pazzi sono la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più, sono fratelli offerti dalla vita, trovati sulla stessa barca, in mezzo alla medesima tempesta, tra pazzia e qualche altra cosa che un giorno saprò nominare. Dal corridoio mi fermo a guardarli. Eccoli, ognuno nel proprio angolo di stanza, indifesi di fronte alla propria condizione, di esposti alle intemperie, di uomini nudi abbracciati alla vita, schiacciati da un male ricevuto in dono.

I miei fratelli.

L’arte di legare le persone, di Paolo Milone. Milone ha servito per molti anni nel Reparto 77 di Genova: quello della psichiatria d’urgenza. Milone ne vede di ogni, perchè la malattia mentale è trasversale, democratica, ma le conseguenze sono terribili per chi si trova in situazioni di fragilità pure economica e sociale. Eppure riesce a farci entrare in questo mondo con una soavità, una poesia, che ci faranno commuovere.

Cattiva, di Rossella Milone. Cattiva perchè? Perchè in fondo, alla nascita del tuo primo figlio, tutti si aspettano che tu sia sommersa di amore. Stanca, ma felice. Confusa, ma felice. E invece no. O, almeno, non sempre. Emilia, la protagonista di questo romanzo, è madre da due mesi. È confusa, non sa bene cosa fare, non prova i sentimenti e le emozioni che aveva previsto. Ricorda un mondo di libertà, di dormite, un mondo che non la incatenava a questo piccolo umano che grida. E allora è cattiva? Pazza? Rossella Milone ha un linguaggio secco e a volte duro, ma realistico, molto di piú dei tanti racconti ironici sulla maternità un po’ pasticciona e sciatta ma così buffa.

“Quando mia figlia piange io so di essere un animale e corro. Non è amore, è corsa; un’impellenza da cui mi devo salvare. Quando mia figlia piange io la devo salvare. A me a salvare qualcuno non me lo ha insegnato nessuno”

Emilia trova la luce in fondo al cammino. Trova la tenerezza, ma non senza esser passata attraverso un momento di follia. E allora, cosa è folle e cosa è normale?

La ragazza interrotta, di Susanna Kaysen. Un classico, il primo della lista nei Sad Girls Books’ Club. Questo è il romanzo da cui è stato tratto il famosissimo Girls interrupted con Angelina Jolie, Winona Rider e la compianta Brittany Murphy. È la storia della stessa autrice, che viene internata, dopo una visita a dir poco superficiale, in un istituto psichiatrico (ndr: lo stesso in cui finì Sylvia Plath, la capostipite delle ragazze tristi).

Il mio anno di riposo e oblio, di Ottessa Moshfegh. Uno dei miei Libri del 2023, che ho amato moltissimo. Che cosa spinge una giovane, ricca ragazza di New York a decidere di imbottirsi di farmaci e dormire per un anno? Sullo sfondo, si avvicina il Settembre 2001 che cambierà molte vite.

Bonus track: Il Giardino delle Vergini Suicide, di Geffrey Eugenides. Perchè tutte e cinque le sorelle Lisbon decidono di mettere fine ai loro giorni?

Avete letto qualcuna di queste storie? Le conoscevate? Aspetto anche i vostri suggerimenti, come sempre.

Veronica, Marocco

Foto di Marcel Strauß su Unsplash

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Author

Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, quando pensavo alla possibilita' di partire dall"Italia la mia immaginazione si fermava a Londra...e invece dopo due anni in Francia, nel 2011 scendo dalla scaletta di un aereo che mi porta dritta a Hong Kong, per quasi quattro anni. Nel 2014 la seconda tappa del tour asiatico: Tokyo, immensa, calma e caotica al tempo stesso. Dopo due anni nella megalopoli giapponese, nuova destinazione è Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, che rimarrà nei nostri cuori: qui è nata Beatrice, la nostra bambina. Nel 2019 siamo arrivati a Shanghai, per poi tornare in Europa, in Francia, nell'estate del 2020. Per l'inizio del 2022, quando ormai credevo sarei rimasta europea, e dopo essere diventati quattro, accogliendo Francesco (nato a Nizza), un nuovo biglietto aereo diceva Doha, Qatar. Un bel giro del mondo del quale proverò a raccontare.

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