Food

Gli Strozzapreti di Valentina dalla Germania

Continua la rubrica Food con una nuova ospite: Valentina, expat in Germania e Torinese d’origine: in questo post ci lascia una squisita ricetta fatta proprio per ricordare i sapori – e quindi gli affetti- di casa. 

Cucin-are, prima coniugazione, verbi regolari in –are. Funziona come amare, sperimentare, pasticciare… und soweiter”. I miei incontri di lingua & cucina per principianti cominciano sempre più o meno così.
Oooops, che sbadata! Magari prima di iniziare a raccontarvi di come sono riuscita a combinare la passione per la buona cucina italiana col mio lavoro, sarebbe meglio che mi presentassi.
Valentina, classe ´78, nata, cresciuta, vissuta e laureata in quel di Torino, expat più per caso che per scelta dal 2010. Da 5 anni, infatti, vivo e lavoro a Ingolstadt, graziosissima cittadina dell’Oberbayern che, per alcuni versi, un po’ mi ricorda la mia Torino: un fiume importante, il Danubio, una grande fabbrica di automobili, l’Audi, tanti parchi, gli autunni che si colorano di giallo e di rosso, il temperamento mite e riservato degli abitanti, insomma posso dire di essermi sentita un po’ a casa sin dal primo momento.
Ho iniziato a lavorare come insegnante di italiano nella sede cittadina dell’università popolare (Volkshochschule), e poi, ho ampliato i miei orizzonti professionali, anche assecondando quelle che sono le mie più grandi passioni e attitudini. Infatti ad oggi, sebbene io continui con grande piacere ad occuparmi di insegnamento, svolgo anche la libera professione come consulente e traduttrice, e nel tempo libero organizzo tavole rotonde e incontri di lingua, cultura e cucina italiana.

Quando l’aereo comincia a scendere su Torino, provo sempre un tuffo al cuore e gli occhi mi si riempiono di tutta la sua bellezza. Torino è una città ricca di storia e di cultura, gastronomica e non, e durante i lunghi e freddi inverni a Ingolstadt spesso mi trovo a desiderare un corroborante zabaione o un bel bollito misto come lo prepara la mia mamma. Però ahimè qui non è per niente facile reperire gli ingredienti di base dei piatti dell’infanzia, e così spesso a casa mi ritrovo a sperimentare “variazioni sul tema”, per lo più mettendo insieme qualcosa di italiano, qualcosa di stagionale, qualcosa di “fatto a mano”…e qualcosa che è in frigo! Così è nata la ricetta che desidero proporvi: gli Strozzapreti con pomodori Piccadilly, basilico, Nduja e aglio di Vessalico. Farina, acqua e uova qui ce ne sono in abbondanza; i pomodorini nel frigo di n’italiana non mancano mai. L’aglio di Vessalico e la Nduja di Spilinga sono gentili omaggi del mio papà, che non manca mai di farmi trovare un kit di sopravvivenza aerotrasportabile. Pochi ingredienti, poco tempo, un pizzico di creatività, ma soprattutto un grande cuore italiano. Questo è un piatto che a me è piaciuto molto, e che non manco mai di proporre ai miei amici italiani e tedeschi durante le nostre cene estive. Spero che sia di vostro gradimento e non mancate di farmi arrivare i vostri commenti e le vostre impressioni.

ricette amiche di fuso

Strozzapreti con pomodori Piccadilly, basilico, Nduja e aglio di Vessalico

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta

  • 2 albumi
  • 300 gr farina bianca 00
  • 200 gr farina di semola rimacinata
  • 200 ml acqua tiepida

Per il sugo di pomodoro fresco e Nduja

  • Olio E.V.O. q.b.
  • Aglio di Vessalico 2 spicchi
  • Pomodori Piccadilly molto piccoli 400 gr
  • Nduja di spilinga 4 cucchiai
  • Parmigiano stravecchio q.b.

Preparazione

Setacciare le due farine in una ciotola capiente
Unire l´acqua a temperatura ambiente e gli albumi.
Amalgamare ed impastare vigorosamente fino ad ottenere un composto omogeneo, liscio e lucido.
Coprire l´impasto con la pellicola e lasciar riposare a temperatura ambiente per 60 minuti.

Mentre l´impasto riposa, preparare il sugo.
In un´ampia padella scaldare l´olio e far soffriggere l´aglio finché non avrà raggiunto un bel colore uniforme e dorato.
Tagliare i pomodori in quarti, e spadellarli per qualche minuto a fiamma vivace con l´olio e l´aglio. Spegnere il fuoco e mettere da parte.

Quando l´impasto ha riposato, trasferirla sulla spianatoia e stenderlo in una sfoglia di circa 1 mm.
Tagliare la sfoglia in strisce della larghezza di circa 1 cm.
Tagliare ciascuna striscia in rettangoli di 5/7 cm.
Arrotolare – con le mani infarinate – ciascun rettangolo su se stesso in modo da ottenere una specie di corto spaghetto grossolano.
NB: man mano che si preparano gli strozzapreti, trasferirli su un vassoio cosparso di farina di semola.
Quando gli strozzapreti sono pronti, lasciar riposare in ambiente fresco e asciutto per circa 60 minuti.

Nel frattempo, mettere a scaldare l´acqua salata in una pentola piuttosto capiente.

Quando l´acqua è quasi a bollore, salare.
Intanto, rimettere brevemente sul fuoco il sugo di pomodoro fresco e, non appena inizia a sfrigolare, aggiungere la Nduja e le foglie di basilico spezzettate con le mani.
Non appena la Nduja si è incorporata spegnere il fuoco.

Cuocere gli strozzapreti in acqua a bollore non troppo violento, tenendo da parte 2/3  mestoli di acqua di cottura.
Quando gli strozzapreti sono cotti, scolarli e saltarli velocemente nel sugo di pomodoro e Nduja.
NB: se il sugo dovesse risultare troppo legato, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura.

Impiattare gli strozzapreti e cospargere con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato.

strozzapreti amiche di fuso

strozzapreti01

Da Ingolstadt al momento è tutto. Passo e chiudo. E già non vedo l’ora di rileggervi e riscrivervi!

Valentina, Germania.

Potete scaricare e stampare la ricetta di Valentina a questo link: Gli strozzapreti di Valentina

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Food Guest

Questa rubrica nasce dalla curiosità culinaria insita in ogni italiano: vivere all'estero vuol dire voler ricreare i sapori della tradizione e le ricette dell'infanzia per non dimenticare le proprie radici ma anche scoprire nuovi ingredienti e ricette sperimentandoli con la nostra capacità di trasformare semplici piatti in delizie. Ecco quindi una selezione di ricette della tradizione italiana e altre invece etniche presentate proprio dalle expat Italiane sparse nel mondo, raccontandoci anche la storie dietro a questi piatti.

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