#expatimbruttito Espatrio

Lo shock culturale in Australia

Written by Nadja Australia

Sono quasi tre anni che vivo in Australia e ancora non vi ho parlato del mio shock culturale. Come mai? Non ne ho idea, o forse non realizzavo di averne avuto uno.

L’articolo di Veronica e le parole di Manuela mi hanno aperto gli occhi. Manuela che mi diceva: “Dovresti scrivere quello che mi dici sempre!”.

Cosa dico sempre? Che sono stranita. Non mi era mai capitato di restarlo per così tanto tempo in un nuovo paese.

Vi dico spesso che sono quasi vent’anni all’estero, che ho cambiato sette paesi e che sono cintura nera di traslochi. Ma é la prima volta che fatico ad ambientarmi e a sentirmi in pace in un posto.

Sarà colpa della pandemia, iniziata praticamente pochi mesi dopo il mio arrivo in Australia?

Sarà che dopo tanti anni sono anche un po’ stufa di spostarmi?

Non so, forse tutte le cose messe insieme. O sarà anche che non avevo mai vissuto in un paese di stampo British.

Questa fatica a mostrare le emozioni. Queste regole rigide per ogni cosa. Il guidare a sinistra. Una lingua che pensavo di conoscere bene. La lontananza fisica ENORME dalla mia Sardegna (e dall’Italia, e dall’Europa). Un sistema scolastico che fatico a comprendere nonostante l’impegno.

Eppure i miei figli non sono andati in una scuola italiana da nessuna parte. Sono sempre stati nel sistema inglese. Ma questo evidentemente è ancora diverso. Non so, davvero. Forse la stanchezza di tutti gli spostamenti si é manifestata Down Under, e mi pesa tantissimo.

Ma non fraintendetemi. Sono davvero felice di essere qui. É un paese da scoprire (se la situazione Covid si stabilizza, ovviamente), pieno di opportunità e con una natura sconvolgente. E poi le persone che ho incontrato qui, prima fra tutte Manuela, mi arricchiscono ogni giorno e mi fanno stare bene.

Ma… c’é un ma. Non mi ci ritrovo qui, non mi sento IO.

In Sud America, con lo spagnolo, mi sentivo me stessa. In Romania con il rumeno anche. I miei pensieri fluivano, riuscivo a essere Nadia anche in un’altra lingua. Ma persino in Arabia Saudita, circondata da mille nazionalità, e con l’inglese come lingua comune.

Quindi forse non é la lingua.

La cultura? Mi fa strano vederla cosi lontana da quella europea come avevo immaginato. Questi orari cosi sfasati rispetto al mio ciclo vitale. Dai su, ma come si può essere svegli e attivi alle 5:00 del mattino? É immorale! E poi alle 18:00 tutto chiuso (se ti va bene, altrimenti anche alle 15:00). Ma ragazzi, io ero in Argentina prima, dove alle 21:00 neppure aprivano i ristoranti!

Sará questa natura meravigliosa che pero sento ostile? É vero che non si incontrano tutti i famosi animali mortali presenti qui, ma ci sono. I ragni ci sono, e, mortali o meno, non sono carini. Trovarli nelle pareti di casa che ti osservano come se fossero i tuoi nuovi coinquilini ecco, non é esattamente piacevole.

Forse solo tante piccole cose amplificate dal momento, dall’ennesimo lasciare un posto dove si stava bene, dal dover, di nuovo, ricominciare. Dalla vecchiaia? (ovviamente scherzo, sono giovanissima). Da tutto quello che é successo in Italia mentre ero qui e ancora non ho metabolizzato (se avete letto il nostro libro sapete di che parlo). Ma mi conoscete, sono un po’ la Pollyanna di Amiche di Fuso, vedo sempre il lato positivo e mi riprendo sempre!

É il mio terzo anno qui, lo shock culturale sta durando più del previsto ma passerà, ne sono certa.

Mi serve sicuramente un viaggio in Italia, per guardare la situazione dall’esterno e soppesare ogni cosa. Forse cosi avrò tutto più chiaro.

Speriamo presto.

Nadia, Australia

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Nadja Australia

Espatriata per lavoro ormai più di 15 anni fa, con mio marito abbiamo vissuto in Serbia, Romania, Bulgaria, Arabia Saudita,Peru, Argentina e adesso Australia! Con noi due bimbi globetrotter che ci accompagnano nella nostra pazza vita girovaga!Il nostro mantra? Home is not a place, it's a feeling! Con la Sardegna nel cuore, viviamo dove ci porta il lavoro e ci godiamo ogni piccola cosa che i paesi ospitanti ci offrono con l'entusiasmo della prima volta!

2 Comments

  • È successo anche a lo stesso shock culturale quando sono andata in Nord California, posto di stampo British. Anche là i locals avevano l’abitudine di essere attivi alle 5 del mattino O_o
    Regole per ogni cosa e un buon controllo delle emozioni… insomma British.
    Mi ero trasferita dal Giappone al Nord California, è stato proprio uno shock non avevo calcolato che erano British( >.<)(^^)!!!

  • Quando sono arrivata in Australia ormai ben 12 anni fa, se avessi scritto un post su come mi trovavo sarei stata certamente molto meno delicata di te nel descrivere le cose strambe e poco mie di questo paese. Venivo da anni di Londra e pur essendo a Sydney mi mancava tutto di Londra, apparte il freddo. Con Sydney è stato amore e odio e mi ci è voluto almeno un anno per abituarmi a tutto quel vento che mi faceva sentire sempre freddo anche nelle calde serate estive. Gli orari poi non ne parliamo e poi dopo un lungo giro di mesi nell’ Outback e tutta la costa ho trovato un posto che mi ha fatto innamorare o meglio che ho riconosciuto di più e ci siamo trasferiti. L’energia di Sydney ci manca a volte ma adesso abbiamo una bella casa vicino al mare, amici e tanti posti da esplorare. I ritmi sono ancora più lenti nel sud dell’Australia ma se non altro tutto è più incontaminato e abbiamo comprato casa che a Sydney sarebbe stato un mutuo a vita! Troverai anche tu il tuo habitat ma l’Australia non è immediata secondo me.

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