Limitati dalla pandemia, molti sognano un futuro (si spera prossimo) in cui viaggiare farà di nuovo parte delle nostre vite e, per evadere dalla routine, si trovano a fantasticare della prossima vacanza sognando di mondi lontani.
Davanti alla foto di una spiaggia australiana molti vorrebbero poter usare il teletrasporto per arrivare, pur non sapendo bene cosa troveranno laggiù.
Vi sveliamo un segreto: l’Australia non è solo il paradiso dei surfisti che si legge sulle guide di viaggio, ma Bondi Beach, la spiaggia più famosa down under, è anche l’ultimo paradiso hippie chic.
A Bondi Beach, o come la chiamano i local semplicemente Bondi, tutto si può raggiungere a piedi e la vita scorre al ritmo del sole, gravitando attorno all’elemento australiano per eccellenza: l’oceano.
Ma come si vive davvero in quel piccolo lasso di tempo in cui si è asciutti?
Gli australiani iniziano le loro giornate molto presto con la classe di pilates delle 6 am (a volte 5.30…) o una passeggiata lungo la costal walk, quel tratto di costa che da Bondi porta a Coogee. Sneakers ai piedi, leggings, un micro top e i fondamentali occhiali da sole. Questa è la divisa di moltissime ragazze, un look che per alcune esula dal contesto della palestra e dura dal mattino fino al calar del sole.
Per le altre invece, la giornata inizia a piedi nudi e con addosso solo tessuti naturali. La jumpsuit (tuta monopezzo) in lino nelle tonalità del color corda è assolutamente un must da queste parti.
Ai piedi delle più fashioniste i sandali con lo strappo che ci ha proposto Chanel o le ormai sdoganatissime Birkenstock ma dal sapore rigorosamente naturale. No alla versione in vernice, banditi l’oro e l’argento, glitter e particolari preziosi. Qui le ragazze prediligono qualsiasi modello dall’effetto nude o bianco.
In testa l’immancabile “rancher hat” a tesa larga in lana, in tutte le sfumature del corda, per lui e per lei, da indossare tutto l’anno, soprattutto in spiaggia con il bikini.
La ragazza di Bondi, quella nata e cresciuta negli “eastern suburbs”, i quartieri residenziali più ambiti di Sydney, inizia la giornata con un oat cup (cappuccino con latte di avena) o con un soy latte, che non consuma in una bicchiere usa e getta, ma che sorseggia da una mug di ceramica, da cui non si separa mai, con il coperchio in gomma colorata.
Le giornate trascorrono tranquille tra il lavoro, che ha preso anche qui la nuova modalità del ‘working from home’ (curiosità: in Italia lo chiamiamo smart working ma per gli inglesi questo termine non ha senso), un tuffo nell’oceano in qualsiasi stagione ed una pausa pranzo al sole con un’amica.
Il sabato e la domenica la vita di Bondi si concentra nell’unica cosa che riesce a fare competizione alla spiaggia: il mercato in piazza della scuola. E’ qui che la vera essenza di quest’ultimo paradiso hippie chic prende vita.
Lasciate i cani alla ‘puppy staton’ all’ingresso del market, un’isola all’ombra dove gli amici a quattro zampe trovano ciotole con acqua.
Gruppi di ragazzi si sdraiano sull’erba appena accanto alle bancarelle e ci rimangono per ore, gustando un pezzo di torta home made e sorseggiando una Kombucha, una bevanda molto popolare, leggermente frizzante, ottenuta dalla fermentazione del tè zuccherato e frutta.
I bimbi scorrazzano felici e, girando tra le bancarelle, si può trovare ogni tipo di frutta e verdura possibile, rigorosamente ‘organic’ cioè prodotta nelle fattorie della zona a km zero. Miele, sacchetti di cera per conservare i cibi, spezie, dolci.
La domenica è la volta delle creazioni dei designer australiani, dall’artigianato alle stampe, dai gioielli con conchiglie alle candele di soia profumatissime, dai vestiti all’uncinetto alle borse in corda e l’immancabile e afollatssima bancarella dei fiori.
Durante il weekend a Bondi si comprano i fiori freschi per tutta la settimana.
Nelle case non manca mai un mazzo di fiori di cotone, Gum Nut, Leucadendron, King Protea.
Il punto di colore delle meravigliose beach house che si susseguono sulla costa, profumate di salsedine e arredate in perfetto stile boho chic con materiali naturali.
E mentre in Italia le composizioni, che più spesso si comprano per andare a trovare qualcuno, sono avvolte in una carta di plastica trasparente, qui i mazzetti vengono chiusi in carta riciclata, color nocciola, come quella che si usa per il pane.
Finito lo shopping e lasciato i fiori ad essiccare al sole, non resta che un tuffo rinfrescante nell’oceano.
Elisabetta, Australia